Il numero di case americane finite nelle mani delle banche a causa delle insolvenze sui mutui è cresciuto al livello record di 269.962 nel secondo trimestre dell’anno. E, secondo i dati riferiti dalla società specializzata RealltyTrac Inc., la cifra potrebbe raggiungere la soglia di un milione prima del prossimo 31 dicembre.
Si tratta di un incremento del 5% rispetto ai primi tre mesi del 2010, e del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Non solo: sono oltre un milione e 650 mila le proprietà per le quali sono stati inviati avvisi di pignoramento nel periodo compreso tra gennaio e giugno: l’8% in più rispetto ai primi sei mesi del 2009. Una situazione che conferma le gravi difficoltà che, nonostante la faticosa uscita dalla recessione, l’economia reale statunitense sta affrontando. Un numero così elevato di persone che non sono in grado di far fronte alle rate dei propri mutui costituisce infatti un indicatore anche di altri fattori, come ad esempio quelli legati al mercato del lavoro. «I pignoramenti non hanno ancora raggiunto il loro picco massimo - ha spiegato in proposito all’agenzia Bloomberg Nicolas Retsinas, direttore del Joint Center for Housing Studies dell’università di Harvard -. I tassi di disoccupazione indicano infatti che i dati potrebbero continuare a crescere nei prossimi 6-9 mesi».
Dott Fabio Troglia
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