GLI ANGELI DI LUCIFERO di Fabrizio Carcano

Creato il 01 aprile 2011 da Paolo Franchini

Il noir made in Padania che farà discutere: leggende, satanismo e vendette.

Resuscitare la leggenda del Diavolo di Porta Romana, alias il Marchese Acerbi, reincarnazione del Maligno nella Milano del 600, per raccontare una storia di vendette, esoterismo e satanismo della cronaca nera dei nostri giorni. E’ quello che fa Fabrizio Carcano nel suo romanzo d’esordio Gli angeli di Lucifero (Mursia; pagine 730; euro 22,00) costruendo una trama che nulla ha da invidiare agli angeli e ai demoni d’oltreoceano.

La storia comincia con il trafugamento dal cimitero di Chiaravalle della salma del Marchese Acerbi, seguono in rapida successione tre omicidi sotto la Madonnina, compiuti e rivendicati dalla stessa mano.

Il commissario Bruno Ardigò, funzionario di polizia freddo e taciturno, si ritrova tra le mani vittime che portano cognomi di casate che ebbero acrimonie o rivalità con quella del marchese Acerbi: Annoni, Pozzi, Orrigoni. Il ritrovamento di misteriosi messaggi in città, pergamene antiche, ceri neri, crocifissi spezzati e, ultima ma non ultima, la riproduzione della Pala dei tre Arcangeli di Marco d’Oggiono in cui la tradizione si rovescia ed è Lucifero a decapitare gli angeli, alimentano l’ipotesi che una setta satanica si muova nel capoluogo lombardo. Insieme all’amico giornalista Federico Malerba, il commissario segue indizi che tracciano una mappa oscura di Milano dove palazzi, vie e monumenti svelano inquietanti misteri del passato.

Carcano riesce a dare un montaggio serrato alla storia usando alternativamente Ardigò per il filone poliziesco e Malerba per la storia di Milano del Seicento con spettacolari ricostruzioni d’epoca che lasciano nel lettore la voglia di addentrarsi con occhi nuovi nelle vie di Milano.

Indizio dopo indizio il lettore si ritrova a seguire i due investigatori fino all’ultima pagina: giustizia non sarà fatta ma i segreti saranno svelati e lo spettro del Diavolo di Porta Romana potrà tornare nelle tenebre.

Cronista, milanese, giornalista prima al Giorno, poi alla Prealpina, al TgCom, Affari Italiani e ora in forza alla redazione politica de La Padania, Carcano nella sua opera prima si dimostra abile nel maneggiare le tecniche del romanzo di genere. Giallista e leghista è un binomio inedito nel noir italiano e, c’è da scommettere, farà discutere.


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