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Gli Angeli Non Hanno Le Ali - il problema degli aggiornamenti nella questione cristiana.

Creato il 24 novembre 2010 da Fededragogna
Volevano che crescessi senza Cristo.
Niente battesimo, niente ora di religione, niente comunione, cresima, presepi, ostie, preti, alberi genealogici, canzoncine, avemarie da imparare a memoria, niente oratori, niente vita dopo la morte, niente da dire prima di incominciare a mangiare, niente ottopermille, niente prete che ti entra in casa e ti spruzza i mobili, niente satana, angeli, gente con la barba, animali della fattoria, niente catechismo.
Fino ai 12 anni, la massima parte delle nozioni che avessi in materia Gesù e affini derivava da Indiana Jones e L'Ultima Crociata.
Mi dicevo: casomai mi trovassi a dover scegliere il graal giusto, comunque me la cavo.
Schivare Cristo era attività prediletta della mia famiglia tutta - e io ci presi gusto (tranne che per il presepe: adoravo i plastici dei trenini e mi piaceva questa possibilità di far modellismo sulla natalità).
Vivendo nell'hinterland della città del vaticano - altrimenti chiamato Italia - incrociai più volte il sommo e i suoi scagnozzi.
Che si trattasse di maestre di religione che cercavano di tenermi in classe per rieducarmi, di filosofia compromessa o dell'interminabile sequela di madonne con bambino/alieno in braccio che tanto nobilitano la nostra storia dell'arte, me lo ritrovavo sempre davanti.
Bastava alzar lo sguardo in classe: nella perenne sonnolenza, sopra l'ardesia il capellone dava spunti - e prima ancora di chiedergli chi ti ha ridotto così? capivi che quel qualcuno stava cercando di farti rientrare nella lista dei complici.
Così, tra un'ora e l'altra, salivo, lo toglievo e lo mettevo nell'armadio - in luogo asciutto e fresco come tutte le cose che si vogliono conservare a lungo.
Ma non venivo capito.
Negli anni a venire, tralasciando le brutture di cui gli uomini che si dichiarano intimi del capellone suddetto hanno portato avanti, cercai di entrare in contatto con i credenti.
Non quelli che ridimensionano la parola e la circoscrivono, e ti spiegano che Dio sì ma in un modo che so solo io, non i cattolici del credo perché non si sa mai, non quelli che cattolici si credono ma parlano da protestanti da stadio.
Un credente tondo tondo, uno che crede per filo e per segno, che fa tutte le cosine che bisogna fare, che dentro di sé ha una convinzione salda come la forza di gravità, una luce che abbaglia tutto il resto.
Avere dentro di sé una verità del genere dev'essere come aver fatto un giro su un ufo mentre portavi il cane a pisciare e tornare a casa sapendo che c'è dell'altro nell'universo e avere della gente davanti e cercare di convincerla.
Mica roba da nulla.
E ho trovato molti - quasi tutti over 70 - con una sincera e disperata voglia di credere a tutto il pacchettone Cristo.
Ovvio che il suddettone pacchettone ha un tragico problema di fondo: come un qualsiasi altro programma o medium, va aggiornato - e non poco.
Un testo scritto da pastori di venti secoli fa che equiparavano la donna agli animali della fattoria, che credevano che il sole girasse e i tuoni fossero vendette di un occhio iscritto in un triangolo, evidentemente col passare dei secoli ha cominciato a scricchiolare.
Una possibilità sarebbe quella di ritirare tutti i testi sacri in commercio, tirarne fuori uno nuovo un po' più credibile e dire ehi ragazzi da oggi usiamo questo che con questo torna tutto. Un po' come quando si cambiava il sussidiario alle medie.
Una soluzione del genere, seppur gravosa sulle spalle della Compagnia, eviterebbe conversazioni problematiche come quella nel video che segue.
Giusto per citarne gli highlights: la dichiarazione dei redditi di Giuseppe e Maria, il problema del Mezzogiorno applicato a Betlemme e dintorni, perché Gesù andava in giro scalzo con tutte le siringhe che ci sono in giro (quella Madonna è una pessima madre) e, soprattutto, gli angeli non hanno le ali - altrimenti si parlerebbe di malformazioni.
Chiude la signora al telefono, soddisfatta dei nuovi aggiornamenti al pacchettone gentilmente forniti da Radio Maria: bisognerebbe usare la ragione.
Ecco, appunto.

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