Una volta chiesi a Obaid quanti anni avesse, e quando fosse il suo compleanno. Mi rispose che non aveva anni e nemmeno compleanni, era semplicemente vecchio, molto vecchio ormai.
Quelli della sua generazione non contano gli anni, vivono solo i giorni. Vengono da tempi in cui nascere e morire non erano eventi iportanti, qualcuno nasceva e qualcuno moriva ogni giorno. Forse avrebbero potuto celebrare con gioia la prima settimana di vita di bambino e della sua madre perchè allora la probabilità di sopravvivere ai primi giorni era bassissima e le morti per parto erano più normali che frequenti. Per la stessa ragione forse avrebbero potuto festeggiare il primo anno di vita, ma celebrare poi la ricorrenza ogni anno sarebbe stato futile, inutile, ingiustificato.
Così Obaid non ha mai celebrato il suo compleanno e non ci ha nemmeno mai fatto attenzione. A dire il vero non sappiamo nemmeno esattamente quando sia nato: non se ne conosce l'anno quindi figuriamoci il mese e il giorno. La data sui suoi documenti è stata apposta solo molti anni dopo, quando anche al villaggio hanno avuto bisogno di certificati, ma è più un pezzo di carta che un vero e proprio certificato di nascita.
Allora Obaid mi chiese a cosa servissero i compleanni. Gli dissi che i compleanni servono per fare felici i bambini. Ma anche i bambini sono un'invenzione moderna. Per il suo popolo, ai suoi tempi, se una piccola di sette o otto anni poteva lavare i panni o pulire la casa semplicemente lo faceva. E quando un bambino raggiungeva un'età in cui poteva lavorare per aiutare la sua famiglia, questo lavorava.
Obaid, la sua famiglia. l'intera comunità del villaggio non erano più poveri - quantomeno non erano più poveri ai limiti della sussistenza - ma continuavano a vivere secondo i valori di una società antica.
(ps. foto presa a Jabal Shams, Oman. Quello nella foto NON è Obaid)