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Gli assalti ad Equitalia: chi sono i cattivi maestri?

Creato il 12 maggio 2012 da Mauro @2tredici
Soltanto quando i cosiddetti "anni di piombo" divennero un fatto storico, quindi a stagione del terrorismo conclusa, in Italia si è potuto discutere più o meno serenamente delle responsabilità, non penali ma morali, di coloro che, scrivendo libri o articoli sui giornali, oppure tenendo lezioni all'Università, in qualche modo indussero una generazione (o meglio, parte di essa) ad intraprendere la lotta armata.Costoro vennero definiti i "cattivi maestri".Una riflessione analoga ma, questa volta, non postuma, deve essere effettuata di fronte ai sempre più frequenti episodi di violenza che si stanno verificando nei confronti delle persone e delle cose che rappresentano Equitalia. Qui non si tratta di difendere i metodi farraginosi, insensibili, eccessivamente burocratici con i quali Equitalia tenta di fare il suo ingrato mestiere, cioè quello di riscuotere i tributi, le tasse, le imposte non pagate da cittadini e imprese (e che invece devono essere pagate, questo è chiaro).E nemmeno si vuole mancare di rispetto a tutti coloro che, in preda allo sconforto, hanno compiuto il gesto estremo di togliersi la vitaPerò viene da chiedersi se certa retorica giornalistica che in questo momento enfatizza il numero dei suicidi (in realtà, statisticamente né aumentati né diminuiti rispetto agli altri anni), calcando la mano sulle presunte motivazioni del gesto ("debiti con il Fisco, cartelle esattoriali di Equitalia"), sorvolando superficialmente sui mille tormenti della psiche che inducono un essere umano al suicidio, non possa contribuire a scaldare  gli animi  e a fornire una giustificazione a chi, per ora, lancia le molotov, sperando che poi, domani, non impugni la pistola.Vivendo in tempi nei quali le tensioni sociali ed il rancore sociale stanno ribollendo sempre di più, davvero non si sente il bisogno del ritorno dei cattivi maestri.

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