Gli astronomi: ci sono due pianeti nascosti oltre Nettuno

Creato il 17 gennaio 2015 da Univeryo7p

I dati elaborati da super computer alla Complutense University di Madrid e all’Università di Cambridge nel Regno unito grazie allo studio firmato da Carlos e Raul de la Fuente Marcos suggerisce che  Il nostro Sistema Solare potrebbe essere un pò più grande del previsto: oltre Nettuno e Plutone potrebbero esserci infatti due pianeti nascosti

Oltre l’orbita di Plutone potrebbe esserci almeno due corpi rocciosi grandi più della Terra, in grado di ‘modellare’ le orbite di alcuni oggetti celesti, detti trans nettuniani. Si tratta di un’ipotesi non nuova, che fa discutere gli astronomi da circa 70 anni, ma che, come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters, ora sembrarebbe confermata da una nuova simulazione al computer. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe rivoluzionare i modelli finora usati del nostro Sistema solare. Secondo i calcoli dei ricercatori, ci sarebbero non uno, ma ben due pianeti in più che potrebbero spiegare il comportamento delle orbite degli oggetti celesti oltre Nettuno.

In Molti si sono posti la domanda..Perché finora non sono stati osservati?

A quelle distanze, parliamo di decine di miliardi di chilometri, il Sole appare come un piccolo puntino luminoso e la sua luce riflessa dai presunti nuovi pianeti è quindi troppo debole per essere catturata dai telescopi, a meno di sapere esattamente dove guardare, ma ancora non disponiamo di questa informazione. Sembra paradossale eppure è così: con i super telescopi si riesce a vedere a migliaia di anni luce, ma non vicino a noi.

Le conclusioni sembrano in contrasto con le teorie sulla formazione del sistema solare . Ma recenti osservazioni del radiotelescopio Alma hanno individuato attorno a una stella simile al sole un disco di formazione planetaria oltre le 150 UA.

E come prova del nove a sostegno che c’è qualcosa che perturba l’orbita degli oggetti trans-nettuniani, gli scienziati hanno dimostrato che lo stesso meccanismo effetto Kozai funziona per la cometa 96P/Machholz1 sotto l’influenza di Giove.


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