Durante la I° Guerra Mondiale i militari hanno imparato a ripararsi, comprendendo che non si può affrontare il fuoco delle armi automatiche come si affrontava quello dei fucili ad avancarica. Così se ne stanno rintanati nelle trincee e là, a meno che il proiettile di un mortaio non gli piova in testa o che un franco tiratore non faccia saltare la zucca dell’incauto che si arrischia a sbirciare oltre il bordo, possono considerarsi relativamente al sicuro. Il loro compito è quello di mantenere la posizione. Ma ogni tanto i generali decidono che bisogna prendere la posizione avversaria. Così, per guadagnare 100 metri di terreno, i soldati sono obbligati a uscire dalla trincea per andare incontro al fuoco nemico, sperando di arrivare vivi in modo da far fuori i nemici e occupare la loro posizione. Anche in questo caso è come giocare alla roulette.
Chi glielo fa fare a quei poveracci di scommettere sulla propria vita? Come si diceva ai tempi della I° Guerra Mondiale, “in trincea non ci sono atei.” In altre parole, un ateo non può fare la guerra. Un autentico ateo, non chi ha sostituito un feticcio con un altro. E una guerra autentica, dove la tua vita non vale un fico secco. Un ateo pensa di avere una sola vita da vivere e se la tiene stretta. La carne da cannone sono i creduloni che si fanno abbindolare 2 volte: dallo Stato e dai preti. Poveretti, non soltanto pensano che dopo morti continueranno a vivere, ma sono convinti che staranno meglio di prima. E c’è chi gli vende questa balla come se fosse una verità sacrosanta, speculando sul fatto che nessun morto torna per dire che è una balla. Se la gente pensasse che non esiste un’altra vita, credete che rischierebbe così quella terrena? Credete che i kamikaze islamici si farebbero saltare in aria, se fossero sicuri di sparire? O che quelli giapponesi si sarebbero lanciati sulle corazzate con gli aerei carichi di esplosivo? No, la guerra la fanno solo le vittime della Menzogna Globale, l’immensa menzogna che fa credere alla gente di essere immortale.
Dragor