Disegno di Romeo Toffanetti
Moderato da Dario Fontana, si è svolto oggi alle 18, preso il Salone degli Incanti di Trieste, il primo di una corposa serie di incontri con autori bonelliani, che Napoli Comicon, in collaborazione con La Cappella Underground di Trieste, ha organizzato nell'ambito de L'Audace Bonelli - L'Avventura del fumetto italiano, la ricca retrospettiva che celebra i settant'anni della casa editrice milanese.Tutolo dell'incontro odierno: Scrivere e disegnare fantascienza in Bonelli: incontro con gli autori di Nathan Never. Ovviamente, gli ospiti erano tutti appartenenti al mondo dell'Agente Speciale Alfa.
Glauco Guardigli è il neo curatore editoriale di Nathan Never (oltre che di Shangai Devil). Succede nel delicato compito ad Antonio Serra (uno dei tre componenti, insieme a Michele Medda e Bepi Vigna, della famigerata Banda dei Sardi creatrice del personaggio) che ha lasciato l'incarico tre mesi fa. A lui l'onere, quindi, di custodire le caratteristiche dell'universo nathanneveriano (quello forse con la maggiore dose di continuity fra tutte le testate bonelliane) nel suo perenne evolversi e rifondarsi. Il caso ha voluto proprio che Glauco prendesse le redini della collana durante uno di questi reboot della serie: dopo la saga della Guerra dei Mondi, che ha tenuto incollati noi lettori per dodici mesi, l'Agenzia Alfa ha cambiato direttore, è tornata Legs, abbiamo scoperto dei segreti di Sigmund e del suo passato, Nathan è travolto dal vortice di ricordi legati alle sue donne. Insomma, si sta recuperando l'atmosfera, e non solo, dei primi albi.
Uno dei più bravi interpreti di questo restyling è Davide Rigamonti, soggettista che, a proposito di Sigmund, ha firmato una delle storie più interessanti dell'anno trascorso. Simpatico l'aneddoto raccontato dall'autore milanese inerente i suoi primi tempi in casa editrice quando, incaricato da Serra di andare a prendere degli albi in un magazzino situato alla fine di un corridoio poco frequentato, venne scambiato per un ladro da Sergio Bonelli.
Copertina di Mario Alberti
Il ricordo da parte di Rigamonti dell'editore e autore scomparso aveva seguito quello di Romeo Toffanetti, uno dei disegnatori storici di Nathan. L'artista pordenonese, che spazia tra cinema, pittura, musica, fotografia, ha espresso la sua preferenza per le storie di Nathan più intimiste e bladrunneriane, piuttosto che quelle in cui ci sono guerre galattiche piene zeppe di astronavi. Ha ironizzato simpaticamente sul proprio mestiere di disegnatore tormentato dalle richieste assurde degli sceneggiatori, auspicando che, se esiste un karma, gli sceneggiatori si reincarnino in disegnatori....Quarto ospite dell'incontro, eroe di casa, Mario Alberti, ormai asso internazionale del fumetto. Disegnatore fra i più amati di Nathan, esordì con un albo che lasciò il segno e si distinse per un suo eccellente Gigante. La Bonelli è stato il trampolino di lancio per l'artista triestino verso i successi in Francia e Stati Uniti. Alberti ha ricordato con affetto il periodo milanese e gli amici della casa editrice e, incalzato da Fontana su un eventuale ritorno alle origini nathanneveriane, la risposta elusiva non è riuscita a nascondere un plateale sguardo d'intesa scambiato con Glauco Guardigli, molto più eloquente di tante parole.
Prossimo incontro, venerdì prossimo 1 febbraio, intitolato Le Storie e il nuovo corso della Bonelli.
Ospiti: Roberto Recchioni e Alessandro Pastrovicchio.
Programma completo: qui!