Gli autori classici sono morti? Non più: arrivano “The descendents”

Creato il 01 aprile 2014 da Studio83

Cos’hanno in comune Wilhelmina Hemingway, Mahoney Fitzgerald o Kelly Steinbeck? Un primo indizio è che si tratta di scrittori. Il secondo indizio è che, fino a poco tempo fa, facevano tutt’altro (impiegati, ispettori, inservienti).

Gli autori dei romanzi classici che leggiamo, studiamo o facciamo leggere alle nuove generazioni hanno tutti una caratteristica in comune: sono morti. Non possiamo più intervistarli, vederli su Youtube, ma soprattutto non potremo mai più leggere nuove pubblicazioni che portano la loro firma.

O forse sì?

L’idea arriva dritta dagli Stati Uniti, fucina di progetti editoriali: se il talento letterario è innato, e gli autori classici hanno dei discendenti… perché non creare un grande team-up di pronipoti e armarli di penna, sfruttando la genetica? L’idea è meno balzana di quanto sembra ed è sostenuta appieno da un recente studio dell’University of Springfield: secondo i ricercatori, infatti, i talenti artistici non solo sono innati, ma geneticamente trasmissibili al pari di allergie o colore dei capelli. Un grande gruppo editoriale formatosi per l’occasione ha quindi sguinzagliato i suoi agenti alla ricerca di figli e nipoti ancora in vita e in grado di produrre materiale, mettendoli sotto contratto.

Da questo gruppo di reclute letterarie, a cui è stato dato il nome semi-ufficiale di “The Descendents“, verranno per prima cosa tirati fuori dei sequel, romanzi che proseguono la trama di opere celebri e autoconclusive degli illustri bisnonni.

I titoli e gli autori sono stati rivelati solo parzialmente e verranno rilasciati sul mercato in seguito a una campagna di marketing virale. Per il momento, la seguente lista dovrà essere sufficiente a solleticare la vostra curiosità:

“For whom the bell tolls II” (Per chi suona la campana II). Willie Hemingway, pronipote del celeberrimo premio Nobel e bidella in un asilo nido dell’Illinois, è stata la prima a rilasciare un’intervista negli Usa, nella quale ha parlato del suo sequel e dei temi in esso trattati.

Sull’onda del successo del film di Baz Luhrmann è stato riportato in vita anche un altro personaggio: proprio Jay Gatsby, redivivo ne “Il grande Gatsby II“, nel quale il ricco festaiolo riemerge dalla morte apparente – inscenata, come viene spiegato, alla fine del primo libro – e si lancia in un vortice di violenza e vendetta contro l’egoista Daisy; solo l’amore omosessuale per Nick Carraway placherà la sua sete di sangue. L’autore è il quarantunenne bisnipote di Francis Scott Fitgerald, Mahoney, che lavora come ispettore in una fabbrica di scatole a Austin, Texas.

L’ultimo nome (e titolo) rivelati coinvolgono Kelly Steinbeck, discendente del grande John e impiegata in un ufficio postale californiano. Il suo “Of mice and men II“, più che un sequel in senso stretto, è una trasposizione fantascientifica dell’opera originale: George e Lenny sono due alieni immigrati in una Terra povera e sconquassata dalle guerre, a caccia del loro angolo di paradiso.

La curiosità è tanta e sarà divertente vedere cosa ne verrà fuori: d’altro canto, è polemica da parte di molti aspiranti scrittori, che non trovano giusta la possibilità di pubblicare e vendere migliaia di copie solo sulla base di un cognome.

E in Italia? La notizia rimbalza fra i social network, ma ancora non è stata confermata: sembra che il maggior gruppo editoriale italiano abbia già messo le mani su un discendente d’oro, un idraulico milanese dal curioso nome di… Manzoni. Staremo a vedere: a questo link, comunque, potrete trovare la notizia nel dettaglio e un elenco di fonti ufficiali.


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