Gli effetti della manovra a Verona

Creato il 19 agosto 2011 da Leone_antonino @AntoniLeone

Un’analisi attenta e puntuale sugli effetti della manovra economica su Verona è stata effettuata dal PD. Presenti alla conferenza stampa: il segretario provinciale del PD Vincenzo D'Arienzo, i deputati Gianni Dal Moro e Federico Testa, la senatrice Maria Pia Garavaglia e il consigliere regionale Franco Bonfante. L’incertezza e la confusione della maggioranza e del Governo non aiutano i mercati a confidare sull’affidabilità delle scelte economiche.

Molti sono i punti che dividono la maggioranza: revisione delle pensioni, addizionale Irpef che impropriamente viene chiamata contributo di solidarietà, i tagli alle regioni ed agli enti locali, l’assenza di proposte per la crescita. L’incertezza del Governo nasce anche dalle proposte delle opposizioni che sono coscienti della gravità della crisi ed esprimono contrarietà all’addizionale Irpef che colpisce i soliti noti ed ai tagli alle autonomie locali e propongono tra l’altro una lotta ferma e determinata all’evasione fiscale ed un prelievo straordinario una tantum sull’ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati.

L’attenzione del PD è rivolta alla situazione economica e sociale della provincia di Verona. I comuni della provincia di Verona, afferma Vincenzo D’Arienzo, hanno ricevuto dallo Stato nel 2010 circa 216 milioni di euro. I tagli per i comuni veronesi sono: 21 milioni nel 2010, 29 milioni nel 2011 e dal 2012 i tagli saranno più pesanti fino ad arrivare a 186 milioni di euro. Per il comune di Verona i tagli sono: 10 milioni per il 2010 e con l’attuale manovra 12 milioni.
La senatrice Mariapia Garavaglia ha sottolineato gli effetti negativi della manovra sulle donne e sulle famiglie per il rincaro del costo dei servizi (asili nido e abbandono del lavoro).
Federico Testa, responsabile del settore Energia del PD, ha contestato duramente l’imposta sul gas e sulle energie rinnovabili che si ripercuoterà sull’aumento delle tariffe, incluse quelle di Agsm. Inoltre, Testa ha approfondito la proposta di Bossi relativa alla inclusione del Tfr in busta paga esponendo che tale ipotesi sopprimerebbe la previdenza integrativa ed eliminerebbe la possibilità di finanziamenti alle aziende che nell’attuale momento sono senza liquidità ed incontrano difficoltà a contrarre prestiti.


Il vice presidente della Regione, Franco Bonfante, ha evidenziato i tagli alla Regione di altri 400 milioni per ogni anno futuro dal 2012, dopo i 358 per il 2011 e i 400 per il 2012, il che significa mettere a rischio la formazione professionale, oltre ai servizi sanitari. Serve quindi una drastica riduzione di auto blu e dei costi della politica, a cominciare dallo staff troppo numeroso del presidente Zaia. Intanto i cittadini veneti dovranno pagare il ticket della sanità e molte scuole professionali rischiano di chiudere per mancanza di finanziamenti.
L’incontro è stato chiuso dall’intervento di Gianni Dal Moro che ha richiesto comportamenti trasparenti il Sindaco Tosi, il quale non può più assumere posizioni contraddittorie “contro la manovra ed a favore della maggioranza del centro destra”. Occorre, ha affermato Dal Moro, cambiare governo perché l’attuale governo ha perso ogni credibilità.


Tosi e Giorgetti, si legge nel comunicato del PD, sono la malattia che ha portato a questa situazione, non la cura. Anziché litigare sulle responsabilità reciproche, dicano cosa perderemo, quali attività e servizi non potranno più garantire a causa dei tagli del loro Governo.
Gli esponenti del centro destra, i quali governano la Provincia ed il comune di Verona e la stragrande maggioranza dei comuni scaligeri, non possono più raccontare bugie per coprire le responsabilità delle scelte effettuate dal governo di centro destra e dovranno confrontarsi con i cittadini con franchezza e sincerità perché è finito il tempo dell’opacità.


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