Gli effetti secondari dei sogni (D. De Vigan)

Creato il 02 settembre 2014 da Stefania
Mi sono regalata il libro di Delphin De Vigan in occasione del mio compleanno, questa estate. Non era previsto l'acquisto di libri ma entrando in una fornitissima libreria non sono riuscita a resistere. Mi hanno subito colpita il titolo e la copertina: il titolo - Gli effetti secondari dei sogni - mi ha ricordato vagamente di aver letto qualche cosa in merito a questo libro, non mi era del tutto nuovo, ma non sono riuscita a portare alla mente nulla di dettagliato. Probabilmente dovevo aver letto qualche recensione che, però, non mi era molto nitida in mente. L'ho preso... e l'ho letto durante le vacanze. In alcuni momenti mi sono anche sentita in colpa perchè mi sono totalmente estraniata da tutto il resto tanto ero catturata da ciò che leggevo, una pagina dopo l'altra.Ciò che mi ha maggiormente colpita è stato il modo con cui l'autrice è riuscita a rendere vivo il personaggio di Lou Bertignac: una ragazzina di 13 anni che ha un quoziente intellettivo di gran lunga al di sopra della media e qualche difficoltà relazionale. Ebbene, l'autrice ha - secondo il mio modesto parere - il merito di aver trasmesso con una scrittura molto efficace il modo di essere di Lou. Discorsi articolati, interrogativi più grandi di lei, domande che spesso restano senza risposta, pensieri che si accavallano con altri pensieri e parole che spesso fanno fatica ad arrivare e che, quando arrivano, escono fuori come l'acqua di un fiume in piena... Ebbene, questa volta le lunghe frasi nelle quali Lou inserisce tantissime considerazioni non le ho trovate un difetto, come spesso mi è capitato di fare in altri libri, ma un merito da riconoscere l'autrice, una tecnica narrativa efficace e capace di trasmettere al lettore il modo di essere di lou. Pensieri a volto scoordinati ma mai banali. L'autrice riesce a trasmettere le sue paure, le sue insicurezze ed anche le sue grandi capacità ed ho molto apprezzato questa cosa.
La storia in estrema sintesi... Lou vive in una famiglia che ancora soffre della morte della sua sorellina, una tragedia che in particolare grava sulla mamma di Lou, estraniatasi da tutto il resto. E' suo padre il perno della famiglia, è lui che cerca di aiutare sua moglie ed affrontare la realtà, senza troppo successo. Lou... è una della famiglia ed il non poter godere dell'affetto della mamma la fa soffrire. Così, preferisce stare tutto il giorno da sola piuttosto che cercare legami con suoi coetanei che, tra l'altro, per via del suo quoziente intellettivo al di sopra della media, gli risulterebbero comunque troppo lontani così come lontani sono i ragazzini con cui va a scuola - lei è avanti di una classe, che la vedono come una bambina troppo piccola per essere una di loro.Da tutto questo... la solitudine. All'improvviso, però, una persona fa irruzione nella sua vita. Anzi due. Prima un suo compagno di classe che, in modo discreto ma attento, la tiene in considerazione in modo diverso da tutti gli altri. Poi lei... una ragazza che vive per strada, una senzatetto con la quale Lou entrerà in contatto e della quale sentirà la necessità di farsi carico e che vede molto vicina a lei: anche No - Nowleen, questo è il suo nome - è una ragazza fondamentalmente sola, con una situazione difficile alle spalle, con difficili rapporti interpersonali. Anche se le motivazioni e le dinamiche sono diverse, la situazione è la stessa che si trova a vivere Lou. 
Da questo incontro si snoda una storia tenera ed intensa, che cambierà la vita ad entrambe... non dico altro per non rovinare la lettura ma posso dire che non mi aspettavo il finale che poi ho realmente letto... avevo immaginato un finale diverso e mi ero detta che, se così fosse stato, sarebbe stato davvero troppo scontato.
Bel libro, piacevole da leggere e che aiuta a riflettere, grazie alla visione del mondo che ha una ragazzina di tredici anni. Vorrei condividere una sua considerazione, tanto per rendere l'idea dei suoi ragionamenti.
Siamo capaci di spedire aerei supersonici e missili nello spazio, identificare un criminale grazie a un capello o un minuscolo lembo di pelle, creare un pomodoro che resti tre settimana in frigorifero senza raggrinzirsi, contenere miliardi d'informazioni in un microchip. Siamo capaci di lasciar morire gente per strada.
Lo consiglio anche ad adolescenti, sono certa che lo troverebbero interessante. Triste, in più passaggi, ma meritevole.
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Gli effetti secondari dei sogni
Delphine De Vigan
Oscar Mondadori
9.50 euro

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