Dicevo che De Matteo è bravo e sensibile.
Bravo perché ci mostra un cinema semplice, lineare, pulito e adatto alla storia che vuole raccontare. Non si lancia in ghirigori stilistici o movimenti nevrotici che potrebbero risultare fuori luogo, ma bensì in inquadrature calibrate, morbide (parecchi sono i dolly e i carrelli presenti nella pellicola) e dalle lunghe pause.
Sensibile perché racconta un dramma sociale (un uomo separato che fa di tutto per provvedere alla sua famiglia) in maniera discreta, andando a scavare nel personaggio e senza lanciarsi in patetismi, banale cronaca da “caso umano” o fattori eclatanti. Ad esempio il motivo della separazione (sul quale ci si sarebbe potuto giocare per creare quell'effetto da talk show pomeridiano) viene solo accennato e non indagato, poiché sebbene è causa della tragedia quello che ci viene raccontato, e del quale ci deve interessare, è l'effetto.
Molto bravi, sinceri e partecipi sono poi gli attori: Valerio Mastandrea, protagonista assoluto e su cui verte tutto il film - forse anche a discapito degli altri personaggio -, Babora Bobulova e la giovane Rosabell Laurenti Sellers.
Gli Equilibristi è davvero un bel dramma familiare e umano dove, tra le altre cose, viene finalmente mostrata una Roma vera e fuori dai cliché.
Plauso per De Matteo!
IMDb
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