La forza del romanzo sta soprattutto nel linguaggio di Sgambati, parole che promettono ma non rivelano, indizi che inducono al sospetto, dialoghi che dicono e non dicono.
La storia, dotata di un titolo azzeccatissimo, è di quelle “minime”, che tanto piacciono alla casa editrice milanese, uomini e donne ordinari che si scontrano con la difficoltà del vivere, i traumi giovanili e la complessità delle relazioni umane.
Un marito e una moglie apparentemente felici vengono sconvolti durante una cena dalle rivelazioni di un conoscente che ha perso la moglie molti anni prima, trovata annegata nel Tevere. La figlia di questi, Irene, una ragazza problematica, rimasta traumatizzata dalla perdita della madre quando era ragazzina, ha con il padre un rapporto conflittuale che la porta ad evitare ogni rapporto emotivo con gli uomini, considerati solo macchine da sesso. Tutta la vicenda si svolge in quartiere romano, palcoscenico di un teatro in cui gli attori entrano ed escono rivelando stati d’animo, ricordi e pulsioni. E tante considerazioni acute sull’essere umani:
Ecco cosa fanno tutte le persone del mondo quando si relazionano tra di loro, Fingono. La responsabilità e l’aspettativa generano attori consumati
Il gusto non è un meccanismo automatico: non c’è niente di bello di per sé. Godere di qualcosa è uno sforzo di intelligenza.
Un bel romanzo, raffinato nello stile, amaro nei contenuti.
- Titolo: Gli eroi imperfetti
- Autore: Stefano Sgambati
- Editore: Minimum fax
- Pagine: 279
- Anno: 2014
- Prezzo: 15€
- Voto: 71/2
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