Di Antonio Tomeo il 13 ottobre | ore 11 : 02 AM
A salvare i computer questa volta sono gli hacker. Qualcuno stava progettando di infettare i computer tedeschi per poterli controllare. Il progetto è nato nel 2008, quando un’azienda ha progettato un trojan (un programma che si installa all’interno di altri programmi di utilizzo quotidiano) che permette, una volta installato, di cancellare o salvare file sull’hard disk, installare e disinstallare programmi, accendere web cam e microfono. Un programma che permette quindi il controllo totale e a distanza del computer su cui è installato.
Il progetto è nato dentro le stanze del governo tedesco quando ha affidato, con regolare appalto pubblico, ad una società privata la programmazione del trojan per scopi investigativi. A denunciarlo è un gruppo di hack-attivisti del Chaos Computer Club (CCC) che ha rilevato la presenza del ‘virus’ messo in circolo dal governo tedesco per spiare e controllare i cittadini. Salvati dagli hacker quindi. Il CCC infatti è “una comunità galattica di esseri viventi che indipendentemente dall’età, dal sesso, l’etnia o gli orientamenti sociali lotta attraverso i confini per la libertà di informazione”. Un gruppo che quindi fa propria l’etica hacker, combattendo, tra le altre cose, anche per il libero accesso alle infrastrutture tecnologiche ed i computers per ogni persona.
In seguito alla denuncia pubblica del CCC, il portavoce del governo federale Steffen Seibert ha annunciato l’apertura di un inchiesta, mentre la Baviera, lo stato a “tolleranza zero”, ha confermato l’esistenza del trojan, realizzato su commissione pubblica dalla Assia, ma sostenendo che il suo utilizzo rispetta la legge. Lo scopo di questo trojan è l’ormai famosa guerra al terrorismo, quindi per la sicurezza dei cittadini. Ma a quanto pare, il sistema messo a punto dal governo federale non è così sicuro. Il gruppo di hacker-attivisti, infatti, ha evidenziato come il sistema di comunicazione del trojan sia vulnerabile e qualsiasi ‘smanettone’ potrebbe utilizzarlo per i propri scopi.
Intanto il Ministro della Giustizia tedesco, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha invitato sia il governo federale sia i governi regionali a portare avanti un’indagine sulla questione: “Non si minimizzerà né banalizzerà l’accaduto. I cittadini, sia nella loro sfera privata sia in quella pubblica, devono essere protetti da intrusioni attraverso rigidi meccanismi di controllo statali”.