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Gli Incredibili X-Men #15: il “lato oscuro” dei mutanti, tra gli X-Men di Ciclope, Magneto e la nuova X-Force

Creato il 18 dicembre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
Il lato oscuro CoverL’iniziativa All-New Marvel Now!  aveva segnato l’esordio di nuove trame e nuove serie nel numero precedente dello storico mensile incentrato sugli uomini-X. Per gli incredibili X-Men, capitanati dal combattivo Ciclope, ciò ha coinciso con l’inizio di una guerra aperta contro lo S.H.I.E.L.D. e contro un nemico (dall’identità ancora misteriosa) che di recente ha dato più volte filo da torcere al gruppo. Nel frattempo, hanno debuttato sulle pagine dello spillato due nuove serie inerenti l’universo mutante: Magneto e X-Force. Tutti questi personaggi sono accomunati dalla lotta contro chi compie crimini nei confronti dei mutanti, il loro nemico di sempre; ciò che cambia, però, è l’abbandono dell’usuale metodologia difensiva, generalmente associata al concetto di “eroe”, a favore di un atteggiamento decisamente aggressivo, se non addirittura preventivo.La drastica “rivoluzione” di CiclopeNegli ultimi tempi, l’attuale deus ex machina delle vicissitudini dei mutanti, lo scrittore Brian M. Bendis, sembra aver adottato la tecnica di girare intorno alle questioni, divagare e distrarre i lettori ponendo quesiti sempre nuovi, senza arrivare a una vera e propria conclusione delle situazioni irrisolte. Cyclops, Chris Bachalo Per chi segue le serie mutanti ciò può risultare irritante, anche per via della mancata aderenza della narrazione alle premesse gettate. Emblematica, in tal senso, la condizione dei “nuovissimi” X-Men, i cinque giovani mutanti provenienti dal passato (protagonisti dell’omonima testata parallela), “intrappolati” nel nostro presente ormai da mesi. Del loro destino si parla poco, di sfuggita, preferendo inserirli in saghe spaziali o seguirne le vicende sentimentali.Su Uncanny X-Men, testata realizzata insieme a Chris Bachalo, il procedimento dello sceneggiatore appare simile. Gli eroi che prima erano come fratelli si sono da tempo divisi nello “scisma” incolmabile tra Wolverine e Ciclope, in disaccordo sulle metodologie educative e sull’approccio ai problemi dei mutanti. Eppure, queste interessanti e insormontabili diatribe tra fazioni diverse sono spesso accantonate, assistendo addirittura a “visite” nei territori nemici, con frequenti tregue o momentanee alleanze. Anche in questo numero, di sfuggita, Ciclope si reca alla Jean Grey School perché convinto che Bestia sia il responsabile degli attacchi perpetuati da alcune Sentinelle anti-mutanti.Ma il focus dell’arco narrativo in corso è spostato altrove: Bendis preferisce rendere lo S.H.I.E.L.D. il nemico su cui concentrare le forze di Ciclope, il quale decide di attaccare a testa bassa la task force guidata da Maria Hill, senza indagare bene su chi sia il nemico, senza approfondire troppo. Gli Incredibili X-Men 15I metodi adottati da Ciclope, del resto, sono sicuramente non convenzionali, risultando sempre più isolato nelle sue drastiche e repentine scelte. L’evoluzione del personaggio costituisce ancora una volta uno dei motivi principali d’interesse verso la serie, le cui trame finora non convincono appieno, ma sicuramente si sono mostrate più lineari e intriganti rispetto a quelle dei Nuovissimi X-Men di Bendis e Stuart Immonen.Nella realizzazione grafica della testata, Chris Bachalo, che si alterna a Frazer Irving, sembra ultimamente aver perso parte della sua attitudine a sperimentare e, soprattutto, a estremizzare alcune scelte nella composizione delle tavole. Se da un lato ciò rende il suo lavoro maggiormente leggibile, dall’altro la sua cifra distintiva ne risente. Di certo, poi, i ben sei artisti arruolati per inchiostrarne le matite in questo episodio rendono disomogeneo il prodotto finito. Pregevoli solo alcune inquadrature di taglio cinematografico, come quelle dall’alto durante l’incursione di Ciclope nell’elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. o nell’apertura e nella chiusura della scena in cui Blob si reca dall’esangue Dazzler a Madripoor.  La cover dell’albo riprende in parte quella di Uncanny X-Men #1 dello scorso anno: stesso sfondo bianco, stessi personaggi (eccetto Magneto e alcuni dei giovani studenti), stesso artista. La differenza è che qui Ciclope, Magik ed Emma Frost sembrano schierati al muro come se fossero appena stati arrestati.“Lezioni sulla disperazione e sulla crudeltà”Magneto 2 coverLa serie dedicata a Magneto rappresenta uno dei debutti più interessanti tra i comics americani degli ultimi mesi. Si avvale dei testi di Cullen Bunn e dei disegni di Gabriel Hernandez Walta, artista spagnolo dotato di un tratto alquanto inusuale per il fumetto supereroistico statunitense ma ben adatto all’atmosfera greve. Magneto, che fino a poco tempo fa era al fianco di Ciclope, ha ora deciso di proseguire in maniera autonoma e lo ritroviamo ad agire in modo del tutto spietato. A partire dal nuovo oscuro look, questa versione di Erik Lehnsherr getta ulteriori ombre sul personaggio: se ultimamente Magneto si era mostrato vestito completamente in bianco (e riconoscibile solo per la forma dell’elmetto), adesso indossa un costume nero come la pece.Ciò, a meno di tardivi rinsavimenti, lascia presagire che siano finiti i tempi del personaggio fondamentalmente “buono” teorizzato da Chris Claremont, storico autore di indimenticabili saghe mutanti.Per corroborare tale cambiamento e dargli un senso, gli autori ci mostrano uno scorcio del passato di Magneto, ambientato nel ghetto di Varsavia, anno 1942. Come già nella versione cinematografica del personaggio e nella struggente miniserie Magneto: Testamento, si fa cenno quindi alle sue origini ebraiche, sottolineando ancora una volta come da sempre l’uomo abbia perseguitato intere popolazioni per motivi razziali, gli ebrei come i mutanti. La morale che Magneto trae dai propri ricordi è di essere sopravvissuto alla Shoah perché era destinato a fare grandi cose. Magneto Was Right Unico problema: il modo in cui questo riscatto razziale, da ebreo mutante, viene messo in atto. “La disperazione può schiacciarti l’anima. E trasformarti in un mostro”, egli afferma, quasi a giustificare la naturalezza con cui quello stesso bambino perseguitato dai nazisti si trova ora a essere il predatore, a uccidere per dispensare giustizia.Anche lui, insomma, per motivi del tutto personali, si trova a valicare quel confine sempre più invisibile tra “eroe” e “minaccia”. Sapientemente, Cullen Bunn accomuna l’estremismo di Magneto a quello recente di Ciclope: dei fanatici irrompono in scena indossando una maglietta con la scritta “Magneto was right”, cioè “Magneto aveva ragione”1.Il fine giustifica i mezzi, ma a quale prezzo?Cable ha riunito l’ennesima versione di X-Force, gruppo mutante segreto impegnato in operazioni che necessitano le maniere forti. In realtà, la “segretezza” del gruppo viene subito messa in discussione quando Cable spiega le proprie motivazioni e obiettivi a tutti i leader delle molteplici fazioni mutanti (da Wolverine a Ciclope, da Magneto ad Havok).X-Force 2 Cover“Ogni tribù cerca di essere più forte delle altre”, afferma Cable, quindi è inutile “cavillare sulla moralità”. Il suo fine non è più solo quello di impedire la persecuzione dei mutanti da parte dei normali esseri umani, bensì quello di prevalere sugli altri, rovesciando la prospettiva con degli attacchi preventivi. Essere disposto ad alleanze discutibili con membri della lega araba, attaccare e uccidere chiunque abbia idee antimutanti, ritenere le proprie idee più importanti della vita di un singolo essere umano.Del resto, l’attuale mantra di Cable è: “a volte il fine giustifica i mezzi. Non importa quale sia il prezzo per la tua anima” e quando lui stesso paragona la propria entrata in scena a quella di Darth Vader, di sicuro è impossibile non pensare che sia passato al “lato oscuro”: l’ambiguità morale la fa da padrona anche qui. E, se ciò può essere plausibile da parte di personaggi “di confine” come Cable (o perlomeno la sua versione recente) c’è da porsi un quesito: da parte di tutti gli altri X-eroi, contattati programmaticamente dallo stesso Cable, tacere riguardo i metodi violenti del personaggio non corrisponde forse a un implicito assenso verso questo modo di agire? Possibile che le vie della pace siano assolutamente non percorribili?Simon Spurrier ci ha abituato ad argomenti complessi durante la sua lunga e cervellotica run su X-Men Legacy con protagonista Legione. Su X-Force l’autore sembra a proprio agio, riprendendo un filone in parte introdotto da altri autori come Rick Remender (lì, al posto di Cable, c’era Wolverine a capo della squadra). L’artista Rock He-Him, dal canto suo, utilizza uno stile che trae ispirazione da una duplice fonte: dalla grafica dei videogames ma anche da altri artisti che l’hanno preceduto nella realizzazione di X-Force, come Clayton Crain, seppur rappresentando i volti con maggior spigolosità.Abbiamo parlato di: Gli Incredibili X-Men#15 (293) Brian M. Bendis, Chris Bachalo, Cullen Bunn, Gabriel Hernandez Walta, Simon Spurrier, Rock He-Him, David Hine, Jorge Lukas Traduzione di Fabio Gamberini Panini Comics, dicembre 2014 80 pagine, spillato, colore – € 3,50 ISBN: 9 771124 236002 40293

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