L’aumento nell’adozione di report di sostenibilità da parte di aziende ed enti, sposta sempre più l’attenzione verso lo studio e la creazione di indicatori di sostenibilità che permettano di analizzare informazioni aziendali di primaria importanza fino ad oggi difficilmente raffrontabili, perché disperse in forma destrutturata nei bilanci di sostenibilità delle aziende, permettendo di fare un passo importante verso l’analisi delle realtà più virtuose.
Basilare in questo senso lo studio di ISTAT e CSR Manager Network che hanno lavorato per creare un set di 10 indicatori, tramite i quali sarà sempre più possibile delineare una sorta di rating, punteggio rispondente all’obiettivo di valorizzare l’apporto dell’azienda al contesto sociale.
- valore economico diretto complessivamente generato e distribuito dalle singole aziende;
- uso delle fonti di energia;
- quantità di emissioni di gas serra;
- investimenti di carattere ambientale;
- inquadramento contrattuale;
- grado di stabilizzazione dei collaboratori;
- differenze retributive tra uomo e donna;
- prevenzione del disagio lavorativo.
L’importanza di sintetizzare tali indicatori, attraverso opportune riclassificazioni e parametri sintetici permetterà poi di effettuare benchmark settoriali e comprenderne la correlazione con risultati di efficienza ed efficacia strettamente finanziari e produttivi.
Diego Zonta - VP Animaimpresa
www.animaimpresa.it