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Gli Indignatos e la maschera di Guy Fawkes: Alan Moore e David Lloyd esprimono le loro opinioni

Creato il 30 novembre 2011 da Comixfactory

 

GLI INDIGNADOS E LA MASCHERA DI GUY FAWKES: ALAN MOORE E DAVID LLOYD ESPRIMONO LE LORO OPINIONI

Alcuni indignados spagnoli

Nella controversia accesasi nel mondo delle nuvole parlanti intorno alle posizioni degli indignados, con Frank Miller che assolutamente non ammette che ci sia qualcuno che protesta contro il governo degli USA mentre questi sono impegnati in una guerra senza quartiere contro un nemico mortale e malvagio come Al Qaeda (ve ne ho parlato QUI) e Ann Nocenti (tra gli altri) che si schiera a favore degli dimostranti, non potevano mancare le dichiarazioni di coloro che - in maniere assolutamente involontaria - hanno assunto il ruolo di ispiratori, se non delle ideologie che animano questo movimento, della iconografia: Alan Moore e David Lloyd. Entrambi gli autori, infatti, negli ultimi giorni sono stati intervistati proprio a riguardo del valore simbolico assunto dalla maschera di Guy Fawkes indossata da molti membri del movimento degli indignati.
Sulle pagine di The Guardian Alan Moore ha dichiarato: "Al momento, mi sembra che i dimostranti siano chiaramente animati da sani principi morali, protestando contro lo stato ridicolo al quale le banche e i nostri politici ci hanno ridotto". Moore, però, non è del tutto certo che coloro che indossano la maschera di V siano necessariamente dei fans del suo lavoro: "La maschera ha un aspetto  cool. Non voglio appropriarmi delle scelte compiute dai manifestanti. Credo che mentre scrivevo  V for Vendetta nel mio subconscio coltivavo una pensiero impronunciabile: non sarebbe stato grande se le mie idee avessero prodotto un impatto sulla società? Così quando inizi a vedere una fantasia sopita che inizia a diffondersi nel mondo reale. E' come se un personaggio da creato trenta anni fa fosse scappato dal mondo della finzione per infiltrarsi in quello reale."

GLI INDIGNADOS E LA MASCHERA DI GUY FAWKES: ALAN MOORE E DAVID LLOYD ESPRIMONO LE LORO OPINIONI

altri manifestanti

David Lloyd, creatore grafico della maschera e complice di Moore per la creazione di V for Vendetta, ha invece rilasciato una intervista alla BBC nel corso della quale ha dichiarato: "La maschera di Guy Fawkes è diventata ormai un marchio comune e una conveniente effige da mostrare nelle proteste contro la tirannia - sono felice che la gente la stia utilizzando, mi sembra un fatto di eccezionale unicità, una icona della cultura popolare utilizzata in questa maniera".

GLI INDIGNADOS E LA MASCHERA DI GUY FAWKES: ALAN MOORE E DAVID LLOYD ESPRIMONO LE LORO OPINIONI

Alan Moore


Infaticabile più che mai, Moore ha concesso una lunga e interessantissima intervista al quotidiano The Independent (che trovate QUI nella sua versione senza tagli) nel corso della quale si è soffermato su alcuni argomenti decisamente interessanti.
Riguardo il futuro della Lega degli Straordinari Gentlemen
"La Lega è al di fuori del mio lavoro per i fumetti, si tratta dell'unica mia opera alla quale continuo a dedicarmi e per la quale ci sono così tante buone idee che possono essere utilizzate in tanti modi interessanti che, finché Kevin e io non ne saremo annoiati o non ci lavoreremo con lo stesso entusiasmo con il quale abbiamo iniziato a lavorarci, non dovrebbe avere problemi a continuare nel futuro. Voglio dire che io ho già... c'è un evento in arrivo, quella che in molti modi potrebbe essere considerata una storia minore, che avevo già scritto nel 2009, ebbene questa idea si è rivelata potenzialmente in grado di fornire molti differenti sviluppi catastrofici e potrebbe trasformarsi in una storia in grado di collegarsi alla continuity della Lega confluendo in una meravigliosa e spettacolare conclusione; questo non significa che dovrebbe essere necessariamente l'ultima storia della Lega ma potrebbe condurre a tutta una serie di fili narrativi che abbiamo cominciato a disseminare sin dai primi due volumi e che ci condurranno fino alla conclusione. Insomma è qualcosa alla quale cominceremo a lavorare dopo la conclusione di Century. 
Riguardo il suo secondo romanzo, Jerusalem.
Sto lavorando al mio romanzo Jerusalem e in questo momento sono al lavoro su un capitolo spettacolare nel quale ho un enorme atrio quadrimensionale che si trova sopra il mondo, sopra ogni parte del mondo ma anche in ogni momento del tempo. Così questo immenso atrio, due miglia di ampiezza, uno di altezza, è attraversato da un uomo anziano nudo e da un bambino, anch'egli nudo, di 18 mesi, e mentre camminano assistono al passaggio del tempo, allo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e all'arrestarsi della corrente del golfo.... 
Vi consiglio di leggere l'intervista in tutta la sua interessante interezza QUI


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