Quando un’importante dose di eroina viene rubata da un deposito doganale e due ufficiali vengono trovati morti, risulta subito chiaro che c’è una talpa all’interno dell’ufficio della dogana.
Parte da qui La talpa, co-produzione televisiva tra Francia e Belgio che,
Una vicenda poliziesca che vede la splendida Ingrid Chauvin nei panni dell’ufficiale Sandra Longo, la quale, inviata a Parigi per smascherare il traditore, viene condotta dalle proprie indagini a Cominetti alias Jean-Louis Loca, uomo d’affari la cui impresa di trasporti marittimi è il punto cardine nella rete dello smistamento della droga.
Con l’aiuto del capo della polizia e di Laurie, agente della dogana sotto copertura interpretata dalla Linda Hardy di Immortal (ad vitam) (2004), la donna cerca di incastrare l’uomo e scoprire l’assassino dei due agenti, nel corso di circa 107 minuti di visione che, pur essendo destinati al piccolo schermo, non mancano di tirare in ballo momenti di sesso e scene di violenza.
Come pure La talpa 2, firmato due anni dopo dallo stesso Marano e che è
Anche in questo caso si comincia con il ritrovamento di due corpi senza vita, uno dei quali appartenente al capo della polizia, e la protagonista capisce immediatamente che entrambi gli omicidi sono stati commissionati dagli uomini di Nicolas Cheng, con le fattezze di Stéphane Fourreau, mafioso che detta legge e terrorizza Chinatown.
Lo stesso Cheng il cui clan tenta di costringere Laurie a vendere all’uomo il proprio negozio, tanto da arrivare a rapirle il nipote sotto i suoi occhi.
Fino al momento in cui la donna, unita sia a Sandra che all’uomo d’affari cinese Charles Kuhan, con il volto di Yann”Charlie Bravo”Roussel, decide di tentare di mettere fine allo strapotere di Cheng… anche se non mancheranno altri cadaveri.
Universal, invece, sforna dal proprio cilindro digitale Il Re Scorpione 3-La 
Con alla regia il Roel René già responsabile del riuscito Death race 2, un terzo capitolo la cui esile trama non rappresenta altro che un pretesto per poter sfoggiare l’abbondanza d’azione e scontri corpo a corpo atti a intrattenere in maniera efficace lo spettatore.
Infatti, con un nutrito cast spaziante dal Billy Zane di Titanic al Ron Perlman di Hellboy e botte da orbi tirate in ballo fin dai primissimi minuti di visione, non ha assolutamente nulla da invidiare a una produzione cinematografica questa terza avventura di Mathayus, il quale, ora incarnato dal televisivo Victor Webster, si trova a dover difendere un impero dagli attacchi di un malvagio tiranno e dei suoi guerrieri fantasma nel tentativo di riconquistare il potere e la gloria di un tempo.
Con una buona sezione extra che, al di là del commento audio del regista, offre dodici minuti di scene eliminate, papere sul set, un making of di dodici minuti e uno sguardo sulla preparazione della battaglia.
Francesco Lomuscio
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Snake