E i libri? Benedetti, come al solito. Piccola sta provando gusto a rileggersi tutti quelli di ”quando era piccola” ma si lamenta del fatto che ne ha pochi con le finestrelle. A proposito di finestrelle e attrazioni simili: lei a due anni non mostrava interesse per le alette, i libri pop-up e touch-and-feel, mentre adesso ne va pazza. Inoltre apprezza i libri con poche parole, così può esercitarsi a leggerli.
Riepilogando: legge piccole storie in inglese e scrive (sotto dettatura) in italiano.
Ha provato a scrivere anche qualcosa in inglese, tipo “NOU”. Ci è rimasta male quando le ho detto che si scrive NO. E allora per alleggerire la cosa ho aggiunto “sai, gli inglesi sono un po’ pacciuni“ , che non è un definizione offensiva, ma un modo simpatico per dire che sono un po’ pazzerelloni questi inglesi quando scrivono. Insomma, con Piccola funziona questa spiegazione, si fa un sacco di risate e soprattutto sembra farsene una ragione di queste differenze tra scritto e parlato.
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