GLI INSABBIAMENTI E L’OPACITà DEI RAPPORTI DELL’INDUSTRIA ENERGETICA NUCLEARE. LA TEPCO HA FALSIFICATO I SUOI RAPPORTI DELLA SICUREZZA

Creato il 31 marzo 2011 da Madyur

L’incidente a Fukushima ha un’ovvia ragione : il terremoto di magnitudo 9.0 e il successivo tsunami che ha fatto saltare la rete elettrica e le condutture, bloccando le pompe di raffreddamento e provocando quindi il surriscaldamento delle barre di combustibile , fino alla parziale fusione di alcune di esse.

Lo stato di massima allerta dichiarato dal governo giapponese è da ricondurre, però, all’interminabile sequela di insabbiamenti , menzogne, collusioni , opacità di gestione , errori marchiani, inefficienze , arroganza e gaffe della Tepco ( l’operatore dell’impianto).

In Giappone si aspettava un regolamento le cui norme dovevano essere strettamente applicate. Ma non è andata così. La Nuclear Industrial Safety Agency (l’ente di controllo giapponese), ha per la prima volta accusato la Tepco di falsificare i dati sulla sua sicurezza dei suoi impianti nel 2002. L’ha fatto dopo aver ascoltato la deposizione di un ingegnare che lavorava all’interno dell’impianto di Fukushima.Nel 1989, l’ingegnere, ricevette l’ordine di tagliare alcune immagini in un video che doveva essere sottoposto alla Nisa. Denunciò le pressioni alla direzione , ma non successe nulla. Venne licenziato nel 1998 senza che il provvedimento venisse giustificato. Si decise a parlare nel 2000.

La Tepco è la quarta società di pubblica utilità per l’energia più grande al mondo e monopolista per l’energia in Giappone. La società ammise di aver cercato di insabbiare 29 casi di irregolarità. Tutti i suoi impianti furono chiusi , fino a quando la Tepco affermò che i problemi erano stati affrontati e non c’erano più rischi. Ma nel 2007 dichiarò la propria responsabilità in altre 199 occasioni , nell’arco di 25 anni a cominciare dal 1977.

Nel caso più grave , erano state nascoste delle incrinature sui contenitori del nocciolo in 13 reattori a Fukushima . Nel 2007 un terremoto di 6.8 danneggiò la centrale di Kashiwazaki – Kariwa. Le scosse provocarono la rottura delle condutture , un incendio messo sotto controllo dopo cinque ore e il rilascio di vapori e acqua radioattiva che finì nel Mar del Giappone.

La Tepco cercò di minimizzare l’incidente e ciò provocò una inusuale reazione da parte del governo : un funzionario convocò il presidente della società per quella che venne descritta come una rara e umiliante reprimenda verbale. La centrale di Kashiwazaki – Kariwa fu chiusa per 21 mesi e riaperta anche se dall’inchiesta emerse che era stato costruito per resistere a un terremoto quattro volte meno potente.

Ma perché la Nisa , l’11 marzo, ha allungato di 10 anni il reattore di Fukushima- Daiichi, il più vecchio della centrale, entrato in funzione nel 1970? L’estensione fu applicata anche se gli ispettori avevano definito inadeguata la manutenzione e insufficiente la qualità dell’ispezione . Erano state riscontrate incrinature nei generatori diesel delle pompe di raffreddamento e corrosione nelle docce che innaffiano il contenitore del nocciolo. Solo dopo aver avuto l’estensione la Tepco ha dichiarato che non aveva ispezionato 33 componenti del sistema di raffreddamento in tutti e sei reattori di Fukushima-Daiichi.

Nulla di tutto sarebbe possibile se la Nisa e la Tepco non intrattenesse rapporti opachi con il governo. L’industria energetica garantisce posti ben pagati a ex funzionari governativi.

Non è chiaro se la Tepco riuscirà a sopravvivere : è indebitata per 88 miliardi di dollari e le sue azioni hanno perso molto valore.


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