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Gli italiani non cambiano mai, la maggioranza intendo. L’hanno fatto con il duce e lo rifanno con Bossi. Prima proni, poi feroci.

Creato il 20 luglio 2012 da Slasch16

Gli italiani non cambiano mai, la maggioranza intendo. L’hanno fatto con il duce e lo rifanno con Bossi. Prima proni, poi feroci.E’ successo a Trescore Cremasco ma avrebbe potuto succedere ovunque, nel profondo nord, i leghisti hanno in comune con i fascisti un certo tipo di squadrismo e di idolatria verso il capo. Finchè è potente.
Posso scrivere queste cose perchè sono antifascista ed antileghista dalla prima ora ed ho sempre deplorato le pecore ed i pecoroni con le corna che si radunano a Pontida ad osannare il capo, quando era in auge.
Sono gli stessi imbecilli che hanno votato ed eletto un idiota come il Trota, già questo è segnale di stupidità e di povertà mentale e politica.
Una massa di razzisti, opportunisti, evasori, ladri di quote latte con le quali si sono rifatti le stalle ed i trattori, allargato le campagne.
Autentici parassiti che si sono nascosti sotto al sole delle Alpi per sfogare il loro razzismo convinti di essere superiori.
Bossi potrà anche avere sbagliato, si sarà fatto circuire dai consiglieri più fidati e, certamente, non è il primo al mondo che ha figli incapaci, parassiti e nullafacenti.
Quello che i leghisti di Trescore Cremasco hanno fatto al fondatore della lega è indegno di un essere umano, non si spara ad un uomo morto ed è la stessa cattiveria ed arroganza che mostrano contro l’immigrato dal sud prima e dal resto del mondo poi.
Non c’ero, sono nato nel dicembre del 1948, ma la scena che vedete sopra mi ha fatto venire in mente Piazzale Loreto e l’indegna gazzarra che i milanesi hanno fatto intorno alle salme del duce e dei suoi più fedeli camerati, Petacci compresa.
Intendiamoci subito, gli antifascisti veri e le vittime del regime avevano tutti i titoli per infierire, anche esagerare, su quello che rimaneva del dittatore. Si sa che in certi momenti si perde il controllo ed in modo particolare se l’oggetto del tuo disprezzo ti ha ammazzato un genitore, un fratello, un figlio, un compagno.
Parlarne a freddo a distanza di decenni senza aver vissuto quei momenti è sin troppo facile ed il buonismo è a portata di mano per sembrare migliori  degli altri.
Io so solo che pietà l’è morta e mi riferisco al 1945, quello che mi infastidisce di Piazzale Loreto è che tra la massa inferocita c’erano molti degli stessi che qualche settimana prima l’avevano osannato in Piazza del Duomo o in Corso Venezia.
L’incoerenza di un popolino codardo ed opportunista capace solo di correre in soccorso al vincitore.
Fatte le dovute proporzioni, tenendo presente il livello culturale del fascista medio e del leghista, prendo atto che parte del popolo italiano, o padano altrimenti non capiscono che scrivo di loro, non è cambiato per niente, fa schifo come prima.
Nel mio blog, sopra ad una foto di leghisti, ho messo una frase di Montanelli:
 Il disprezzo va usato con parsimonia in un modo così pieno di bisognosi. L’ho messa molto tempo prima di scrivere questo post e quello che è successo a Trescore Cremasco mi conferma che i bisognosi sono ancora di più.
Bossi, lasciato solo a mangiare come un appestato, lo stesso Bossi che qualche settimana prima avrebbe avuto bisogno delle guardie del corpo per muoversi in mezzo alla massa osannante.
L’uomo potrà certamente avere sbagliato ma ancora più sbagliati come essere umani sono quelli che lo hanno trattato in quel modo.
Mi hanno sempre impressionato le mamme di Adro che, bava alla bocca, si scagliavano contro i bimbi degli immigrati ai quali negavano un pasto, erano di una ferocia disumana.
A Trecore Cremasco ho avuto la conferma che fa parte del loro dna, quando sono in gruppo sono un branco di iene.

Bossi mangia da solo

Al tavolo senza ospiti. «Mi hanno voltato le spalle».

Se fossero in grado di intendere vorrei dire loro tutto il mio disprezzo, ma se intendessero non sarebbero leghisti.



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