Egiziani e non?
Eh si…prese dall’entusiasmo abbiamo deciso di includere nel percorso anche gli obelischi di periodo romano…per un totale di ben 13, per cercare i quali ci siamo fatte 20 km…resi ancora più piacevoli dalla presenza di due accompagnatori doc!!!
gli Accompagnatori doc!!!
Prima di partire…un po’ di storia:
gli obelischi egiziani furono portati a Roma a partire dall’epoca di Augusto, quando l’Egitto era sotto il dominio dell’impero romano, conquistato dopo la battaglia di Azio del 31 a.C. Durante l’epoca faraonica tali obelischi erano considerati simboli solari e collocati in coppia davanti alle entrate dei templi con incisioni commemorative sui lati. In epoca imperiale acquistano invece un significato simbolico (bottino di guerra, testimonianza della potenza dell’impero)…fino ai giorni nostri, quando costituiscono ormai un elemento decorativo.
Quelli romani furono invece realizzati principalmente durante l’epoca di Domiziano ad imitazione di quelli egiziani. Erano basalti monolitici che rimanevano privi di iscrizioni o sui quali venivano copiati geroglifici cercando di seguire i modelli di epoca faraonica.
Rialzati da papa Sisto V, vennero tutti spostati e disposti in punti strategici della città, per esigenze del nuovo assetto urbanistico. Come punti di arrivo e convergenza visiva divennero in breve una caratteristica della città, ripresa successivamente anche nei tempi moderni…con nuove forme (Roma possiede anche 6 obelischi moderni…ma non verranno inseriti in questo percorso).
Una curiosità: Roma possedeva anche un obelisco axumita che fu restituito all’Etiopia nel 2005.
Siamo ora pronti per partire….appuntamento Sabato 9 Aprile a Villa Borghese…e via verso la nostra prima tappa…l’Obelisco del Pincio (Viale dell’Obelisco – Pincio).
Obelisco del Pincio
Obelisco romano, misura 9,247 m, ma con il basamento e la stella raggiunge l’altezza di 17,265 m. Fu realizzato per volere dell’Imperatore Adriano in onore di Antinoo, annegato nel Nilo nel 130 d.C. Collocato inizialmente in Egitto, fu poi portato a Roma da Eliogabalo per ornare il Circo Variano nella sua residenza suburbana. Successivamente, nel 1570, fu rinvenuto presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, vicino le mura aureliane, da cui prese inizialmente il nome di “obelisco aureliano”. Nel 1822 fu infine innalzato nei giardini del Pincio per volere di papa Pio VII.
Poco distante dal Pincio, pedalando per Viale della Trinità dei Monti, raggiungiamo l’Obelisco Sallustiano (piazza Trinità dei Monti).
Obelisco Sallustiano
Obelisco Sallustiano
Obelisco romano, misura 13,91, ma raggiunge i 30,45 m con il basamento. Realizzato in epoca imperiale, vi furono incisi geroglifici copiati da quelli dell’Obelisco Flaminio di Piazza del Popolo, dei faraoni Seti I e Ramses II (lo scalpellino romano che li eseguì ha commesso degli errori…alcuni segni sono capovolti). Inizialmente posizionato a decoro degli Horti Sallustiani, nel 1783 fu donato a papa Clemente XII dai Ludovisi. Nel 1789 fu infine eretto nel luogo dove si trova ora, in cima alla scalinata che sale da Piazza di Spagna, davanti la Chiesa della Trinità dei Monti, per volere di papa Pio VI.
Riprendiamo la pedalata verso la nostra terza tappa: l’Obelisco Flaminio (Piazza del Popolo).
Obelisco Flaminio
Obelisco egiziano, alto 24 m. Realizzato all’epoca dei faraoni Ramses II e Merenptah (XIII secolo a.C.) per Eliopoli, fu uno dei primi ad essere trasportato a Roma da Augusto nel 10 a.C., per celebrare la vittoria sull’Egitto. Prima di essere collocato nell’attuale posizione da papa Sisto V, era innalzato al Circo Massimo. Questo è ciò che ci dicono i suoi geroglifici: «Il cielo degli dei è soddisfatto per quello che fece il figlio del Sole Seti I dagli spiriti di Eliopoli amato come il sole».
Su ognuna delle quattro facce del basamento è incisa un’iscrizione:
in quella verso il Pincio, quasi illeggibile a causa di un fulmine che lo colpì il 13 Agosto 1983, l’obelisco stesso si dice lieto di innalzarsi davanti al sacro tempio di Colei dal cui seno virginale durante l’impero di Augusto nacque il Sole di giustizia (ovvero la chiesa di Santa Maria del Popolo). Il lato verso il fiume ricorda la decisione di papa Sisto V di trasferire l’obelisco dedicandolo alla Santissima Croce. La vittoria di Augusto sull’Egitto viene celebrata nella faccia verso la Porta del Popolo, mentre quella opposta, rivolta verso il Tridente (le tre strade più famose del centro di Roma: via di Ripetta, via del Corso e Via del Babuino) risulta danneggiata e intraducibile.
Tra le tre stade del Tridente, scegliamo di prendere Via di Ripetta per raggiungere l’Obelisco di Montecitorio (Piazza Montecitorio).
passando per l'Ara Pacis
Via della Lupa
Obelisco di Montecitorio
Obelisco egiziano, alto 21,79 metri. Collocato originariamente in Egitto, nella città di Eliopoli, fu costruito all’epoca del faraone Psammetico II della XXVI dinastia (594-589 a. C.). All’epoca di Augusto fu portato a Roma dove venne collocato come gnomone per l’enorme meridiana che aveva fatto realizzare in Campo Marzio (un frammento dell’ “Horologium Augusti” è tuttora visibile nelle fondamenta della Chiesa di S.Lorenzo in Lucina…ValDi presto andrà a visitarlo).
. Crollato a seguito di un incendio, fu spostato e rialzato nel luogo dove oggi si trova, nel 1792, per volere di papa Pio VI. Insieme a quello Vaticano è l’unico obelisco ad aver fatto le funzioni di indicatore solare.
Districandoci nella folla di turisti, pedaliamo tra i vicoli che ci conducono al Pantheon, dove ci aspetta il piccolo Obelisco del Pantheon (Piazza della Rotonda).
Obelisco del Pantheon
Obelisco egiziano, è alto 6,34 metri, ma con la fontana, il basamento e la croce raggiunge i 14,52 metri. Anche questo opera di Ramses II, fu portato a Roma per volere di Domiziano per decorare il tempio dedicato ad Iside e Serapide, in Campo Marzio. Dopo essere stato ritrovato nel 1373, fu collocato per volere di papa Clemente XI in Piazza della Rotonda, nel 1711, sulla fontana di Giacomo Della Porta.
Proprio dietro il Pantheon ecco il piccolino del gruppo: l’Obelisco della Minerva (piazza della Minerva).
Obelisco della Minerva
Obelisco egiziano, alto appena 5,47 m, raggiunge i 12,69 m con il basamento, l’elefante, e la croce .
Opera del faraone Apries (VI secolo a.C.), fu rinvenuto nel 1665 presso il convento annesso a Santa Maria sopra Minerva e rialzato davanti alla chiesa nel 1667 per volere di papa Alessandro VII.
Si occupò dell’allestimento Gian Lorenzo Bernini, che collocò l’obelisco su un elefantino da lui disegnato (e realizzato nel 1667 dal suo allievo Ercole Ferrara), sul modello di quello regalato da Cristina di Svezia all’Urbe. Voluta da Bernini è la posizione dell’elefante (detto anche pulcin della Minerva, ovvero “porcin” per via della sua somiglianza con un maiale) che volta le terga al convento e con la proboscide a sottolinearne la posizione irriverente e la coda, spostata sulla sinistra, ad accentuarne l’intenzione offensiva. La beffa non passò inosservata se monsignor Sergardi – scrisse: “Vertit terga Elephas, versaque proboscide clamat: Kiriaci fratres hic ego vos habeo”; ovvero: “L’elefante volge le terga e grida con la proboscide rivolta all’indietro: frati domenicani, qui mi state”.
Sul basamento è stata invece incisa, per volere di papa Alessandro VII, la seguente epigrafe:
SAPIENTIS AEGYPTI
INSCVLTAS OBELISCO FIGURAS
AB ELEPHANTO
BELLVARVM FORTISSIMA
GESTARI QVISQVE HIC VIDES
DOCVMENTVM INTELLIGE
ROBVSTAE MENTIS ESSE
SOLIDAM SAPIENTIAM SVSTINERE
Ovvero “Chiunque tu sia, puoi qui vedere che le figure (cioè, i geroglifici) del sapiente Egitto scolpite sull’obelisco sono sostenute da un elefante, il più forte degli animali: capisci l’ammonimento, che è proprio di una robusta mente sostenere un solida sapienza”.
Un altro obelisco nelle vicinanze è l’Obelisco Agonale (Piazza Navona).
Obelisco Agonale
Obelisco romano, alto 16,53 m, fu realizzato durante l’epoca di Domiziano ed originariamente collocato ad Albano. Nel 311 fu spostato da Massenzio nella sua Villa sull’Appia Antica e solo nel 1651 papa Innocenzo X lo recuperò e Gian Lorenzo Bernini lo posizionò al centro di Piazza Navona, sulla Fontana dei Quattro Fiumi.
E ora si inizia a pedalare sul serio…direzione l’Obelisco Vaticano (Piazza San Pietro).
Via della Conciliazione
Obelisco Vaticano
Obelisco Vaticano
Obelisco egiziano, alto 25,5 m, con il basamento e la croce raggiunge i 40 m. E’ privo di ogni geroglifico ed è l’unico obelisco di Roma che non sia mai caduto. Proveniente (stando a quanto ci dice Plinio) dalla città di Elipoli, in Egitto, fu prima spostato ad Alessandria d’Egitto ed in seguito portato a Roma da Caligola, nel 37, per abbellire il Circo di Nerone, situato nell’area dell’attuale sagrestia della Basilica, dove rimase fino al 1586 quando Sisto V lo volle al centro di piazza san Pietro.
Nel 1817 sul pavimento fu posizionata una meridiana con la Rosa dei Venti, per la quale l’obelisco funziona da gnomone.
La traversata continua in direzione San Giovanni, Pedalando per Trastevere, il Foro Boario e Circo Massimo.
Lungotevere della Farnesina
costeggiando Trastevere
ValDi gruppo - pista ciclabile di Ponte Palatino
pista ciclabile lungo il Tevere
Eccoci…dopo una salita non indifferente, raggiungiamo l’Obelisco Mattei (all’interno di Villa Celimontana – ingrsso Via della Navicella).
Via della Navicella
Obelisco Mattei
Obelisco egiziano, alto 2,628 m con il basamento ed un’aggiunta di granito, nella metà inferiore, arriva a m 12,236.
Realizzato all’epoca di Ramses II, fu trasportato da Eliopoli a Roma in epoca imperiale e posto nel Tempio di Iside Capitolina (per questo motivo noto anche come “Obelisco Capitolino”) e successivamente spostato ai piedi dell’Aracoeli. Nel 1528 venne donato alla famiglia Mattei.
Nel 2009 è tornato ad essere visibile a seguito di un lungo restauro.
Prima di ripartire…ancora provati dalla salita…ci meritiamo una pausa!!
Poco distante dalla Villa si innalza l’Obelisco Lateranense (Piazza San Giovanni in Laterano).
Obelisco Lateranense
Obelisco egiziano, con i suoi 32, 18 m è il più alto di Roma, oltre ad essere anche il più antico. Realizzato dai faraoni Tutmosis III e Tutmosis IV (XV sec. A.C.), proviene dal Tempio di Ammone a Tebe (Egitto). L’imperatore Costanzo II lo riportò a Roma nel 357 e lo posizionò nel Circo Massimo. Per secoli rimase abbandonato e sotterrato fino al 1587, quando fu ritrovato in tre pezzi ed eretto nel 1587. Un anno dopo venne collocato in Piazza San Giovanni in Laterano, davanti l’ingresso posteriore dell’omonima Basilica.
Passando per Via Merulana arriviamo davanti all’Obelisco Esquilino (Piazza dell’Esquilino).
Obelisco Esquilino
Penultima tappa del nostro percorso l’Obelisco del Qurinale (Piazza del Qurinale).
Obelisco del Quirinale
Obelisco romano, alto 14,63 metri. Proveniente dal Mausoleo di Augusto, dove era collocato insieme al suddetto Obelisco Esquilino, fu successivamente collocato al centro della Fontana detta di Monte Cavallo per volere di papa Pio VI. L’operazione fu tutt’altro che semplice, dal momento che ci fu bisogno di spostare le due statue dei Dioscuri, che già ornavano la fontana. Al fallimento di un primo tentativo nel 1783 seguirono subito pasquinate, una contro l’architetto (con l’anagramma del cognome: “Antinori, non tirai”) e una contro il papa (in riferimento alla scritta Opus Fidiae sul basamento dei Dioscuri, che venne modificata in Opus perFidiae Pii Sexti). Il secondo tentativo nel 1786 andò a buon fine.
ValDi gruppo
Siamo quindi arrivati all’ultima tappa: l’Obelisco di Dogali (via delle Terme di Diocleziano).
Obelisco di Dogali