GLI OCCHI DEGLI ALBERI
Ponte alle Grazie, 2010
Testi di Chicca Gagliardo
Fotografie di Massimiliano Tappari
Recensione di Davide Sapienza
Il legame tra immagine e testo viene in questo libro di Chicca Gagliardo e Massimiliano Tappari portato a importanti livelli espressivi. È subito chiaro che si tratta di una collaborazione dove l’unità di intenti mira a mostrare le cose della natura e della creazione (anche umana) nella loro perdurante qualità intrinseca, profonda, insondabile, misteriosa, e in definitiva capace di aprire orizzonti e imporre riflessioni.
Confesso che dopo le prime pagine ho avvertito, oltre alla percezione di una contiguità intellettuale, anche un senso di liberazione. Mi spiego. Il volume è ricco di citazioni. E se all’inizio mi ero ripromesso di cercare le fonti ho quasi subito rinunciato: perché rovinare questa festa dell’immaginario? Davvero importa sapere se il filosofo greco Callifone è esistito? Ciò che conta è che Chicca Gagliardo nella sua personale cosmologia si pone come una sorta di originale studiosa della fenomenologia che ci piace chiamare realtà affrontando il dentro e il fuori delle cose, evocando ovunque la percezione di ciò che è divino proprio perché imperscrutabile.
Dunque, il Callifone che avrebbe detto “sorrido pensando a coloro che non vogliono perdersi dietro agli enigmi del cosmo perché preferiscono stare con i piedi per terra. Come se sotto la terra che è sotto i loro piedi non si spalancassero altrettanti enigmi” è il messaggio, non la citazione (eventualmente) colta.
In circa sessanta scritti e altrettante foto arriviamo a capire lo stato di sospensione indotto dalle creature che l’autrice sa evocare e il fotografo ritrarre: dall’inafferrabile filosofo del Mare del Nulla al Buco Bianco, dai Pilastri Viventi all’Erbavora e sino alla Pelagia urania, dove Chicca Gagliardo cita qualcuno che non è solo esistito, ma che perdura nel cosmo, nell’aria, e negli elementi naturali: un certo Giacomo Leopardi che un lontano 23 luglio disse, “la speranza non abbandona mai l’uomo in quanto alla natura. Bensì in quanto alla ragione.”
Gli occhi degli alberi è un libro intrigante e sottile: adatto a chi sa guardare, appunto, anche agli enigmi sotto i nostri piedi.
Davide Sapienza