Amate la fantascienza che non è solo intrattenimento?
Vi piacciono le vicende con alla base una forte componente ideologica?
Perdete la testa per le metafore?
Allora il romanzo distopico "Gli orrori di Omega", scritto nel lontano 1960 da Robert Sheckley, fa proprio al caso vostro!
Le vicende hanno come protagonista Will Barrent che, condannato per omicidio, viene completamente privato di tutti i ricordi ed inviato sul pianeta carcere chiamato "Omega".
Qui scoprirà una società tirannica, formata interamente da criminali, ma socialmente ben organizzata.
Si legge piuttosto velocemente quest'opera di Sheckley. Forse, anche troppo.
Sembra quasi che l'autore voglia arrivare subito al nocciolo della questione, tralasciando e sacrificando numerosi aspetti della narrazione a tratti un po' inverosimile. Ne è un'esempio la fin troppo repentina scalata sociale del protagonista.
Una volta finito, il romanzo lascia comunque notevoli spunti di riflessione. Le idee che stanno alla base dell' intreccio sono di una lucidità e solidità notevole.
Lo stile asciutto, la quasi totale assenza di introspezione dei personaggi ed un Omega scarsamente caratterizzato sono tutti elementi che contribuiscono a mettere in risalto l'idea di un mondo vittima del conformismo dove il bene ed il male tendono a mescolarsi tra di loro.
L'uomo, secondo Sheckley, è in cerca di redenzione e lo fa nascondendo ed isolando su un pianeta lontano il suo lato più oscuro e violento.
E' possibile scardinare l'eterna convivenza tra bene e male?
Ogni soggetto è figlio della società in cui vive o nasconde in se determinate predisposizioni comportamentali?
E se il bene fosse in realtà il male o viceversa?
Questi sono gli interessantissimi interrogativi che l'autore si pone tra le righe di questo romanzo che a distanza di circa cinquant'anni risulta essere ancora tremendamente attuale.
Consigliatissimo.