Gli scalini di Amalfi e le Corse di Sant'Andrea

Creato il 01 marzo 2016 da Paolo @folledicorsa

STAIRWAY TO HEAVEN Lo so, accostare la canzone dei Led Zeppelin alle annuali Corse di Sant'Andrea sugli scalini del Duomo di Amalfi (SA) forse è troppo. Ma rende bene l'idea.Quell'idea di una scala sacra, di un momento santo, di un evento magico e di un paradiso amalfitano fatto di storia, natura, cultura e tradizioni. Tutto, come per Stairway to Heaven (per sentirla mentre leggi, clicca qui), amalgamato in una splendida canzone di scalini e paradiso che Folle di corsa non poteva non ascoltare.


AMALFI E SANT'ANDREA E ora ripassiamo un po' la storia di Amalfi attraverso il suo Patrono e protagonista della nostra Corsa, Sant'Andrea. Primo tra gli apostoli ad essere chiamato da Gesù, il martire della Croce a X entrò nel cuore della città nel Duecento, quando l'apice della potenza politica e commerciale della Repubblica Marinara era ormai passato da qualche generazione. Ora Amalfi era in mano ai Normanni e trovava in Genova, Pisa e Venezia forti concorrenti in quel Mar Mediterraneo orientale e in quelle coste meridionali dell'Italia che fino a due-tre secoli prima poteva definire sue.

Se il gioco, quindi, si era fatto molto più difficile, Amalfi continuava comunque a giocare un ruolo di tutto rispetto. Basti pensare infatti che, poco tempo dopo, i navigatori campani furono i primi ad usare in Europa la bussola ...Così, quando i Veneziani dirottarono nel 1202 la Quarta Crociata su Costantinopoli e l'Impero Bizantino, Amalfi sfruttò la sua influenza per avere le spoglie di Sant'Andrea da secoli venerate nella città sul Bosforo appena conquistata.L'8 maggio 1208 il Duomo di Amalfi accolse solennemente il corpo del Santo.

LA PROCESSIONE In breve il santo apostolo divenne il protettore di quella città da sempre proiettata verso il mare. A dirla tutta, Sant'Andrea è talmente importante ad Amalfi da avere ben tre feste: 30 novembre (ricorrenza definita dal calendario), 8 maggio (arrivo da Costantinopoli) e 27 giugno.Nella prima e nell'ultima data, il pesante busto d'argento del Patrono esce dal Duomo nel quale è conservato, diviene il protagonista della solenne processione per la città, benedice il mare e, infine, corre sulle scale. Processione e benedizione del mare sono riti plurisecolare, storicamente attestati almeno dal 1704.Per le Corse, invece, si dovrà attendere fino alla metà del XX secolo. 

STATA SALITA IN FRETTA No, non è un errore. "La Statua è stata salita in fretta fino all'atrio" è il primo sorpreso commento di chi si trovò davanti ad un avvenimento tutto nuovo e particolare.
Era il 27 giugno 1946 e la giornata di festa era stata molto tesa. Nei giorni precedenti, l'arcivescovo di Amalfi aveva scelto di vietare alla processione l'arrivo come consuetudine fino al mare, fino a quella spiaggia ormai "dissacrata" dai corpi semi-nudi dei bagnanti. I pescatori e l'intera città, in disaccordo con la decisione, scelsero di forzare la processione per farle seguire il consueto percorso. Gli ignari portatori della Statua di Sant'Andrea che erano stati incaricati dalla curia furono rimpiazzati in corso d'opera e la processione dirottata verso il mare. Come risposta, l'arcivescovo e il clero amalfitano abbandonarono la manifestazione, ritirandosi in cattedrale.A fine giornata, la processione senza religiosi tornò in Duomo dove avvenne la prima e improvvisata Corsa di Sant'Andrea sui ripidi scalini della chiesa, per riportare la Statua nelle navate della chiesa.

E se quella "salita in fretta" lasciò di stucco, non vide tuttavia opposizioni da parte di un clero amalfitano già impegnato a capire come rispondere all'affronto della giornata.
Per saperne di più, clicca qui per un approfondimento sul sito della Parrocchia di Sant'Andrea di Amalfi

LA CORSA Due anni dopo, nel 1948, la realizzazione del film La macchina ammazzacattivi di Rossellini certificava come la Corsa di Sant'Andrea era già entrata nei cuori degli amalfitani. Da allora, 27 giugno o 30 novembre, a fine processione il pesante busto argenteo del protettore d'Amalfi sale fluttuando velocemente i 62 scalini che conducono all'ingresso del Duomo. Superando, in pochi secondi, quella decina di metri d'altezza.

Oltre ad essere supportati dall'incitamento degli astanti, i portatori vengono assistiti nel loro ultimo sforzo da alcuni fedeli che, allacciati tra di loro come nella mischia del rugby, li sospingono verso l'alto.Ad accoglierli in cima saranno il boato degli amalfitani e il suonare festoso delle campane.Per aver salito, di corsa con Sant'Andrea, quella Stairway to Heaven amalfitana che conduce anche al celeberrimo e stupendo Chiostro del Paradiso

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