Gli scavi di Ercolano: alla scoperta dell'antica città romana

Creato il 23 ottobre 2014 da 2giromondo @2giromondo

"Una nube nera e terribile, squarciata da guizzi serpeggianti difuoco, si apriva in vasti bagliori di incendio: erano essi simili a folgori, ma ancora più estesi [....] Dopo non molto quella nube si abbassò verso terra e coprì il mare[...]. Cadeva già della cenere,

ma ancora non fitta. [...] Scese la notte, non come quando non v'è luna o il cielo è nuvoloso, ma come quando ci si trova in un locale chiuso a lumi spenti.



distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il sito archeologico di Ercolano, insieme alle rovine di Pompei ed Oplonti, fa parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Ogni anno circa 300mila turisti visitano quest'area al mondo, la cui dinamica di seppelimento ha determinato un fenomeno di conservazione assolutamente originale, restituendo reperti organici (parti in legno, stoffe, vegetali) ma soprattutto i piani superiori degli edifici che hanno permesso di avere un'idea sui volumi e sulle tecniche di costruzione. Abbiamo visitato Ercolano una mattina d'aprile, approfittando di una bella giornata di primavera. Appena entrati, siamo rimasti piacevolmente meravigliati dalla vista del sito dall'alto, l'immagine di una città di quasi duemila anni fa, notevole e di grande impatto! Scendendo verso il sito, aumentava l'entusiasmo e la curiosità di scoprire quest'antica città, il cui tempo si è fermato al 79 d.C.


Allora ecco che mentre camminiamo entriamo nei Thermopolia, luoghi di ristoro, dove si servivano bevande e cibi caldi, tra i più importanti, La Grande Taberna, un'osteria il cui bancone, perfettamente conservato, rivestito di marmo presenta i dolia, recipientidi terracotta, panciuti, usati per conservare i liquidi o contenere la merce e la Taberna di Priapo, con due particolarità, il dolium seminterrato presso il focolare, nel quale furono ritrovatedelle noci e un piccolo ripostiglio di cacciopesto situato davanti al bancone. Altri sono i locali dell'attività commerciale, come la Bottega ad Cucumas, con l'insegna che raffigura quattro brocche di colore diverso, per la scelta delle varie bevande, il nostro menù! In basso invece c'è l'iscrizione in lettere rosse NOLA, annuncio di uno spettacolo e la Bottega del Plumbarius, ovvero l'officina di un "saldatore", dove sono stati ritrovati tubazioni, candelabri e altri oggetti in rame e argento, da notare qui il soppalco di legno ancora in parte conservato. Le abitazioni del complesso urbano, molte delle quali sono precedute da portici con colonne, presentano decorazioni raffinate e sfarzose che colpiranno la vosta attenzione, come la Casa del Salone Nero, il cui nome deriva dal "salone" dipinto in raffinato quarto stile, in colore nero, con pavimento a mosaico bianco, la Casa dell'Atrio a Mosaico, una dimora signorile costruita in posizione panoramica, elegante sia nelle decorazioni pittoriche sia nella spazialità architettonica. La Casa del Rilievo di Telefo è la seconda per grandezza, in posizione panoramica verso il mare, articolata su tre livelli sovrapposti, possedeva una ricca collezione di sculture, tra cui il rilievo con il mito di Telefo, figlio di Ercole. L'atrio simile ad un peristilio è caratterizzato da colonne, sulle quali sono appesi dischi e maschere di marmo. Tante altre sono le case che gli Ercolanesi hanno arredato e decorato con gusto! Non vi deluderanno!

Gli edifici che più abbiamo apprezzato però, per l'ottima conservazione oltre che per la bellezza, sono gli edifici ludici, pubblici e soprattutto gli edifici religiosi. Tra i primi, la Palestra (si proprio così) destinata alle attività educative e sportive e le Terme, che presentano la tipica divisione nei settori maschile e femminile, entrambi con un lungo corridoio che conduce allo "spogliatoio" con le nicchie per deporre gli indumenti. Da lì si accede al frigidarium, ovvero la sala per il bagno freddo, il tepidarium (sala tiepida) e poi il caldarium (sala calda), Si trattavano bene eh?!


Ma il primo posto (per importanza e suggestione) spetta al Collegio degli Augustali, edificio religioso di epoca romana, dove si riuniva il collegio dedicato al culto dell'imperatore Augusto. Di grande significato, perchè per i liberti (schiavi poi liberati) divenire Augustali rappresentava inserimento nella dinamica della promozione sociale. In ottimo stato di conservazione e di estrema bellezza è il sacello, a cui si accede tramite due gradini in marmo, le pareti sono decorate con affreschi, che hanno come protagonista Ercole, mentre il pavimento presenta vari tipi di marmo disposti a forme geometriche. Edificio religioso è anche il Sacello dei Quattro Dei, tempio dedicato a quattro divinità di cui sono stati rinvenuti i rilievi arcaistici: Minerva, Nettuno, Mercurio e Vulcano, tutte divinità collegate al mondo della produzione, del commercio e dell'artigianato.


Infine, le Fornici, ultima terribile testimonianza dell'eruzione! Sono ambienti, usati come magazzini o rimesse per le barche che si aprono sulla spiaggia. Qui giacciono circa trecento scheletri umani perchè probabilmente gli Ercolanesi avevano cercato scampo verso il mare, senza sapere che ad attenderli c'era il loro tragico destino! Nella stessa area è stata ritrovata anche una barca romana, lunga nove metri e gli scheletri del suo equipaggio. La piccola guida che ha accompagnato la nostra visita agli scavi, ci ha aiutato nell'illustrarvi queste informazioni. Gli scavi di Ercolano, pur essendo più piccoli rispetto agli scavi di Pompei, sono ben conservati e adeguatamente strutturati per una piacevole visita.

Un viaggio nel tempo: Passeggiare in una città ferma ad una mattina del 79 d.C e testimone di quel tragico evento. Immaginare sentire la quotidianeità di un popolo, è un'esperienza entusiasmante che va oltre i testi, i racconti dei libri scolastici.

€ 10. Per tutte le info sul raggiungimento del sito, sconti, percorsi speciali ecc vi alleghiamo la pagina di
Info pratiche:
Il biglietto è di € 11, ridotto € 5.50, ma per chi è in visita a Napoli, consigliamo il biglietto cumulativo dei 5 siti, ovvero Pompei, Ercolano, Boscoreale, Oplontis, Stabiae, valido 3 giorni, al costo di € 20, ridotto Campania>Artecard dove è tutto precisamente illustrato.


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