Siamo a Nardò, città dell’entroterra salentino, provincia di Lecce.
40 gradi già alle nove del mattino, un caldo “infernale”.
Nonostante queste condizioni estive davvero difficili qui si verifica ogni estate un vero e proprio dramma sociale: le campagne sono piene di extracomunitari che lavorano per 20 euri al giorno.
Essi sono lì per la raccolta delle angurie e sopravvivono a condizioni a dir poco invivibili: senza acqua potabile e corrente elettrica spesso si riparano sotto gli alberi e in tende o in baracche.
Sono diverse centinaia e vengono dai paesi dell’Africa settentrionale o centrale.
Mentre il resto del Salento si da a vacanze al mare, divertimenti vari, musica popolare e altro, queste persone vivono un dramma umano insostenibile per tante persone che nemmeno sanno che questo dramma si sta verificando a pochi chilometri da loro.
I sindacati di Lecce tentano di assistere questi lavoratori fornendo beni di prima necessità, acqua, medicinali, assistenza medica e altro.
C’è anche Emergency e qualche volontario del luogo.
Questa situazione, lo sappiamo anche troppo bene, non è l’unica in Italia: altre situazioni come questa si consumano ogni giorno in tanti altri luoghi dell’Italia rurale.
Condizioni abnormi di sfruttamento umano, diritti del tutto assenti, mancanza totale di assistenza medica.