Gli speakeasy: i bar più alla moda del momento

Da Giuseppe Capone

Hotel Normandie

Si entra attraversando un vecchio frigorifero o aprendo una botola che conduce nel seminterrato di un fast food. Oppure telefonanando da una vecchia cabina, tirando la catenella di un wc nella toilette di un negozio di antiquariato. Gli speakeasy bar di oggi sono, infatti, un omaggio ai ruggenti Anni 20, raccontati da Humphrey Bogart nell'omonimo film, specchio di un'America che si sbronzava alla faccia el proibizionismo, durato ben 13 anni, durante i quali gli amanti del bere non rinunciavano a farsi un goccetto e si nascondevano in locali clandestini.

Bourbon&Braunch - San Francisco

Come allora, per entrare serve una parola d'ordine, inviata al momento della prenotazione, oppure un invito. Alcuni hannop regole molto ferree. Dall'obbligo di parlare sottovoce al divieto di approcciare le donne. Per scovarli bisogna aguzzare la vista e cogliere un segno: una vecchia insegna, una lanterna accesa sopra un portone.La tendenza è partita dagli Stati Uniti. A Los Angeles, per esempio, per raggiungere il Walker Inn bisogna passare da una porta segreta dentro al The Normandie Club, un bar in Koreatown, citofonare e mostrare la prenotazione.Per accedere al The Varnish si deve prima ordinare un dip sandwich al Cole's French Dip, poi, sperare che si liberi un posto nel secret bar. 

Back Room Bar - New York

Per entrare al Bourbon&Braunch di San Francisco bisogna camminare in O'Farrell Street alla ricerca del cartello Anti-Saloon League. Questo Speakeasy ha ben cinque secret room e password svelate solo a chi prenota.A New York l'unico indizio per trovare l'ingresso del Back Room Bar è un cartello con la scritta Lower East Side Toy Co inchiodato sulla scala del seminterrato: la porta è la stessa che si usava per accedervi otto anni fa e la password viene spifferata sulla pagina Facebook. 

Death&Co

Per bere al Please Don't Tell, invece, si entra in una vecchia cabina telefonica del Crifs&Dogs, un hot-doggeria nell'East Village, si digita 1 e si pronuncia la parola segreta inviata via mail.
Vietato dimenticarsela anche quando ci trova di fronte all'entrata dell'Apotheke, un ex fumeria di oppio a Chinatown: qui la parola magica si scopre seguendo l'account twitter del locale. A East Village, invece, il Blind Barber di giorno fa barba e capelli, di notte sofisticati cocktail, mentre il Death&Co si nasconde dietro un portone in legno con targa in ottone e un doorman da convincere.

The Mayor of Scardey Cat Town - Londra

Dalla Grande Mela la moda è arrivata alla vecchia Europa. A Londra il top è entrare al Portside Parlour, un rum bar in Rivington st. La porta è nella toilette di un negozio di antichità, si tira la catenella del wc e si accede al corridoio che porta allo speakeasy. Per il The Mayor of Scardey Cat Town si passa invece attraverso il frigorifero di una caffetteria di Spitalfields. Per entrare si annuncia a voce alta: "I'm here to see the mayor" e si attende.
Ha un che di romanzo noir il secret bar Evans&Peel Detective Agency, dentro la sede dell'omonima agenzia investigativa in West London. Si prenota una consulenza e il detective deciderà se accettare la richiesta.

Moonshiner - Parigi

Tra i best cocktail bar di Parigi c'è il Candelaria, uno speakeasy che si nasconde dentro una taqueria in Rue de Saintonge. Se entra se c'è posto, così come al Moonshiner. L'ingresso è in fondo al bancone della pizzeria De Vito, nel Marais: si accede attraverso una cella frigorifera e ci si siede al bancone di uno speakeasy che ha più di 100 etichette di whisky.
La tenedenza è arrivata anche in Italia. A partire dalla capitale. Al 30 di Vicolo Cellini ecco il Jerry Thomas, che quest'anno si è piazzato tra i primi venti nella classifica 50 World' Best Bar. Si prenota solo via telefono e, per entrare, si dive rispondere alla domanda che si trova sul sito thejerrythomasproject.it.

Flask - Shanghai

A Milano c'è il 1930: lo speakeasy del Mag Café, un raffinato e silenzioso salotto anni Trenta, nascosto dietro a un bar coreano la cui insegna porta la scritta Caffetteria. Si entra su invito o con tessera del Mag.
A Shangai, è nuovo il Flask: l'ingresso è una vending machine in un sandwich shop nel distretto Xuhui.
Mentre a Hong Kong, tra le bancarelle di un mercato in Graham Streetm si nasconde la porta dello 001: se si entra, è vietato bere in piedi.