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Gli speciali: il brillante esordio di una scrittrice d'oltremanica rachel ward

Creato il 28 settembre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
Numbers di R. Ward è un libro atipico sotto molti aspetti. Dalla trama originale e ben strutturate, alla dimensione psicologica dei protagonisti, fino ad arrivare all'impeccabile stile dell'autrice. E' definito un thriller ma più di ogni altra cosa è una storia d'amore tra due giovani ragazzi in cerca di se stessi, del loro futuro e dei loro desideri segreti. Un amore che per vivere ruba secondi e minuti al destino, allo scorrere inevitabile del tempo. I loro baci sono delicati e teneri, le loro carezze appassionate e infantili perchè insieme non conoscono l'ardere della passione ma la tenerezza di un amore adolescenziale circondati da un mondo che minaccia di sopraffarli.
Ricordo che per chi commenta c'è la possibilità di vincere una delle due copie omaggio messe a disposizione da Piemme che ringrazio per la gentilezza! Quindi fatemi sapere cosa ne pensate del romanzo e... buona fortuna!
GLI SPECIALI: IL BRILLANTE ESORDIO DI UNA SCRITTRICE D'OLTREMANICA RACHEL WARDTrama:
Fin da quando è nata, a Jem capita una cosa strana: intravvede una serie di otto numeri negli occhi delle persone. Anche in quelli della mamma, 10102001. Per anni non dà importanza alla cosa, pensa sia solo una
fantasia di bambina… Quando però sua madre muore il 10-10-2001 capisce tutto: quei numeri corrispondono alla data di morte di chi le sta intorno. Da quel momento la sua vita cambia, non è più una ragazza come le altre, ora ha un terribile segreto. E isolarsi dagli altri sembra l’unica soluzione per nasconderlo. Solo Spider, un compagno di scuola, si rifiuta di lasciarla sola e per lui Jem comincia a provare qualcosa di più che semplice amicizia. Un pomeriggio decidono di fare un giro sulla ruota panoramica di Londra, ma quando Jem si rende conto che tutte le persone in fila possiedono la stessa data di morte, che è proprio quello stesso giorno, intuisce che sta per accadere qualcosa di terribile… Prende la mano di Spider e insieme a lui scappa, mentre una bomba esplode. Ora lei e Spider non possono far altro che nascondersi perché la polizia pensa che i terroristi del London Eye siano proprio loro… Tutti hanno un numero, ma credo di essere la sola a vederli. Cioè, non è che li vedo come se si disegnassero in aria; appaiono nella mia testa. Li percepisco, da qualche parte dietro agli occhi. Ma sono reali. Non mi importa se non mi credete, pensate pure quel che vi pare, io so che esistono. E so che cosa significano. L’ho capito il giorno in cui mia madre è morta.
RECENSIONE:
a cura di Stefania e Alessandra
Gli occhi, dicono, sono lo specchio dell'anima, ma quando Jem guarda negli occhi di una persona vede i numeri. Questi numeri sono una data: la data di morte di quella persona. (The Guardian)
Un dono, una capacità che la accompagna da sempre. Lei vede i numeri speciale delle persone che la circondano senza poter far nulla per cancellarli. Restando impotente di fronte all'inevitabile. Jem ha 15 anni ma in così poco tempo ha potuto sperimentare e vivere sulla sua pelle quelle esperienze che hanno forgiato il suo carattere scontroso e schivo. Una ragazzina che ha imparato a vivere, ad isolarsi dal mondo e diventando complice ed amica della sua solitudine. Fino a quando un raggio di luce irrompe nell'oscurità che l'avvolgeva e scopre cos'è l'amicizia, l'affetto e... l'amore per una persona. Racchiusa in un gomitolo nero di angoscia, in una vita fatta di disagio in cui Jem veniva continuamente portata da una famiglia adottiva ad un'altra, finalmente può concedersi un piacevole interludio con colui che ha saputo far breccia nella sua dura corazza: Spider. Lei però guardandolo negli occhi vede ciò che non dovrebbe: la sua data di morte. Sa che i suoi giorni da vivere sono esigui e che ad ogni giorno, ogni ora ed ogni minuto che passa la vita di Spider si accorcia e non può e non vuole lasciarsi coinvolgere da quell'improbabile amico. Ma forse è già troppo tardi. Lei sente che sta cambiando qualcosa in lei, che qualcosa sta nascendo tra lei e Spider anche se non sa cosa sia.
Per la prima volta non vuole più essere una semplice spettatrice. Sperava che il suo numero fosse sbagliato. Sperava fosse solo un frutto della sua immaginazione ma sapeva che non era così. In modo del tutto irrazionale però Jem voleva proteggerlo, anzi salvarlo dal suo destino.
"Aprii gli occhi e incrociai lo sguardo di Spider. Mi stava fissando intensamente, mi stava guardando davvero. Quante, tra le persone che mi stavano intorno, non vedevano inn me che una ragazzina taciturna e scontrosa? Quante, delle persone che avevo incontrato nella mia vita, si erano interessante a me? Spider era diverso: era diventente, matto, vulcanico, spericolato. Era un tipo a posto."
Ciò che non trapela in alcun modo dalla trama è la condizione sociale e psicologica di Jem e Spider, i due protagonisti. Si tratta di due disadattati, i tipici ragazzi che il sistema scolastico espelle con la complicità di coetanei e delle istituzioni. Questo è un problema particolarmente grave in Gran Bretagna, dove il libro è ambientato, dove il bullismo, le gravidanze delle adolescenti e l'abbandono scolastico hanno assunto dimensioni preoccupanti, specialmente nelle aree urbane. Questo romanzo appartiene quindi alla categoria di quei libri che fanno riflettere, che oltre ad una bella trama originale da raccontare sanno scavare a fondo nelle emozioni e nei problemi dei due giovani protagonisti che inevitabilmente a causa di un pregiudizio comune si ritrovano a dover lottare per salvarsi.
L'autrice è stata capace di coinvolgermi, portandomi per mano nell'anima di Jem. Questa quindicenne sparuta e mingherlina ha la capacità di conoscere la data di morte di coloro che la circondano e questa "maledizione", unita alla sua disastrata esistenza , la rende ua ragazza aggressiva e difficile. Ma i lettori, che vivono nella pelle di Jem - che è la voce narrante della vicenda - capiscono immediatamente il suo tormento, la sua incapacità di legarsi agli altri per paura di essere ferita. E Spider, con il suo continuo movimento, l'odore forte, la sua fragile sicurezza di ragazzino ero cresciuto troppo in fretta, colpisce per il suo bisogno di sentirsi adulto pur sapendo di non esserlo.
Il loro mondo è un mondo a parte, in cui la sensazione di inutilità si sostituisce a una consapevolezza amara di sé e degli altri, e di quanto si debba lottare per strappare alla vita un brandello di gioia.
Un plauso particolare va allo stile dell'Autrice. Non è artificioso, né ricostruisce in maniera costruita lo slang degli adolescenti. No. Ciò che mi ha impressionato è l'estrema pulizia e semplicità con cui la scrittura trasmette le sensazioni. Pochi aggettivi, una sintassi semplice ma non banale, in cui lo stile è a servizio della storia.
E' l'immediatezza delle emozioni descritte che entra dentro e colpisce, senza intermediazioni: il lettore diviene parte della storia, avverte la paura, e poi la rabbia, la disperazione, il senso di abbandono, la desolazione e insieme l'emozione del sentirsi amati per ciò che si è, per la prima volta. E' classificato come Young Adult ma è u libro che io, adulta (forse, a volte ho dei dubbi anche su questo), ho letto con piacere, emozionandomi, provando pena, dolore e tenerezza per questa ragazzina che vive con un fardello molto più grande di lei. Un romanzo con una storia di desolazione e solitudine che culmina con uno spiraglio di speranza nella nebbia della disperazione che ha avvolto la vita di Jem.
A mio avviso, Numbers non è un libro come altri: è un libro con "qualcosa dentro", che lo rende speciale nella pletora della produzione per adolescenti degli ultimi mesi. Da leggere, per emozionarsi e riflettere.
GLI SPECIALI: IL BRILLANTE ESORDIO DI UNA SCRITTRICE D'OLTREMANICA RACHEL WARDINTERVISTA ALL'AUTRICE:
1.Hi Rachel. I'm very happy to welcome on my blog. Would you like to introduce yourself to the Italian readers who have read your novel or who are going to do?
Hi, I’m Rachel Ward, the author of ‘Numbers.’ It’s my first published book and I’m really thrilled that it is being published in Italy by Piemme Freeway. It’s the story of a fifteen-year-old girl who has a gift; when she looks in people’s eyes she sees a number – the date of their death. Although she resists, she gets involved with a boy named Spider, who she knows only has a few months to live…
Ciao Rachel. Sono molto felice di darti il benvenuto nel mio blog. Ti va di presentarti ai lettori italiani che hanno letto il tuo romanzo o che lo leggeranno?
Ciao, sono Rachel Ward, l’autrice di “Numbers”, il mio primo libro pubblicato e sono davvero eccitata dal fatto che sia stato pubblicato in Italia da Piemme Freeway. E’ la storia di una ragazza di quindici anni che ha un dono; quando guarda negli occhi delle persone vede un numero – la data della loro morte. Sebbene tenti di resistere, inizia a provare dei sentimenti per un ragazzo di nome Spider, che lei sa avere solo pochi mesi da vivere…
2.What do you love about being an author? Is there anything you don’t like? Tell us about your experiences as a debut author. Was it anything like you expected?
I love pretty much everything about being an author. This chance has come to me in my forties and it feels like a gift. I’m determined to enjoy everything that it brings. I love all the stages of writing; having ideas and thinking about which way my stories could go; sitting and writing, especially when I’m working quite fast – I love it when a story is taking shape day by day; I even like editing although it’s quite difficult and can take as long as writing the first draft. Editing is about improving a story and trying to make it the best it can be. I also love promoting my work, especially visiting schools and book festivals. That’s probably been the biggest surprise – how much fun it is meeting readers and talking about writing.
Cosa ami riguardo l’essere un’autrice? C’è qualcosa che non ti piace? Raccontaci della tua esperienza come autrice esordiente. E’ stato tutto come ti aspettavi?
Amo praticamente tutto dell’essere un’autrice. Questa occasione mi è arrivata attorno ai quarant’anni e lo sento come un dono. Sono decisa a godermi tutto ciò che porta. Amo tutti i passaggi dello scrivere; avere le idee e pensare a quali vie potrebbero prendere le mie storie; sedermi e scrivere, specialmente quando sto lavorando piuttosto velocemente – amo quando una storia sta prendendo forma giorno dopo giorno; mi piace anche l’editing sebbene sia piuttosto difficile e possa prendere tanto tempo quanto la scrittura della prima stesura. L’editing riguarda il migliorare una storia e provare a renderla il meglio possibile. Amo anche promuovere il mio lavoro, specialmente visitando le scuole e i festival letterari. Questa è probabilmente la sorpresa più grande – quanto sia divertente incontrare i lettori e parlare della scrittura.
GLI SPECIALI: IL BRILLANTE ESORDIO DI UNA SCRITTRICE D'OLTREMANICA RACHEL WARD3.With the publication of your novel, you expect the success you had?
I didn’t expect anything! I was thrilled to be published in the first place (I still am) and didn’t know what was involved in producing a book or what my life would be like after it was published. I had no idea if anyone would read it, or whether people would connect with it. I’ve been absolutely amazed that ‘Numbers’ is being read all over the world – I’ve had some great feedback from people, some of it really moving.
Con la pubblicazione del tuo romanzo, ti aspettavi il successo che hai avuto?
Non mi aspettavo nulla! Ero eccitata innanzitutto per essere stata pubblicata (lo sono ancora) e non sapevo che cosa fosse coinvolto nella produzione di un libro o come sarebbe stata la mia vita dopo che fosse stato pubblicato. Non sapevo se qualcuno l’avrebbe letto, o se la gente si sarebbe “connessa” con il libro. Sono stata assolutamente stupefatta dal fatto che “Numbers” è letto in tutto il mondo – Ho ricevuto alcuni feedback davvero ottimi dalla gente, di cui alcuni davvero commoventi.
4. Why did you write a young adult novel? What challenges do you face in writing romance for teens?
I wrote two books before ‘Numbers’ which were for younger children. They were rejected by publishers and agents, quite rightly as they weren’t good enough. Then when I was wondering what to write next I realized that I wanted to write something edgier and maybe something that my daughter might read – she was 14 at the time.
I wasn’t sure what sort of book I was writing or whether it was for teens or adults. I suppose I just wrote the story that was waiting inside me. When I read it through, I thought , ‘Oh, I’ve written a love story,’ but when my publisher read it they said, ‘You’ve written a thriller.’ I think ‘Numbers’ is a bit of everything – love story, thriller, road trip…
Perché hai scritto un romanzo young adult? Quali difficoltà incontri nello scrivere romance per adolescenti?
Ho scritto due libri prima di “Numbers” che erano per bambini più piccoli. Sono stati rifiutati da editori e agenti, davvero giustamente visto che non erano abbastanza buoni. Quindi quando stavo pensando a cosa scrivere dopo ho realizzato che volevo scrivere qualcosa di più forte e forse qualcosa che mia figlia potesse leggere – aveva quattordici anni all’epoca. Non ero sicura riguardo a che genere di libro stessi scrivendo o se fosse per adolescenti o per adulti. Suppongo di aver solo scritto la storia che stava aspettando dentro di me. Quando l’ho letta attentamente, ho pensato “Oh, ho scritto una storia d’amore”, ma quando il mio editore l’ha letta ha detto “Hai scritto un thriller”. Penso che “Numbers” sia un pochino di tutto – storia d’amore, thriller, road trip…
5. How much of yourself, if there is any, do you put into your characters?
I didn’t realize I was doing it, but I put a lot of myself in my characters. If you met me you wouldn’t think I had anything in common with them – I’m middle-aged, quite quiet and polite – but when I write teenage characters I dig deep inside me and tap into the feelings I had as a teenager (loneliness, anger, depression) and so although the characters themselves aren’t like me, their feelings are.
Quanto di te stessa, se c’è, metti nei tuoi personaggi?
Non mi sono resa conto di farlo, ma ho messo molto di me stessa nei miei personaggi. Se m’incontrassi non penseresti che io abbia alcunché in comune con loro – sono di mezz’età, piuttosto calma ed educata – ma quando scrivo di personaggi adolescenti scavo in profondità dentro di me ed entro in contatto con i sentimenti che provavo quando ero adolescente (solitudine, rabbia, depressione) e quindi anche se i personaggi in sé non sono come me, i loro sentimenti lo sono.
6. What do you do while writing? Have you a particular creative process?
I write early in the morning before my family are awake. (I’ve got a husband and two teenagers.) I get up and take my dog for a walk through the fields overlooking Bath and then when I come home I settle down to write for an hour or so. I like to have a cup of Rooibosh tea handy and I always write on my PC or laptop. I try to write every day. If I’ve got a strict deadline, then I write at least 1,000 words a day until it’s done! Then I wake my family up, make sure they are ready for school/work and I go to work myself as I still have a ‘sensible’ job (working for my local Council).
Cosa fai mentre scrivi? Hai un processo creativo particolare?
Scrivo di prima mattina prima che la mia famiglia si svegli (ho un marito e due figli adolescenti). Mi alzo e porto il mio cane a passeggiare per i campi vicino a Bath e poi quando torno a casa mi organizzo per scrivere per un’ora, più o meno. Mi piace avere una tazza di tè Rooibosh [tè rosso africano, n.d.C.] a portata di mano e scrivo sempre al PC o sul mio laptop. Provo a scrivere tutti i giorni. Se ho una scadenza a breve, scrivo minimo mille parole al giorno finché il lavoro non è finito! Quindi sveglio la mia famiglia, mi assicuro che siano pronti per la scuola/il lavoro e vado io stessa al lavoro visto che ho ancora un lavoro “importante” (lavoro per il mio consiglio comunale).
7. What inspired you to write Numbers?
I was inspired by reading Philip Pullman’s ‘Northern Lights.’ That made me think that having a gift or unusual power was an interesting thing to explore, and I wanted to have a character with a gift who lived at the bottom of the heap and someone who wouldn’t normally be listened to. Also I loved the US TV series ‘Six Feet Under’ which was set in a funeral home. Each episode started with a death scene and then up on screen would come the character’s name, birth date and death date. It made me think that there was a death date out there somewhere that would apply to all of us – it’s creepy but true. So I put the two ideas together to come up with Jem who sees a number when she looks at people – the date of their death.


Cosa ti ha dato l’ispirazione per scrivere “Numbers”?
Mi ha ispirato la lettura del libro “La Bussola d’Oro” di Philip Pullman. Mi ha fatto pensare che avere un dono o un potere insolito fosse una cosa interessante da studiare, e volevo un personaggio con un dono che vivesse “nel fondo del mucchio” [colloquiale, sta a dire in una brutta situazione rispetto al resto della gente, n.d.C.] e qualcuno a cui non si darebbe normalmente ascolto. Inoltre amavo la serie TV statunitense “Six Feet Under” che era ambientata in un’agenzia di pompe funebri. Ogni episodio iniziava con una scena di morte e quindi sullo schermo appariva il nome del personaggio, data di nascita e data di morte. Mi ha fatto pensare che c’è una data di morte là fuori da qualche parte che è applicabile ad ognuno di noi – è spaventoso ma vero. Quindi ho unito le due idee e mi sono inventata Jem che vede un numero quando guarda le persone – la data della loro morte.
8. What three words do you think best describe your novel? Why?
Wow, that’s a really difficult question! I’m going to give you a weird answer: ‘My third child.’ This is because writing a book is so personal and I get so involved with my characters that when ‘Numbers’ was published it felt like sending a child out into the world. I didn’t know where it would go, who it would meet or how it would get on and I knew that I couldn’t be there with it to look after it all the time. I just had to let it go and hope for the best!
Quali sono le tre parole che pensi descrivano meglio il tuo romanzo? Perché?
Wow, questa è una domanda davvero difficile! Ti darò una risposta strana: “(Il) mio terzo bambino”. Questo perché scrivere un libro è così personale e io mi sento così coinvolta con i miei personaggi che quando “Numbers” è stato pubblicato mi è sembrato come mandare un bambino fuori, nel mondo. Non sapevo dove sarebbe andato, chi avrebbe incontrato o come si sarebbe trovato e io sapevo che non avrei potuto essere lì con lui a prendermene cura tutto il tempo. Ho dovuto lasciarlo andare e sperare per il meglio!
9. What was the hardest part of writing Numbers?
It wasn’t really hard writing ‘Numbers.’ It was all inside me, waiting to be written.
Qual è stata la parte più difficile dello scrivere “Numbers”?
Non è stato davvero difficile scrivere “Numbers”. Era tutto dentro di me, che aspettava di essere scritto.
10. Can you tell us anything about the sequel?
I don’t want to spoil things for people who haven’t yet read ‘Numbers,’ so all I can really say is that the sequel (in the UK it is called, ‘Numbers 2: The Chaos’) is set 16 years after ‘Numbers’ and although it has a love story element, I think it’s more of a full-on thriller. It’s different, because it’s told from two points of view. It was a really hard book to write!
Puoi dirci nulla riguardo al seguito?
Non voglio rovinare nulla alle persone che non hanno ancora letto “Numbers”, quindi tutto ciò che alla fin fine posso dire è che il seguito (in Inghilterra si chiama “Numbers 2: il Caos”) è ambientato 16 anni dopo “Numbers” e sebbene abbia una parte romantica, penso sia più un thriller a tutto tondo. E’ diverso, perché è raccontato da due punti di vista. E’ stato un libro davvero difficile da scrivere!
11. What are your future plans? Do you have any other projects you're currently working on?
I’ve just finished the first draft of ‘Numbers 3: Infinity.’ I’ll be editing that over the next couple of months and then I will have some time to think about what to do next.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai qualche altro progetto su cui stai attualmente lavorando?
Ho appena finito la prima stesura di “Numbers 3: Infinity”. Farò il lavoro di editing per i prossimi mesi e quindi avrò un po’ di tempo per pensare a cosa fare dopo.
12. This was the last question. Is there anything else you'd like to say?
Only that I’m so excited that ‘Numbers’ is being published in Italy. I really hope Italian readers like it and I’d be happy to hear from you via my website, rachelwardbooks.com Thank you so much for interviewing me & best of luck with your blog.
Questa era l’ultima domanda. C’è qualcos’altro che vorresti dire?
Solo che sono così eccitata che “Numbers” sia pubblicato in Italia. Spero davvero che ai lettori italiani piaccia e mi renderebbe felice sentirvi attraverso il mio sito web, rachelwardbooks.com Grazie mille per avermi intervistata e i migliori auguri per il tuo blog.

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