Cari lettori,
oggi si parla del nuovo romanzo dell'autore fantasy Francesco Falconi che avete già conosciuto in occasione dell'uscita del suo romanzo L'aurora delle streghe: underdust (QUI). Questa volta Francesco propone hai suoi lettori una storia incentrata su angeli e demoni, una storia d'amore... travagliata e impossibile tra due razze diverse: lei un angelo ombra, lui un demone emerso.
Per leggere in anteprime i primi 2 capitoli del romanzo: QUI
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IL ROMANZO
«Nel male c’è un po’ di bene, nel bene c’è un po’ di male», recita la legge non scritta cui deve assoggettarsi il mondo degli uomini. Nascosti tra loro, invisibili ai mortali, gli Angeli Ombra e i Demoni Emersi operano affinché il delicato Patto d’Equilibrio non venga mai infranto. Queste creature, pur capaci di provare sentimenti umani non possono scegliere alcunché, sono costrette ad attenersi alle regole stabilite dal Consiglio dei Cerchi e delle Schiere che ne regola i compiti e ne punisce le minime trasgressioni. Così come non tutti i Demoni provano piacere a seminare follia e dolore, esistono anche Angeli accecati da una dedizione finalizzata solo alla scalata delle gerarchie celesti. Solo una volta ogni otto anni, durante il Tetrastile, i due ordini si riuniscono per fare il bilancio sull’Equilibrio e processare in modo esemplare i trasgressori. Ogni otto anni cade il 30 febbraio: un crepuscolo di ventiquattro ore in cui gli uomini perdono coscienza e il sovrannaturale si manifesta. Ellen Lynch non sapeva nulla di tutto ciò. Pure, da quando si è vista spuntare un paio di ali nere al tramonto (unico momento in cui Angeli e Demoni manifestano reciprocamente la loro vera identità, nascosta agli uomini), questa è diventata la sua realtà. Una condizione che la costringerà a riscrivere il suo passato e a lottare affinché il suo amore per un Angelo, Kevin, possa avere un futuro. L’Equilibro, intanto, corre il più grave pericolo mai affrontato dal Consiglio dei Cerchi e delle Schiere. Nemesis, la reincarnazione dell’Angelo dell’Apocalisse, sta assoldando Discepoli per sovvertire il Patto, generare il caos e distruggere l’umanità. Il mostro, in una visione rivelatrice, affonderà la sua sete di morte in segreti che neppure una coscienza soprannaturale può sopportare senza essere travolta dagli incubi.
L'AUTORE
INTERVISTA 1. Ciao Francesco benvenuto di nuovo nel mio blog ti va di presentarti per i lettori che ancora non ti conoscono?Salve a tutti! Beh, sinteticamente: scrivo romanzi di genere fantastico e non, vivo a Roma ma sono di origini toscane.
2. Fra pochissimo sarà in libreria per Castelvecchi il tuo nuovo romanzo Nemesis ce ne vuoi parlare?
Nemesis narra la storia di due ragazzi, Ellen e Kevin, che si incontrano a Inverness, nelle Highlands scozzesi. Tra i due nasce un’attrazione che sfocia in un sentimento più profondo, ma entrambi hanno un inconfessabile segreto: Ellen appartiene alla dinastia dei Demoni Emersi, Kevin è giunto in città dopo un lungo periodo di addestramento che l’ha nominato Angelo Ombra. Cosa accadrà quando scopriranno la verità al tramonto, momento in cui le dimensioni si fondono? E cosa sta tramando l’Angelo Nemesis, che vuole spezzare il Patto d’Equilibrio?
3. Quanto tempo hai dedicato alla stesura di questo romanzo e alla documentazione?
Circa due mesi per la documentazione sia su Inverness che su tutto l’altro materiale che mi serviva, altri due per la definizione del plot, più o meno quattro per la prima stesura.
Perché la letteratura sugli Angeli e Demoni ha sempre affascinato, ma volevo reinventarla in un modo del tutto personale. Angeli Ombra e Demoni Emersi sono stati inventati proprio per Nemesis. Quest’ultimo, invece, è l’Angelo dell’Apocalisse così come riportato in letteratura.
No, non credo di seguire il trend di Angeli caduti e via dicendo. Certo, ci saranno spunti presi dalle gerarchie celesti e demoniache, ma con un accento del tutto originale e soprattutto mescolato con la Qabalah.
5. Qual è stata l'idea scatenante che ti ha fatto scrivere questo romanzo? E come mai la scelta di Inverness come città in cui si svolgono le vicende di Kevin ed Ellen?
L’idea di Nemesis deriva da un percorso che ho iniziato con L’Aurora delle Streghe, uno studio sulla difficoltà nell’esprimere i propri sentimenti. Amore come ossessione, amore come negazione, in contrasto con il desiderio di vivere liberi da ogni costrizione e preconcetto. Dato che questo è il perno del romanzo, non volevo distrarmi creando un nuovo mondo, per cui ho ambientato Nemesis in Scozia, nelle Highlands, luoghi a mio avviso affascinanti e densi di mistero. Infine, Inverness si adattava perfettamente con l’atmosfera del libro: gelo, freddo e nebbia, in contrapposizione con la ricerca di intimità e di calore dei protagonisti.
6. Ho trovato delle affinità tra la descrizione del tramonto di Nemesis e il Crepuscolo descritto nella saga dei Guardiani della notte di Luk'janenko. Quali sono i tuoi autori preferiti di fantasy? E che pesa ho avuto Dante Alighieri nel tuo modo di descrivere Demoni e Angeli?
Non proprio. Il Crepuscolo di Luk'janenko è una sorta di dimensione parallela, dove nell’immaginario dell’autore i personaggi acquistano i loro poteri, decidendo così di appartenere alla Luce o alle Tenebre. L’unico punto di contatto è proprio il passaggio dalla notte al giorno. Se vogliamo, un concetto simile lo ritroviamo anche nella Mezzanotte di Westerfield.
In Nemesis, invece, benché ci sia un’imposizione di casta decisa alla nascita (Angeli Ombra o Demoni Emersi), il concetto di male e bene è più sfumato: spesso si sovrappone e si inverte. Una sorta di libero arbitrio che, seguendo il concetto di Equilibrio, riformula l’esistenza umana. Non mi sono riferito alla letteratura classica né alla Divina Commedia di Dante: Nemesis si fonda sulla Qabalah. Che tu sia Angelo, Demone o Umano ti trovi di fronte alle dieci Sefiroth: puoi scegliere la via ermetica verso l’illiminazione, seguendo principi analitici, la via orfica a seconda delle inclinazioni artistiche e poetiche, quella regale abbracciando la fede di guerriero spirituale.
L’impianto della Qabalah è quindi la base del romanzo, reinventato nella figura dell’Angelo Nemesis, e sarà ancora più evidente nel secondo volume.
7. C'è una netta prevalenza di figure femminili nel tuo romanzo: Nora, Vivian, Inghinn... Come mai questa scelta?
Non è del tutto vero. C’è la controparte maschile di Kenneth, Hugh, Kevin, Angus. Lo scopo è sempre il solito, un continuo gioco di luci e ombre, spesso ribaltando i fronti e le parti. Proprio per questo ho scelto di strutturare il romanzo con una doppia prima persona, per evidenziare i due diversi punti di vista dei protagonisti.
8. Domanda di rito: ci sarà un seguito per Kevin e Ellen? Il finale è romanticissimo... spero di sì!
Un lieto fine romantico è sempre preludio per un futuro ancora più tragico. Esiste la quiete dopo la tempesta… ma la vera domanda è: cosa accade dopo la quiete?
Sì, ci sarà un seguito, e anticipo un piccolo spoiler: gran parte del libro sarà ambientato a Roma. Ci saranno nuove sorprese e inaspettati colpi di scena.
9. Pubblicherai con la casa editrice Castelvecchi, direi un buon traguardo. Come ti sei trovato con questa casa editrice e come è iniziata questa collaborazione?
Avevo Nemesis nel cassetto, l’ho proposto all’editore che mi ha contattato dopo qualche mese con un parere positivo. Mi sono trovato molto bene con Castelvecchi: è una realtà indipendente, giovanile e molto aggressiva. È bello lavorare in un ambiente dove c’è voglia di fare.
10. Arriviamo alla mia parte preferita. Parlaci dei tuoi progetti futuri. Nella scorsa intervista sei stato molto vago anzi non ci hai detto nulla ma adesso rivelaci i tuoi piani! Quali sorprese hai in serbo per noi?
Le sorprese sono state svelate pochi giorni fa. A marzo uscirà un mio libro non fantasy, sarà una biografia su una delle donne più potenti del mondo. Ho lanciato il quesito sul mio blog (n.d.r. http://www.francescofalconi.it/blog) e l’hanno subito scoperto: si tratta di Madonna. Come ho accennato sopra, sto scrivendo il seguito di Nemesis, che dovrebbe uscire il prossimo autunno. Ho in mente anche un progetto per ragazzi che vorrei scrivere a quattro mani.
RECENSIONE Ho appena terminato la lettura di questo libro, uno young adult intenso e insieme intimo. E' un romanzo particolare: Falconi ha saputo creare un mondo parallelo, in cui angeli e demoni vivono in una sorta di tregua continua volta a garantire l'equilibrio, ossia il rispetto delle regole di convivenza tra le due specie. Ha saputo farlo grazie a uno stile pulito, scarno ma non scabro, efficace e di impatto, frutto di una lunga maturazione di quest'autore che è ormai una certezza nel panorama del fantasy italiano.
La vicenda che coinvolge Kevin, angelo del terzo cerchio e Ellen, demone emerso, è dolorosa e insieme appassionata.
Mentre Kevin conosce sin dall'infanzia il suo ruolo e ciò che vuol fare della propria esistenza, Ellen invece deve lottare contro una realtà che la aggredisce trovandola del tutto impreparata: scopre, a quindici anni, di essere un demone... e non uno qualunque. Un demone emerso, avanguardia delle Spirali, temibili potenze infernali.
Ellen lotta, si ribella, si angoscia per la sorte che le è toccata; questa scoperta la allontana dai suoi genitori, Demoni anch'essi. La frattura si fa più profonda nel momento in cui si scopre che Damien, fratello di Ellen, non è morto e che i suoi genitori le hanno tenuto nascosto ciò che è accaduto. Cosa ancor più grave, tutti sono mincciati dall'ascesa di Nemesis, l'angelo del caos e dell'Apocalisse, che conta seguaci sia tra gli angeli che tra i demoni.
Nemesis è un romanzo che prende e affascina grazie alle atmosfere, intense e affascinanti. La grande bravura di Falconi risiede in questo: nell'aver trovato una storia non originalissima e esser riuscito a narrarla con grazia e immaginazione.
Devo ammettere con ho trovato numerose affinità con altri volumi. La prima parte del romanzo è fin troppo simili alle atmosfere degli young adult più recenti, come Twilight e Torment: la scuola, la ragazza introversa e insicura, il belloccio inarrivabile che si accorge di lei, l'amore contrastato, lui ce la ignora e lei che cerca di darsi un tono... elementi che, in tutta sincerità, non mi hanno entusiasmato più di tanto.
E' nella seconda parte che il romanzo "decolla" e la storia acquista un proprio respiro, un'identità definita. Nel momento in cui Ellen scopre il suo essere demone, cambia il suo orizzonte degli eventi. Non più la scuola, gli amici o la vita di prima. Eppure il baricentro non muta: è e rimane Kevin.
Kevin, angelo e nemico, eppure l'unico che abbia saputo far sentire amata quest'adolescente dai capelli neri e dalle ali di corvo; ed Ellen è colei che riesce a colmare il vuoto, la tristezza, la paura che il giovane angelo nasconde dentro sè.
Tra i due protagonisti, è sicuramente Kevin ad aver attratto la mia attenzione: Ellen è troppo... forzata in alcuni passaggi. Mi spiego meglio: per l'autore pare ovvio che le ragazzine abbiano solo un interesse per vestiti, trucco, messe in piega e ragazzi. Personalmente, ho trovato queste continue riflessioni sulla vacuità femminile irritanti e talvolta, del tutto inutili alla narrazione. E' una mia valutazione personale, ci tengo a precisarlo, che non inficia in alcun modo il giudizio positivo che ho di questo libro.
Kevin è di gran lunga più realistico, più naturale nelle sue reazioni. Il suo tormento interiore, la sua difficoltà ad amare Ellen è descritta con vigore, tanto che il lettore comprende come er lui sia difficile amare nonostante la volontà contraria. Gli altri personaggi sono delineati con rapidi, efficaci tratti e rappresentano lo sfondo necessario perchè l'azione proceda senza intoppi.
Mi sono piaciuti i riferimenti alla Scozia, nazione verso cui nutro un amore incredibile e folle, tanto che ho rivissuto con i protagnisti il cammino che li ha portati a Stonehaven o le loro passeggiate per le strade di Inverness.
Infine, un appunto al correttore di bozze: sarebbe stato meglio porre una cura maggiore nella revisione del testo, per evitare errori e sviste che mi hanno costretto a tornare indietro nella lettura in più punti. E' un peccato che un libro così interessante sia afflitto da questi piccoli, fastidiosi difetti.
Articolo di Stefania Auci