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Gli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericana

Creato il 11 febbraio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
A VOLTE UNA FAMIGLIA NON BASTA PER UN BAMBINO.
In occasione della visita in Italia della scrittrice canadese Shilpi Somaya Gowda abbiamo avuto il piacere di intervistarla a proposito del suo romanzo d'esordio La Figlia Segreta recentemente pubblicata da Corbaccio nella collana Romance. Un sorprendente romanzo che esplora i sentimenti legati alla maternità, alla perdita e all'identità culturale attraverso la storia di due famiglie: una indiana e l'altra americana, unite indissolubilmente da una giovane donna.

Secret Daughter ha avuto in patria uno straordinario successo tanto da vendere solo in Canada 200.000 copie in pochissimi mesi, collezionando ben 11 edizioni tra hardback e paperback edition, e posizionandosi stabilmente ai primi posti della classifica del Dallas Morning News. Prima della sua pubblicazione negli Stati Uniti i diritti sono stati venduti in Francia, Germania, Olanda, Danimarca e Israele. Ora è finalmente disponibile anche in Italia dal 27 gennaio.

Gli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericanaL'INTERVISTA CON L'AUTRICEGli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericana1) La Figlia Segreta è il tuo romanzo d'esordio che ha conquistato pubblico e critica riscuotendo un enorme successo in pochi mesi dalla pubblicazione. Ti andrebbe di raccontarci come nasce e come l'idea iniziale si è successivamente sviluppata?
Il libro nasce da un’esperienza che risale a molti anni fa. Frequentavo l’università negli Stati Uniti e decisi di trascorrere l’estate come volontaria presso un orfanotrofio Indiano. Fu un’esperienza molto forte i cui ricordi rimasero dentro di me per moltissimi anni. Tuttavia fu solo dopo essere diventata mamma che quei ricordi riaffiorarono alla mente. Pensavo a quei bambini di cui non conoscevo il passato e dei quali non sapevo cosa fosse successo. Pensavo fosse interessante provare a raccontare la storia di uno di loro, delle circostanze che avevano portato al suo abbandono e alla sua successive adozione in un paese molto lontano da quello che lo aveva visto nascere.
2) Il romanzo intreccia le storie di due famiglie dal background culturale molto diverso e affronta temi importanti: cosa significa essere parte di una famiglia e di quanto sia importante per una persona conoscere la propria appartenenza e le proprie radici. Il romanzo parla anche dell'infanticidio delle bambine molto diffuso in India, una cultura che privilegia i maschi. Quali sono stati le difficoltà nella stesura di questo romanzo? Quali sono state le ricerche che hai svolto per la stesura del romanzo?
Credo che sia una neccessità umana molto profonda capire da dove veniamo. Tutti, ad un certo punto della propria vita, intraprendono questo viaggio. Per i bambini adottivi spesso questo viaggio assume una intensità maggiore. Penso che a volte è difficile confrontarsi con il mondo, intraprendere la propria strada se non si sono conosciute le proprie radici. Non ho esperienza personale diretta con nessuna delle esperienze vissute dai personaggi del mio libro. Ho dovuto fare un lavoro di ricerca attraverso interviste a donne con problemi di infertilità , madri adottive, e donne con matrimoni multiculturali. Inoltre ho dovuto studiare le condizioni dei villaggi indiani e degli slum, dei quali non avevo esperienza diretta.
3) Essendo tu stessa madre e moglie ti sei identificata in Kavita che sceglie di abbandonare la figlia pur di salvarla da morte sicura e da Somer che invece lotta per avere un figlio che non può avere? Com'è stato scrivere una storia su queste due madri molto diverse per provenienza e cultura ma accomunate dall'amore per i propri figli?
Effettivamente Kavita e Somer sono due donne molto diverse, con background diversi, che vivono in ambienti diversi e affrontano circostanze diverse. Questo le porta ad affrontare sfide molto individuali. Tuttavia entrambe hanno degli elementi che le accomunano come donne e come madri. Entrambe lottano per cercare di essere delle buone madri, entrambe cercano in ogni modo di tenere in piedi e salvare il proprio matriomonio, entrambe si trovano a gestire un figlio che cresce e vuole trovare la propria strada nel mondo allontanandosi da loro. Due donne e due universi lontani, eppure tante somiglianze, tanti valori universali.
4) La storia è raccontata dal punto di vista dei tre principali personaggi femminili - Somer, Kavita, e Asha. Tutti sono donne che provano un forte sentimento sulla maternità - e sulle loro madri. Inoltre, ogni donna vede un'India diversa e arriva ad apprezzare il paese in modo diverso anche se si rendono conto che "Mother India does not love all her children equally". Hai anche saputo rendere meravigliosamente le differenze culturali della vita indiana, i suoi aspetti diametralmente opposti: da un lato indiani che vivono in condizioni di povertà estrema mentre dall'altro indiani che possiedono una grande ricchezza. Essendo figlia di genitori originari di Mumbai e avendo vissuto tu stessa in India com'è stato scrivere un romanzo ambienato in India che affronta anche le problematiche di questo paese?
Penso che l’India sia una paese molto complesso, tanto da ammirare ma anche con molte debolezze. Pensavo fosse importante mostrarne i due lati. Le cose positive della cultura Indiana, la struttura familiare, senza dimenticare di mostrare alcune delle assurdità che caratterizzano il paese, quale ad esempio la discriminazione nei confronti delle bambine in alcune regioni del paese
Gli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericana5) Durante l'adolescenza Asha comincia a domandarsi quali siano le sue origini e cerca risposte sulla sua "reale" famiglia e sul perchè è stata abbandonata. Per raccontare questa storia, di un figlia alla ricerca della sua famiglia, la tua esperienza come volontaria in un orfanatrofio a contatto con tantissimi bambini rimasti senza genitori o abbandonati da essi ti ha aiutato ad inquadrare e a rendere reale l'approfondimento psicologico della protagonista Asha? I bambini che ho incontrato durante il mio lavoro come volontaria in orfanotrofio hanno avuto un forte impatto su di me perchè erano cosi gioiosi e pieni di vita e non sembrava subissero il peso di essere orfani. Come madre non posso smettere di domandarmi quale possa essere la loro vita una volta lasciato l’orfanotrofio. E questo e’ stato il punto di partenza per la stesura del libro.
6) Stai già lavorando ad un altro romanzo? Ci può raccontare qualcosa a proposito?
Si ho cominciato a scrivere il prossimo romanzo che riprende alcuni dei temi di questo primo libro, i temi dell’identita’, della cultura Indiana e di quella Americana ad esempio, ma visti attraverso le storie di personaggi completamente nuovi con esperienze molto diverse.
7) La Figlia Segreta è il tuo romanzo d'esordio. E' stato facile o difficile trovare un'editore che volesse pubblicare il tuo romanzo sebbene fosse solo il primo?
Ho scritto il romanzo. Poi ho trovato un agente letterario con il quale ho lavorato per la revisione del libro fino a quando non è stato pronto per la pubblicazione. Quando si decise di presentarlo all’editore, il libro era “pronto” e questo ha fatto si che ci fossero diversi editori interessati alla pubblicazione.
8) Cosa fai solitamente quando scrivi? Hai un particolare processo creativo?
Per scrivere ho semplicemente bisogno di un luogo tranquillo, tutto per me. In genere amo svegliarmi molto presto la mattina, prima degli altri, quando la casa è ancora silenziosa, a volte ancora prima che sorga il sole.
Gli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericanaRECENSIONELa Figlia Segreta è un romanzo d'esordio di una promettente scrittrice, Shilpi Gowda, che rientra tra gli autori della nuova letteratura indoamericana che progressivamente sta diffondendosi ottenendo un grande successo tra i lettori. Questo romanzo intreccia 20 anni di storia familiare commovente ed emozionante che racchiude, come uno scrigno dorato, le storie di due famiglie indissolubilmente legate da una bambina abbandonata, sullo splendido e straziante sfondo di un' India lacerata da contraddizioni e contrasti attuali.
India 1984
Il romanzo si apre su un piccolo villaggio rurale indiano dove una giovane donna indiana, Kavita, dà alla luce una splendida bambina. Un piccolo fiore destinato, prima ancora di sbocciare, ad essere reciso. Abituati ad una vita piena di povertà e sacrifici, la famiglia di Kavita non può sostenere economicamente l'arrivo di una figlia femmina che non può aiutarli con il lavoro nei campi e le cui prospettive di matrimonio sono scarse e la dote troppo elevata per poter essere pagata. Come la loro primogenita deve essere uccisa.
Kavita pianse fino a ritrovarsi con gli occhi in fiamme ricordando il lutto e il dolore della precedente perdita, gli sguardi di biasimo degli altri abitanti del villaggio, la commozione quando i suoi seni produssero latte per una bambina che ancor prima di posare il suo sguardo sul mondo circostante era ritornata alla terra e si ripromise che Usha, questa nuova bambina a cui aveva donato il prezioso soffio della vita, non avrebbe avuto lo stesso destino. Usha in Hindi significa alba e Kavita sperava che portandola all'orfanatrofio di Mumbai le avrebbe regalato un futuro migliore di quello che le avrebbe pututo garantirle.
Voleva regalarle un'alba e non un tramonto.
Dopo aver salutato per l'ultima volta la sua piccola, Kavita si concede di perdersi nelle profondità del suo dolore, nell'oblio di quel straziante amore spezzato per una figlia segreta che non avrebbe mai conosciuto. Da allora niente sarebbe stato come prima e nemmeno la nascita di Vijay avrebbe potuto colmare quella voragine che si era formata dentro di lei. Con il tempo però ha imparato a convivere con il dolore di questa perdita ma a non lasciare che prenda il sopravvento. Ha compreso che doveva trovare un modo per vivere nel presente onorando tacitamente il passato, per vivere con suo marito e suo figlio senza risentimento nei loro confronti per come le cose sono andate.
San Francisco 1984
Una coppia americana di medici, Somer e Krishnan, dopo alcuni anni di matrimonio improntato all'assoluta dediziona lavorativa decidono di avere un figlio, ma l'infertilità si insinua a distuggere il loro sogno. Per Somer accettare che il proprio corpo è un terreno arido incapace di procreare è insostenibile e il peso del rimpianto, misto ad un sordo dolore, la aliena dal resto del mondo, che sembra non comprenderla. E' diventata la sua ossessione. Forse non è destino che diventi madre. Nemmeno il marito Kris non capisce la sua profonda disperazione e anzi vede l'accaduto con sguardo clinico senza segni di commozione o sentimenti. Le consiglia di adottare un figlio in un orfanatrofio indiano e nonostante la reticenza iniziale ad accogliere in seno alla famiglia un figlio non suo si dissipa nella speranza di colmare quel vuoto che le si è formato nel petto dopo l'ennesimo aborto spontaneo.

Ricostruiranno il loro rapporto ormai logoro intorno ad Asha, la loro nuova figlia. Ma non resterà bambina per sempre e i problemi non tarderanno ad arrivare...
A poco a poco durante l'adolescenza Asha comincia a voler essere indipedente, a fare le sue scelte in relazione ai propri interessi e a scoprire finalmente quali sono le sue origini.
Perchè per quanto si può ignorare il richiamo delle proprie radici?
Asha scoprirà le due facce dell'India, esplorerà un paese a lei sconosciuto, vivrà in seno alla famiglia indiana di suo padre e imparerà a conoscere cosa vuol dire far parte di una famiglia.
Ma riuscirà a riabbracciare i suoi genitori biologici? Loro vorranno incontrarla?

Una narrazione che si snoda tra il punto di vista di diversi personaggi facendoci conoscere la loro interiorità, il loro io più intimo, nascosto tra le pieghe di una quotidianità opprimente, difficile da affrontare lucidamente e razionalmente ma che 2 donne Kavita e Somer, due madri appartenenti a due culture diametralmente opposte riescono a sopportare. Sentimenti repressi difficili da esternare per entrambe agitano i loro animi, emozioni legate alla maternità che fanno parte del loro stesso essere donna. Kavita non può non struggersi fino sul letto di morte per la sua figlia segreta che aveva custodito in un angolo del suo cuore per tutta la vita mentre Somer deve imparare ad essere madre di una bambina che non ha partorito lei stessa, rinunciando a sentirsi sempre tradita dal suo stesso corpo.
Sono però entrambe accomunate dal loro profondo amore per Asha.
La Figlia Segreta affronta temi scottanti e attuali che non rimangono indifferenti agli occhi dei lettori: l'identità culturale, l'adozione, la povertà, la famiglia, la sterilità e l'accettazione. Un esame profondo che stimola la riflessione sul diverso ruolo della donna in America e in India e una profonda indagine psicologica attraverso i sentimenti dell'essere madre e figlia, nelle sue diverse declinazioni. Il romanzo è pregno di lirismo con una manifestazione sottile ma assolutamente percepibile del pensiero dell'autrice, che tacitamente commenta e accompagna i suoi protagonisti attraverso quel viaggio chiamato vita.
L'autrice scrive con grazia ed eleganza e passa con assoluta maestria dal descrive sentimenti d'amore e d'affetto, al dolore di una madre incompresa e soprattutto raffigura con struggente realismo le due facce dell'India: gli slum e la ricchezza. Difficile credere che a pochi passi dal degrado più totale delle baraccopoli che circondano Mumbai che offuscano il sorriso di ogni persona che abbia la sfortuna di abitarci, possano vivere persone abituate all'agiatezza fin dalla nascita. Non esistono terre di mezzo. Solo una o l'altra sponda divise da un oceano. Si vive nella miseria o nella ricchezza.
Un romanzo intenso ed introspettivo che esplora il rapporto madre-figlia con profondità. Sfiora le corde più sensibili dell'animo di una donna con una dolcezza e una tristezza spiazzanti. Il ritmo è incalzante e le vicende procedono ad un ritmo serrato, che non concede respiro, e si concludono in un soddisfacente e commovente epilogo. Una storia che rimarrà impressa a lungo nel cuore dei lettori.

Gli Speciali: La Figlia Segreta di Shilpi Somaya Gowda, la nuova rivelazione della letteratura indoamericanaL'AUTRICE: Shilpi Somaya Gowda è nata e cresciuta a Toronto da genitori indiani emigrati da Mumbai. Laureata alla Stanford University, ha trascorso dei periodi in India a lavorare come volontaria in un orfanotrofio. Ha vissuto a New York, nel North Carolina e in Texas, e ora vive in California con il marito e i figli.

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