Sempre più spesso, soprattutto in Italia, i cittadini si domandano perchè la pressione fiscale è così alta, spesso al limite della sopportazione.
Tuttavia, la questione andrebbe analizzata anche da un'altra prospettiva.
Vi siete mai domandati in che misura i soldi che versate nelle casse dello Stato tornano, direttamente o indirettamente, nelle vostre tasche? Dove finiscono, e in che misura, le tasse che paghiamo? È evidente quanto sia importante capire la destinazione dei nostri contributi finanziari e quanto lo Stato in cui viviamo contribuisca al nostro benessere.
L'International Labour Organisation ha pubblicato uno studio (World Social Protection Report) circa la ripartizione della spesa pubblica totale di vari paesi del mondo, come percentuale sul PIL. In altre parole, è stato misurato quanto spendono gli Stati per i propri cittadini, senza però considerare la qualità della spesa.
È interessante notare i paesi che compaiono nelle prime posizioni della graduatoria si trovano in condizioni economiche molto diverse tra loro.
La classifica dei 5 Stati del mondo più generosi con i propri cittadini, basata sui dati 2014 e sulle proiezioni 2015, è la seguente:
Danimarca (percentuale di spesa sul PIL: 57,4%). Francia (percentuale di spesa sul PIL: 55,8%). Belgio (percentuale di spesa sul PIL: 53,3%). Grecia (percentuale di spesa sul PIL: 51,9%). Isole Salomone (percentuale di spesa sul PIL: 51,2%).
La Danimarca, al primo posto della graduatoria, destina una parte significativa della spesa (30.19% del PIL) per la protezione sociale, in linea con il modello scandinavo del welfare, dove tutti i cittadini hanno gli stessi diritti alla sicurezza sociale. Tale sistema assicura a tutti i danesi l'assistenza sanitaria, pensioni, indennità di disoccupazione e istruzione gratuita.
Anche lo stato greco è assai generoso con i propri cittadini, ma con risultati molto diversi rispetto alla Danimarca. La Grecia è stata una delle principali vittime della crisi economica iniziata nel 2008 ed è ancora sulla lunga e difficile strada per uscirne. Anche se il governo greco sta spendendo il 51,9% del PIL, negli ultimi anni il sistema di protezione sociale è stato drasticamente ridotto, garantendo soltanto una semplice rete di assistenza per i più poveri.
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