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Gli Stati Uniti di Barack Obama zerbini del Comunismo a mandorla, mentre a New York nei pressi di Ground Zero, già si sogna la moschea

Creato il 18 agosto 2011 da Iljester

Gli Stati Uniti di Barack Obama zerbini del Comunismo a mandorla, mentre a New York nei pressi di Ground Zero, già si sogna la moschea

Non possiamo più nasconderci dietro l’illusione che non sia così. Gli USA di Barack Obama sono una tristezza per il mondo. E lo sono perché non passa giorno che i padri della patria, quelli che hanno creato la grande America, si rivoltino nella tomba per il declino degli States nella geopolitica mondiale. Dire che la Casa Bianca è diventata lo zerbino di Pechino, è dire poco, perché alla fine neanche la dignità dello zerbino è rimasta, affondando nel disonore della piattezza e dell’asservimento non solo economico, ma anche etico e politico ai cinesi.
Persino Capitan America, che degli USA è stato il simbolo nel periodo più oscuro del ventesimo secolo, quello della seconda guerra mondiale, oggi rischia di essere rivestito non con il costume che evoca la gloriosa bandiera americana, ma con quella del comunismo cinese (v. foto). È paradossale: dove non sono riusciti i russi (anzi, i sovietici), ecco che riesce il politburò maoista.
Ma guardiamo ai fatti. Un tempo, i presidenti americani – Reagan, Nixon (eh già, persino lui!), Eisenhower, Roosvelt – non avrebbero mai permesso che gli Stati Uniti diventassero debitori di una potenza straniera concorrente e pericolosa come la Cina. Piuttosto avrebbero frustato l’economia americana con forti iniezioni di iperliberismo, anziché scendere a patti con il «nemico». E certamente non avrebbero mai fatto le dichiarazioni fatte da Obama e dai suoi compari e non avrebbero mai tenuto i comportamenti tenuti oggi dalla peggiore amministrazione americana della storia. Persino i Bush, al confronto di Barack, sono stati dei grandi presidenti. E la storia, prima o poi, lo dovrà riconoscere.
C’è palpabile delusione nel mondo libero: in quel mondo che ha creduto nei valori della democrazia americana, incarnati nella costituzione del 1789. Valori che oggi sono stati pienamente svalutati e imbrigliati in una crisi economica mondiale che ha avvantaggiato il gigante cinese in ogni settore. Perché uno Stato che non tiene in conto i basilari princìpi della libertà e della democrazia può fare quel che vuole nel mondo, non avendo limiti etici e politici che lo imbriglino in un modus operandi democratico e di responsabilità nei confronti dei propri cittadini. E la triste situazione è che gli stati occidentali – che invece si sono eretti a paladini di quei valori – oggi stanno zitti. Piegati come sono dai debiti acquistati da Pechino, non possono far altro che assentire e dire sì. Non possono far altro che far finta di niente, quando in Cina non si rispettano i diritti umani, o quando i cinesi alzano la voce all’ONU o in ogni altro ambito internazionale.
E gli USA? Gli USA oggi sono una controfigura di se stessi. Almeno quelli di Barack, soffocati da un debito pubblico di cui il maggior creditore è Pechino (ma guarda un po’!). Da vergognarsi… La più grande potenza economica e militare del mondo alla mercé di un manipolo di dittatori burocrati comunisti! Se dovessi cercare un appellativo per definire gli USA attuali, il termine «polli» non renderebbe loro giustizia. Del resto, a dimostrazione di quanto gli States siano degradati, basta leggere l’ultima dichiarazione del vice del Premio Nobel per le intenzioni, Joe Biden, il quale, recatosi a Pechino, si è affrettato a compiacere i comunisti cinesi nel pieno rispetto della nouveau politique di zerbinaggio statunitense, dichiarando che gli USA «appoggiano fermamente la politica di una sola Cina» e «non sosterranno l’indipendenza di Taiwan». Inoltre riconoscono totalmente che il Tibet è «una inalienabile parte della Cina» (fonte: Libero News).
Capito? Se qualcuno aveva qualche perplessità, ora non dovrà far altro che ricredersi. Pechino tiene Washington per le palle, e non ci sono dubbi in proposito. Per Barack è più importante che si agevoli o non si impedisca la costruzione della Moschea nel luogo dove milioni di americani sono stati offesi nella loro libertà e dignità, Ground Zero, piuttosto che riaffermare la leadership americana nel mondo e difendere quei valori che sono propri di tutte le società libere: i diritti umani, la libertà e la democrazia. Proprio quei valori che in Cina, così come nei paesi islamici, vengono calpestati un giorno sì e l’altro pure.
God save the United States of America and sweep away Obama…

 

di Martino © 2011 Il Jester


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