Sono comunque 80 i comuni capoluogo che compongono la copertura del campione delle ricerche Istat sull'inflazione, basate su una popolazione provinciale dell'83,5%.
In più da questo 2016 sono aumentati i prodotti contenuti nel paniere, in particolare sono state inserite: le bevande vegetali, le auto usate, il trapano elettrico, i pantaloni da uomo corti, i leggings da bambina, le lampadine Led, i panni cattura polvere, i servizi integrati di telecomunicazione (tv, internet e voce), gli alloggi universitari ed i tatuaggi. Sono uscite invece le cuccette ed i vagoni letto sui treni dal calcolo dell'inflazione.
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi giudica così le modifiche nel paniere: "Sono corrette per calcolare l'inflazione, perché rispecchiano i cambiamenti registrati nelle abitudini degli italiani. Quello che non va bene ed appare incomprensibile è invece la variazione dei pesi che l'Istat attribuisce alle varie voci. Va bene inserire nel paniere i tatuaggi, le lampadine al led ed i servizi integrati di telecomunicazione, perché negli ultimi anni tali prodotti sono entrati prepotentemente nella vita degli italiani, ma è assurda la scelta di aumentare in modo più consistente il peso dei servizi ricettivi e di ristorazione, dopo che negli ultimi anni le famiglie hanno tagliato fortemente proprio viaggi e cene al ristorante, e far diminuire poi i trasporti, voce che al contrario incide pesantemente sulle uscite mensili dei cittadini e quindi sull'inflazione".