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Gli USA alleati dell’Iran, il Pakistan centro del mondo e risorge la Via della Seta

Creato il 27 marzo 2013 da Pietro Acquistapace

Non sono giorni facili quelli che il governo americano sta vivendo, e quelli a venire non saranno meno movimentati. Gli americani presumibilmente dovranno rivedere le politiche verso l’Iran ed arrivare a degli accordi con Teheran, pena vedere la formazione di un asse geopolitico che dalla Cina arrivi alla Turchia, passando per il Medioriente e l’Asia Centrale; in sostanza la creazione di una vera e propria realtà eurasiatica assoolutamente di primo piano per quanto riguarda il potenziale energetico, e non solo.

La minaccia più recente per gli Stati Uniti viene dal Pakistan, o meglio dalle relazioni tra Pakistan ed Iran. Questi hanno recentemente annunciato che il gasdotto IP, o “della pace”, verà realizzato entro il 2015. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Victoria Nuland, ha commentato che tale annuncio è stato fatto decine di volte, ma l’irritazione statunitense lascia supporre che i lavori per portare in Pakistan il gas iraniano stanno effettivamente progredendo. L’Iran ha infatti terminato la parte sul suo territorio e fatto un prestito (pari ad un terzo del costo complessivo) al Pakistan. Gli USA accusano Islamabad di violare le sanzioni all’Iran (il quale sottolinea come il gas non possa essere legato al nucleare) mentre a sua volta le autorità pakistane accusano Washington di non avere rispettato le promesse di aiuto per la produzione energetica di cui il paese ha bisogno.

Inizialmente al progetto era associata anche l’India che si è poi ritiratata per non rischiare di rovinare i rapporti con gli USA in merito al nucleare. India, tuttavia, che sta notevolmente migliorando i rapporti con la Cina il che le permette di rendersi maggiormente indipendente dagli Stati Uniti. E difatti l’India è coinvolta nel gasdotto TAPI (Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan ed India), e come se non bastasse ha proposto al Kazakistan la costruzione di una pipeline che congiunga i due paesi (attraversandone altri cinque). Il paese centroasiatico ha a sua volta ottimi rapporti con la Cina, la cui presenza in Asia Centrale è sempre più forte.

La Cina ha nel frattempo inaugurato una politica per ricreare la Via della Seta, ossia rafforzare le rotte commerciali terrestri con l’Europa, ritenendo in tal modo di combattere l’indipendentismo dello Xinjiang ed allo stesso tempo evitare le rotte marittime, avendo Pechino diverse contese territoriali aperte con i paesi del sud-est asiatico. Il Kazakistan diventerebbe un vero e proprio ponte tra Europa ed Asia, acquisendo un ruolo che la renderebbe più autonoma da Mosca. Entrambi i paesi sono menbri dell’Unione Doganale (insieme alla Bielorussia), realtà che a detta degli stessi analisti kazaki stenta a concretizzarsi e non del tutto corrispondente agli interessi di Astana.

Altro paese ponte potrebbe essere la Turchia che, tacitamente respinta dall’Unione Europea, guarda sempre piu ad est, intensificando i rapporti con il caucaso, come dimostra la cooperazione energetica con l’Azerbaigian. Lo stesso capo di stato turco ha ribadito l’importanza della Via della Seta e della ferrovia Baku-Tbilisis-Kars. Turchia che nella regione è in competizione proprio con l’Iran.

Dunque si prospettano scelte difficili per gli USA che rischiano di essere estromessi da un’area geopoliticamente importante, ma anche per la Russia che rischia di vedersi superata dall’attivismo cinese e turco, nonché di trovarsi alle prese con un’Eurasia troppo a sud rispetto ai suoi progetti.

In tutto questo l’Europa risulta non pervenuta

http://www.eurasianet.org/node/66694

http://italian.irib.ir//analisi/articoli/item/122761-tra-la-nuova-“via-della-seta”-e-gasdotti-continua-l’integrazione-eurasiatica

http://networkedblogs.com/Jc5eI

http://www.thenews.com.pk/Todays-News-6-164054-Pakistan-needs-IP-gas-pipeline

http://www.universalnewswires.com/centralasia/viewstory.aspx?id=13749



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