C’è solo una squadra che è riuscita ad eliminare e vincere contro il Barcellona di Guardiola nel triennio 2009-2011, probabilmente la più forte mai scesa su un campo da calcio. Soltanto una squadra riuscì in questa storica impresa diventando poi leggenda e pira poesia per tutti i tifosi e gli amanti del gioco del calcio.
#GliAgentiRaccontano presenta, Inter-Barcellona 3-1: la caduta degli dei!
“Negli ultimi anni il mondo si era innamorato di una favola… C’era una volta una squadra bella è invincibile, veniva dalla Catalogna e forse dal futuro, aveva un allenatore giovane ed elegante, che non sbagliava una mossa. Avevano vinto tutto ciò che c’era da vincere in Spagna e in Europa, tre titoli, El Triplete! Poi erano diventati campioni del mondo. Avevo preso da una squadra italiana il goleador della Serie A, un supereroe uscito dai cartoni animati con il volto gitano, il corpo snodabile e il passaporto svedese. Avevano un calciatore piccolo e imprendibile, capace di fare tre o quattro gol a partita, ne facevo solo due quando era in giornata no. Gli avversari a fine partita si pentivano di aver scelto la professione di calciatori, era un meccanismo perfetto di geometria e fantasia, avevano superato il confine tra giocare, correre e volare. Per molti era bello credere all’esistenza di una squadra di marziani.
Una notte di aprile sono atterrati nello stadio di San Siro, nessuno probabilmente lo sapeva ancora, ERA MA NOTTE IN CUI FINIVA UNA FAVOLA E INIZIAVA UNA LEGGENDA.”
La Gazzetta dello sport – Leggenda Inter: La storica Tripletta
San Siro ribolle di passione, migliaia di anime nerazzurre incitano senza sosta la squadra di Mourinho durante il riscaldamento, l’occasione è unica, irripetibile un treno che nella vita passa una volta sola. La strada che porta alla finale di Madrid è quasi finita, un’ultima pericolosissima curva per arrivare al traguardo. Per molti giocatori è arrivato il momento di alzare al cielo la coppa dalla grandi orecchie dopo una carriera passata a rincorrerla senza successo. Zanetti, Samuel, Lucio, Cambiasso, Stankovic, Snejider, Milito, tutti sanno che il 2010 l’anno buono. L’aria che si respira è a dir poco elettrica, il popolo nerazzurro canta per farsi coraggio e per credere nell’impresa perché gli avversari non sono umani.
I marziani del Barça sembrano invincibili, sembrano…
Josè Mourinho è un condottiero abituato alla pressione di queste grandi partite, il messaggio alla squadra è semplice: “La Champions si conquista vincendo in casa e pareggiando fuori, a San Siro comandiamo noi!“. Josè sa bene che l’unico modo per passare il turno è vincere il match d’andata tra le mura amiche e manda in campo una formazione offensiva pronta a colpire e affondare il colpo in ripartenza. Ci siamo, mancano pochi minuti, lo speaker legge i nomi accompagnato dal boato degli 85mila del Meazza.
Julio Cesar in porta; Maicon, Lucio, Samuel e Zanetti in difesa; Cambiasso e Motta davanti alla difesa; Pandev, Eto’o e Sneijder a supporto del Principe Milito.
Doccia Gelata
I nerazzurri entrano in campo con il piglio giusto, grintosi e cinici come desidera l’allenatore e pronti a colpire in contropiede lasciando il pallino del gioco in mano a Pep. Le prime due occasioni sono proprio per i padroni di casa: Eto’o lancia Milito, l’attaccante argentino è solo contro Valdes ma l’assistente ferma tutto per un fuorigioco in realtà inesistente. Pochi miniuti più tardi, il camerunense dal limite prova il sinistro a giro, Valdes respinge corto, Milito si avventa sul pallone, sembra fatta e addirittura sugli spalti qualcuno già esulta, ma il sinistro del principe finisce a lato. Nessun pericolo per la porta di Juilio Cesar ma al minuto 19′ Maicon non segue il taglio dell’ex compagno di squadra Maxwell, il brasiliano arriva indisturbato sul fondo e mette in mezzo, arriva Pedro, sinistro secco e 0-1, Barcellona in vantaggio. Doccia gelata per l’Inter e per i tifosi, adesso è durissima! Serve una scossa immediata alla squadra per sognare la rimonta, e questa arriva puntuale. Milito e Pandev combinano al limite, terza occasione per il numero 22 anche stavolta a tu per tu con Valdes, destro a giro che fa la barba al palo. Sembra una maledizione, il pallone non vuole entrare!
La partita gira al minuto 30’, il solito Eto’o si sposta sulla destra e mette in mezzo, Milito stoppa il pallone ma stavolta non calcia in porta e con la coda dell’occhio vede Sneijder liberissimo a pochi passi da lui, il passaggio arriva cosi come la rete del pareggio tanto atteso. Lo stadio esplode, l’Inter è ancora viva. Inter 1, Barcellona 1.
Quando il gioco si fa duro…
All’intervallo è 1-1, il Mago di Setùbal incita la squadra, serve la vittoria ad ogni costo. L’Inter che torna in campo nelle seconda frazione con una cattiveria agonistica fuori dal comune: ogni pallone portato via agli attaccanti del Barça da Cambiasso, Zanetti o Motta fa esultare il Meazza quasi come un gol, l’atmosfera è calda, rovente e i Blaugrana incominciano ad avvertire che l’aria è pesante e, forse, per la prima volta hanno davvero paura. Passano solo 3 minuti, Motta non fa respirare Messi e gli porta via l’ennesimo pallone nella propria metà campo, la sfera arriva a Goran Pandev che si gira, salta due avversari lungo la progressione e lancia Milito che, entra in area, aspetta l’arrivo di Maicon il quale, dopo 80 metri di corsa senza palla, controlla e con la punta del piede insacca il gol del 2-1, Inter in vantaggio.
Ormai non è più una partita di calcio ma una vera e proprio battaglia, dove ogni mischia è assimilabile ad una lotta greco-romana, tanta ferocia e tanta grinta, il tutto dato solamente dalla sete di vittoria di entrambe le squadre. Nessuna delle due vuole perdere, soprattutto l’Inter, che deve segnare un gol per mettere in cassaforte la partita, oppure si rischierà. Al minuto 61 tutto si concretizza. Il Barcellona prova ad uscire in ripartenza ma il solito, onnipresente, Thigo Motta recupera palla ai danni di Xavi, scarica sulla destra per Eto’o che alza la testa e mette in mezzo per il folletto Olandese. Sneijder vede Milito e con la più classica sponda di testa lo serve, stavolta nessun errore, nessuna esitazione, il giocatore più atteso, il numero 22 mette il punto esclamativo sulla vittoria nerazzurra. Diego Milito riceve palla in posizione dubbia, leggermente in fuorigioco, lo stesso fuorigioco fischiato ingiustamente a inizio gara, la ruota gira, è l’anno buono, è l’anno dell’Inter. Inter 3, Barcellona 1.
La gara prosegue, il Barça tenta disperatamente di accorciare le distanza ma non c’è niente da fare. Gli 11 leoni in maglia nerazzurra portano a casa una vittoria da sogno entrando di diritto nella storia del calcio. Una leggende che proseguirà anche nel match di ritorno, un’avventura da rivivere insieme con #GliAgentiRaccontano…
C’era una volta una squadra bella è invincibile, veniva dalla Catalogna e forse dal futuro, a Milano hanno scoperto di abitare sulla terra e sono tornati a casa senza le lucine e senza astronave…
A cura di Vito Lecce e Gianluca Zanfi