#GliAgentiRaccontano… Milan-Barcellona 4-0, LA partita perfetta!

Creato il 03 marzo 2016 da Agentianonimi

Ce l’avete chiesta in tanti e anche noi abbiamo fatto fatica a resistervi, perchè nell’immaginario collettivo questa risulta una delle più famose partite, cosiddette “perfette”, potremmo addirittura azzardare che sia una pietra miliare di questo genere di partite, perchè i Rossoneri non sbagliarono veramente nulla.

Gli Agenti Raccontano… Milan-Barcellona 4-0, LA partita perfetta!

La partita più attesa di sempre, una partita che tutta Europa attende fiduciosa. Davide stavolta è stato sconfitto, perchè di fronte ci sono due Golia, il Milan e il Barcellona. Italiani che sono Campioni d’Italia in carica e stanno dominando nel panorama nazionale ed internazionale(3 scudetti, 2 Champions e 2 finali negli ultimi 5 anni) mentre i catalani sono da 4 stagioni primi nel loro paese e cercano di bissare il successo del 1992 ai danni della Sampdoria.

Come si arriva alla Finale

Siamo di fronte al calcio che cambia. L’URSS ha visto la sua fine e la creazione di tante piccole federazioni che hanno portato più squadre e la creazione dei preliminari. Ovviamente l’accesso ai playoff è regolato dall’importanza delle nazioni in termini calcistici, si va sempre più verso la Champions che conosciamo oggi.

Il Milan passa agevolmente i Sedicesimi, battendo un modesto Aarau, mentre il Barça sconfigge, in rimonta, la Dinamo Kiev dopo la caduta dell’andata per 3-1 in trasferta e la Remuntada del ritorno per 4-1 in Catalogna. Agli Ottavi, entrambe le compagini distruggono le rispettive avversarie: il Copenhaghen e l’Austria Vienna. Stesso discorso vale per i Gironi: entrambe imbattute ma gli azulgrana chiudono a 4 vittorie e 2 pareggi, contro le 2 e 4 dei rossoneri. E si arriva in Semifinale.

La Semifinale di Champions League è composta dalle 4 squadre che si sono classificate nei primi due posti al girone del turno precedente. Per il girone A abbiamo Barcellona e Monaco, mentre per il B Milan e Porto, un quartetto tutto mediterraneo. Le sfide, rigorosamente incrociate, vedono gli spagnoli contro i portoghesi e i milanesi contro i monegaschi in un match secco per l’accesso alla finale. Stesso risultato(3-0) e stesso destino per Milan e Barcellona, si va ad Atene!

La Partita – Lo scontro tra Titani

La terra del Monte Olimpo e degli dèi, la loro città più iconografica e simbolica, sarà qui che si disputerà il match clou della stagione calcistica europea. Sotto l’egida sorveglianza del Partenone, e della dea Atena, va in scena una delle più belle partite che la storia possa ricordare, una partita epica, lottata, con una trama degna di un racconto omerico. Essendo avvolti dalla cultura ellenica, ovviamente non possiamo non prendere spunto dall’infinita letteratura locale. Lo Scontro tra Titani, questo è il nome con il quale soprannominiamo la partita, ed è ben facile scoprire il perchè, analizzando i 22 che scenderanno in campo…

Per il Milan: Rossi in porta; Panucci, Maldini, Galli, Tassotti a difendere; centrocampo composto da DonadoniBoban sulle fasce e DesaillyAlbertini; chiude l’attacco con Savicevic Massaro. Allenatore Fabio Capello. I grandi assenti risultano essere capitan Baresi e Billy Costacurta, entrambi squalificati.

Blaugrana che schierano invece: Zubizarreta tra i pali; Ferrer, Nadal, Koeman, Sergi dietro; Pep Guardiola davanti alla difesa, con Bakero Amor a completare la mediana; davanti Stoičkov e Begiristain a supporto di Romário. In panchina Johann Crujiff.

Milan che entra molto bene in campo dominando un Barcellona stra-favorito dai media come vincitore della coppa, tanto che uscirono foto di Crujiff baciando il trofeo, risultando più decisivo in fase offensiva. Minuto 22. Rinvio di Rossi, serie di rimpalli che portano al recupero di palla di Boban sulla trequarti avversaria e passaggio a Savicevic. Il serbo si accentra e, cadendo, trova un tiro che si trasforma in un cross perfetto per Massaro, appostato sul secondo palo, che non ha difficoltà ad insaccare. Milan 1Barça 0.

La squadra di Capello è in palla, gioca bene, resiste alle offensive degli avversari e attacca in maniera composta. Romario e Stoickov non riescono ad incidere nonostante la coppia centrale inedita per la squadra, e quando gli avversari ripartono sulle fasce, fanno paura… Sul finire del primo tempo, con le squadre mentalmente negli spogliatoi, col gli spagnoli già pronti alla lavata di testa da parte dell’ex fenomeno dell’Ajax, arriva la doccia fredda. Giro palla del Milan al limite dell’area, palla che arriva a Donadoni sulla fascia, cross arretrato per il prontissimo Massaro. E’ un rigore in movimento, e come un cecchino infallibile, non sbaglia! Al 45′ è 2-0 Milan.

In una partita così importante è un attimo perdere la bussola e mandare all’aria il vantaggio come, purtroppo impareranno i tifosi milanisti qualche anno dopo. Ma questa volta andrà diversamente… Appena 2 minuti dal rientro in campo dopo l’intervallo. Palla che arriva a Nadal sulla fascia, brutto controllo, Savicevic lesto gli ruba la sfera e corre verso l’area. Zubizarreta fuori dai pali e l’ex-Stella Rossa inventa la magia che rimarrà nella storia: il pallonetto da 25 metri che beffa il portiere basco. 3-0.

Ormai la partita è in discesa. Il Barça è alla frutta e non ha le forze per reagire e già si incomincia ad esultare in panchina. Il colpo di grazia ai rivali spagnoli arriva pochi minuti dopo dal giocatore che era stato più volte criticato proprio dal loro allenatore per essere”un giocatore non tecnico”, ovvero l’ex-Marsiglia Marcel Desailly. Azione lunga e convulsa. Punzione conquistata da Donadoni e battuta da Albertini che trova un Savicevic mostruoso che scatta tra i due centrali e si invola verso la porta, stoppa e anticipa l’uscita del portiere, ma il suo tiro è bloccato dal palo. La palla torna in campo e viene lanciata verso la metàcampo, dove trova un Desailly pronto e che avanza a lunghe falcate verso il reparto offensivo. Solo uno scontro di gioco potrà fermarlo, con Albertini, anche se in realtà il compagno, successivamene alla collisione, gli fornirà l’assist per il suo gol una volta inseritosi e cercato il palo lontano a tu per tu col portiere. Si chiude così la partita. Siamo solo al 58esimo, Milan 4-0.

I 30 minuti successivi sembrano più un torello che una finale di Champions League. I tifosi, e sono tanti, milanisti sugli spalti incominciano con ole, cori e urla ad ogni passaggi dei loro idoli in campo. Anche in panchina incomincia la festa, abbraccia ed esultanze varie fanno sì che passi in fretta il tempo e che l’arbitro fischi la fine. Il Milan è Campione d’Europa.

“Signori, non possiamo perdere. Non sbagliamo da 23 partite, perché dovremmo farlo stavolta? Il Milan non ha nulla di straordinario, si basa solo sull’organizzazione del gioco; senza Van Basten fa persino fatica a giocare in contropiede. Noi giochiamo un calcio più piacevole e per questo avremo il sostegno dei tifosi greci. Capello non si offenda, ma preferivo il Milan di Sacchi. In più gli mancherà Baresi e sarà un bel problemaVoglio godermi la vita, non mi muoverò più dal Barcellona. Qui per rinforzarmi la squadra mi comprano Romario, altrove dovrei accontentarmi di Desailly“.

Johan Crujiff in una conferenza pre-partita

Come l’imperatore Serse, pronto a conquistare l’intera Grecia col suo vasto e immenso impero, costituito dai più costosi mercenari, dai più validi uomini e dalle più legioni a disposizione che trovò la sconfitta per mano dei greci, così anche la favoritissima armata guidata dall’ex-stella olandese trova sconfitta ad Atene, come fu, per l’antico e potentissimo imperatore persiano, per mano di una meno attrezzata avversaria, almeno seguendo le loro parole. Che abbiano osato troppo? D’altronde si sa, quando Icaro viaggia troppo vicino al Sole…

A cura di Vito Lecce e Gianluca Zanfi.


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