Il quasi mezzo milione di pellegrini iscritti proveniva da 175 paesi, il 60% dei partecipanti aveva un’età compresa fra i 19 e i 35 anni. Secondo Vatican Insider, infine, l’evento ha richiesto la collaborazione di 60.000 volontari ed ha richiamato l’impressionante cifra di 6500 giornalisti accreditati provenienti da ben 57 paesi. Alla GMG erano presenti, inoltre, 644 vescovi, fra cui 28 cardinali. Secondo Romereports, alla veglia di sabato hanno partecipato 3,5 milioni di pellegrini, a cui se ne sono aggiunti 200.000 per la messa di domenica.
Veniamo ora ai costi della manifestazione: stando ad una nota ufficiale pubblicata dal comitato organizzativo dell’evento, si stimava una spesa compresa tra i 320 e i 350 milioni di reali (circa 140 milioni di dollari). Il 70% circa di queste spese, sempre secondo il comitato organizzativo, sarebbe stato coperto dai contributi degli iscritti alla GMG. A questo incasso si sarebbe dovuto aggiungere l’ammontare di donazioni spontanee, sponsorizzazioni e partnership. Gli organizzatori hanno precisato che il governo si sarebbe occupato delle spese necessarie alla riuscita logistico-organizzativa di tutto l’evento, nelle stesse modalità con cui si accoglie un capo di Stato o si ospita una manifestazione sportiva (pensiamo, ad esempio, alla Confederations Cup).
L’entità di questa spesa non è ancora stata confermata, ma dalle prime ipotesi, risalenti a maggio che parlavano di 118 milioni di reali, si è sceso, nel corso dei mesi, a cifre più basse, ripartite tra contributi statali, federali e municipali. Per maggiori chiarimenti attendiamo comunque una nota ufficiale del governo. Stando comunque ad un recente articolo pubblicato da Romereports, durante la settimana trascorsa a Rio, i visitatori hanno speso una cifra di circa 1,8 miliardi di reali (circa 784.000 dollari).
Non possiamo poi non accorgerci dello strano silenzio della stampa laica. A questo riguardo prendiamo in considerazione due trafiletti (qui e qui) di “Avvenire” che collezionano alcune delle piccole scaramucce pubblicate durante la settimana della GMG. Lampante è l’esempio di “Repubblica” che, non avendo evidentemente dati concreti su cui polemizzare, ha lanciato anatemi sui titoli di prima pagina. Titoli che riportavano però ad articoli scritti con toni totalmente diversi.
E’ questo il caso del discorso del Papa sulle droghe. In prima pagina si leggeva: “L’anatema del Papa contro le droghe”. Scrive il giornalista di “Avvenire”: «Spicca quell’”anatema” del titolone. Leggi e sei sorpreso, perché l’inviato di “Repubblica” scrive ben altro, con altri toni (suoi) e ben altre parole (del Papa): “Oggi, in questo luogo di lotta (…) vorrei abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, voi che siete la carne di Cristo. Abbracciare! Abbiamo tutti bisogno di imparare ad abbracciare (…) Ma abbracciare non è sufficiente. Tendiamo la mano a chi è in difficoltà (…) a chi è caduto, e diciamogli: puoi rialzarti… Cari Amici, non siete mai soli (…) Guardate con fiducia (…) Vi affido alla Vergine fino al 2017, quando tornerò”. E allora? Allora in redazione qualcuno era in grave crisi di astinenza: da mesi e mesi non poteva dire «anatema!» denunciando questa Chiesa oscurantista, chiusa, vecchia, fallita! Non ce l’ha fatta più: accecato e assordato dalla sua crisi. Va capito, magari “abbracciato”»
Che alla fine tutte le polemiche scemassero come tipiche chiacchiere da “bar dello sport” era poi chiaro: quello di Rio, infatti, è solo l’ultimo dei successi (anche economici) registrato dalle Giornate Mondiali della Gioventù. Proprio dalle colonne di questo sito, abbiamo riportato due anni fa la clamorosa vittoria alla critiche dell’evento di Madrid, nel cuore di una Spagna trafitta dalla crisi. L’evento del 2011, secondo le note ufficiali pubblicate da PriceWaterhouseCoopers, registrò un’entrata di 476 milioni di dollari, di cui 37 milioni sono stati incassati dallo Stato in ragione dell’Imposta sul valore aggiunto (Iva).
Per concludere vorrei citare alcune illuminanti parole del card. Dom Orani Tempesta: «Copacabana non ha mai visto così tante persone in pace, felici e desiderose di costruire un mondo migliore. Si è trattato di un evento senza violenze, furti. Segni positivi che ci hanno mostrato come la gioventù debba perseverare. Vogliamo che questi giovani, ispirati dalla GMG, restino protagonisti di un mondo nuovo». Sarà forse un caso che questo “mondo nuovo” si trovi ad una manciata di chilometri da quella “fine del mondo” da cui proviene il nostro Papa Francesco?