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GMG 2013, Papa Francesco a Rio: «No alla legalizzazione. No al narcotraffico»

Creato il 25 luglio 2013 da Alessiamalachiti @amalachiti

papa-francesco-tossicodipendenti«La piaga del narcotraffico, che favorisce violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la società. Non è con la liberalizzazione delle droghe, come si sta discutendo in varie parti dell’America Latina, che si potrà ridurre la diffusione e l’influenza della dipendenza chimica. È necessario affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita comune, accompagnando chi è in difficoltà e donando speranza nel futuro». Queste le parole di Papa Francesco in visita all’ospedale S. Francesco d’Assisi di Rio de Janeiro, specializzato nella cura dei tossicodipendenti.

Dopo aver ascoltato le testimonianze di due ex tossici, il Pontefice ha spiegato: «In ogni fratello e sorella in difficoltà noi abbracciamo la carne sofferente di Cristo. In questo luogo di lotta contro la dipendenza chimica, vorrei abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, voi che siete la carne di Cristo, e chiedere che Dio riempia di senso e di ferma speranza il vostro cammino, e anche il mio. Abbracciare. Abbiamo tutti bisogno di imparare ad abbracciare chi è nel bisogno, come san Francesco. Ci sono tante situazioni in Brasile, nel mondo, che chiedono attenzione, cura, amore, come la lotta contro la dipendenza chimica. Spesso, invece, nelle nostre società ciò che prevale è l’egoismo. Quanti “mercanti di morte” che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!».

Un “No” secco alla legalizzazione ed al narcotraffico, quello di Papa Francesco, che ha preso posizione per far capire che, dietro ad un disturbo di tossicodipendenza, vi sono altri problemi da risolvere. Non è con la legalizzazione che si possono combattere le difficoltà della vita ed il Pontefice ha spiegato ai fedeli che «Ognuno deve affrontare la propria salita, ma nessuno può compierla al posto di un altro. Ci saranno delle mani tese ad aiutare, ma la salita, va fatta con le proprie forze».

Mentre i fedeli meditano sulle parole pronunciate ieri dal Pontefice all’ospedale si San Francesco e durante la messa adAparecida, cresce l’attesa dei brasiliani per il suo arrivo nella favela. Quest’oggi, Papa Francesco incontrerà anche famosi sportivi, tra cui anche Pelè, e benedirà le bandiere Olimpiche (2016) e dei Mondiali di Calcio (2014). Il Vescovo di Roma è atteso dai giovani in serata sul lungomare di Copacabana.

Il Pontefice, questa mattina, ha pregato per le vittime del treno deragliato a Santiago de Compostela. Padre Federico Lombardi, portavoce Vaticano, ha affermato:  «Il Pontefice  invita a pregare e a vivere nella fede questo momento di dolore per le vittime e le famiglie delle vittime in Spagna. Molti dei morti e dei feriti- erano pellegrini che andavano a Santiago de Compostela per la festa di San Giacomo e Francesco partecipa a questo evente triste per tutta la Chiesa E’ una cosa triste da condividere con voi».

Padre Lombardi, durante la conferenza stampa odierna, ha poi proposto ai giornalisti: «Facciamo un minuto di silenzio per le vittime dell’incidente ferroviario».

Intanto, il Sindaco di Rio de Janeiro, ammette gli errori della sicurezza avvenuti all’arrivo del Papa. Il primo incidente è avvenuto Lunedì, quando gli autisti della vettura hanno sbagliato percorso, dirigendosi verso una strada trafficata e non transennata. Eduardo Paes ha dichiarato: «Sono state adottate tutte le misure perchè non accadano più questi episodi deplorevoli che ci hanno rattristato. Ogni spiegazione è superflua e inutile, ciò che dobbiamo fare è chiedere scusa».


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