Sperando di non essere definito come “Che 2 K…ni - mi piacciono le vostre canzoni” (riferito al testo di “K2” ), devo dire che sono rimasto piacevolmente coinvolto da questo EP carico di ironia e di divertente satira degli Gnac.Canzoni sullo stile “Caparezza”, ma originalissime e ritmate, che con sapiente maestria contornano testi di analisi socio-culturale moderna.Occorre ricordare che sebbene siano nati solo da un paio d’anni contano molti rimpasti e ridefinizioni. Attualmente, Matteo (voce, chitarra) Mejo (batteria, percussioni, glockenspiel), Marco Cristofori (tastiere), Fabio Gasparini (basso, voci) hanno prodotto questo lavoro dove molti luoghi comuni della vita moderna vengono messi in risalto con simpatica ironia."Nonostante" apre questo album con un celebre dialogo di Woody Allen, sciorinando tutti gli stereotipi possibili in cui non si può fare a meno di riconoscersi. Nonostante, avverbio che potremo sostituire con “anche se”, ossia “si potrebbe ma”, come se tutto quello che viene elencato dopo (compreso il mal di schiena) lo si accettasse passivamente per arrivare comunque ad un compromesso sopportabile, che ci permetta di vivere decentemente."K2" è la storia di un giovane alle prese con i suoi problemi della vita moderna fatta di banalità, stereotipi e 2K (sta per 2 coglioni) infilati un pò in tutto quello che fa o che pensa per sentirsi più alternativo. Un giovane attivista del centro sociale che finirà comunque sistemato grazie ai genitori che gli pagano l’affitto, la scuola e anche l’impiego futuro in banca o in un bar del centro (oltre che qualche vizietto), trasformandolo in un perfetto borghese.Seguono "Basso Consumo" e "Aria”, tra attualità sociale e politica, dove il pensiero “Nasci, consuma e muori” sono il tema conduttore; una vita di cui non si capisce il senso, ma condita da metafore contorte e inutili obiezioni, aria che si muove così volatile ed effimera anche per chi si crede un livello sopra gli altri. Pregevole l’arrangiamento ska che dona vivacità al tutto."Critica al consumanesimo" è un brano riflessivo, che parte addirittura dall’attribuire un senso di colpa a Gesù per come sono andate le cose, nel mondo dove la nostra mente è condizionata principalmente dal desiderare l’oggetto di culto del momento (uno smartphone, un tablet, un’auto) che però viene sapientemente sempre cambiato dal sistema che ti mantiene schiavo del consumanesimo. Ottimo brano quasi Prog ."Il peggio è passato" il brano più romantico, anche se abbastanza amaro e melanconico con una vena di pessimismo per la banalità della vita, ma anche con la certezza che essa ritorna con nuove nascite, si rinnova, rivive per l’eterno ciclo delle stagioni, grazie all’amore che le spinge, ora qualcosa nasce, ora qualcosa muore e il peggio è forse passato!“Istinto distinto”, sempre sulla falsa riga filosofica sulla vita, un bel brano blues con spunti jazz. Musicalmente molto validi tutti i pezzi di questo EP che rimangono un pò nascosti dal testo che è la prima cosa che salta all’orecchio, ma gli arrangiamenti e le note sono ben calibrati a condimento delle parole, un pò come nei brani di Guccini dove ti accorgevi dopo che oltre i testi c’era anche una bella musica.“E’ adesso”: il brano che da il titolo al disco è un ritmo sincopato con rime baciate a scioglilingua. Un’accelerazione che ben incalza il nostro stile di vita così veloce e ineluttabile , un’istantanea per fermare il tempo adesso!“Pazienza è la vita “chiude l’album ed ha un ritmo più serrato che richiama musicalmente il primo brano. Quante volte si dice pazienza è la vita durante l’esistenza? E qual è il significato della vita ? Bello complessivamente questo lavoro degli Gnac che ha il pregio di essere veloce, intenso, con brani corti ma non privi di significato, che diverte e ci strappa un sorriso anche se velato da un leggero pessimismo, ma ricordando che la vita è “adesso”come diceva il buon vecchio Claudio Baglioni.
Biografia
Gnac nasce circa nel 2012, quando i testi di Matteo, escono dai vari taccuini di un appartamento per incontrare la musica. Il primo incontro è con Giovanni Miotto, il primo bassista con il quale nasce un primo progetto acustico affiancandolo in un secondo momento alle percussioni di Alessandro Favero. Li nasce Gnac, o meglio la sua forma embrionale alla quale seguiranno diversi abbandoni, prima di Favero e poi di Miotto, e diversi nuovi incontri, il primo di tutti con Mejo (già batterista di Camera del Panico) per l'esigenza di riempire la sezione ritmica, di cercare un suono più forte, un suono diverso. Questo incontro è fondamentale e decisivo perchè da origine a un nuovo modo di vedere e credere nel progetto. Dopo l'uscita di Miotto e Talin (chitarrista entrato e uscito in breve tempo) gli Gnac restano in due (registrando il primo EP - Luna Park - 2012) fino all'arrivo di un vecchio amico di Mejo, Marco Cristofori alla tastiera. Questa nuova entrata segna una nuova direzione nel gruppo che però sente la mancanza di una base ritmica più decisa e quindi va a pescare dalle ceneri degli Amamao (altra interessante band padovana appena sciolta) Fabio Gasparini al basso. Ora gli Gnac sono al completo, nuovo suono, nuova energia e nuove idee che li spingono a chiudersi in sala prove a preparare il primo album. Nel frattempo tanti live in giro per l'Italia e qualche apertura importante, come quelle a Giorgio Canali, Ex-Otago e The Zen Circus.