Non vi ho ancora raccontato bene del mio capodanno, perché ancora mi devo riprendere. L'abbiamo passato al mare, questo sì, ma il 31 avevo Gnomo Uno con quasi quaranta di febbre che pensava di essere su Marte, Gnomo Tre che (per fortuna) alle 20 dormiva e K. collassato sul divano alle 21!
Dunque io e Gnomo Due ci siamo guardati negli occhi e ci siamo fatti una tisana.
Accompagnata da dei biscotti. Io e lui, in attesa dei fuochi d'artificio.E' stato un momento assaporato, col mio bambino di cristallo, sempre vibrante, con gli occhi puntati su tutto, con mille domande. Nel privato canta, balla e si scatena, costruisce, sempre in moto... nel pubblico si nasconde, mi prende la mano, cerca sempre il mio sguardo. Se lo riprendo in tono più duro scoppia a piangere, realmente ferito, deluso per il fatto di essere delusa...E poi ha quegli occhi grandi, che s'ingrandiscono...
Non è facile essere il fratello di mezzo, per niente.Un fratello davanti che fa tutto quello che desideri: andare dagli amici, avere una cartella e dei quaderni, andare a basket, in bici senza rotelle. E uno dietro, sempre in braccio, che occupa i pensieri di mamma e papà in modo diverso, che non è abbastanza grande per giocarci insieme.Un giorno parlando con un'amica, mi ha detto una frase che mi ha aperto gli occhi. Dai secondi figli spesso ci si atteggia come con i primi e si pretende un'uguale risposta.A volte è proprio vero, a volte mi ripeto che ha tre anni e che deve sbagliare, incasinarsi, fare i capricci... è un suo diritto. E' difficile mettere i panni di una mamma di un bambino di sei, poi smetterli e mettere quelli di una mamma di un bambino di tre, ma è la strada giusta. Gran lavoro, come sempre.E poi vogliamo parlare dei tre anni? Piccoli uomini, piccole donne. Grandi discorsi: "Mamma, tu tei una mamma, ma tei anche una femmina. Quando noi tiamo grandi, poi tiamo tutti macchi..." e mi guarda con quegli occhi di cui sopra che mi dicono... hai capito no? Io di più non riesco a dire...Cavoli se ho capito...