Gnorraggine galoppante; ovvero, l'ottavo mese e la presenza mentale di un pesce rosso

Da Sfollicolatamente

La vostra Sfolli sta ufficialmente svalvolando.
Non bastavano
- le nottate in bianco passate a fare pipi/sbattere il panzone a destra e a manca nel vano tentativo di mettermi comoda,
- gli incubi delirio,
- lo sfondamento della Soglia dei Sessanta,
- le analisi del sangue che ormai sono una notte tempestata di asterischi (nonostante io sia ancora fiera della Prova Biberone Zuccheroso, egregiamente superata da me e Picco, il quale per l'euforia e gli zuccheri in corpo scalciava che a vederlo sembrava Sandra Mondaini sotto le coperte)

- l'anemia che mi fa sputare i polmoni dopo due rampe di scale (il Gufo ormai mi da la polvere a salire le scale, e lui ha 71 anni ed e' cardiopatico),
- la tachicardia,
- i boati del mio stomaco (per non parlare delle non proprio edificanti reazioni del mio colon) da quando ho cominciato a prendere gli integratori,
-il polso sinistro fuori uso.
No! ci voleva anche la gnorraggine.
Che con quella, voglio dire, ci convivo da 33 anni, ma non a questi livelli.
Cioe', mi avevano avvertita che sarei diventata piu' sbadata, svampita e che mi sarei dimenticata le cose, ma io avevo deciso di ignorare questa cosa.
Mi ero detta: piu' gnorry di cosi, non potro' mai diventare. Ho proprio raggiunto la soglia di tolleranza fisico/mentale, piu' di cosi, e divento un pesce rosso:
oh, c'e' una nuova piantina artificiale in questa boccia -
scondinzolo per festeggiare -
giro giro tondo intorno alla boccia -
oh c'e' una nuova piantina artificiale in questa boccia -
scondinzolo per festeggiare -
giro giro tondo intorno alla bocc.....ecc. ecc.
Ma avevo torto: non c'e' fine alla gnorraggine.
Ora non solo non ricordo dove ho parcheggiato l'auto (e non parlo del parcheggio del supermercato, ma del mio quartiere, che in due passi da puffo lo percorri tranquillamente), non solo mi dimentico di timbrare il biglietto del treno (io no spik italian, io gnorry, io prego te grande controllore avere pieta', pliiiis), e non solo trottterello giuliva verso lo studio della Sacerdotessa del Sapere lasciando il faldone delle analisi solo e abbandonato sul tavolo di casa...ora, se mi concentro, bene sono anche capace di
Dimenticarmi la Visita in Salta Parto!
Sabato sera mi crogiolavo nel caldino della mia nuova mutanda contenitrice (grazie MammaPellona per la commuovente offerta: alla fine l'ho trovata al mercato e non l'ho piu mollata!), e squilla il cellulare.
L: "Pronto, Sfolli, sono L."
Io: ?!?! E chi e' sta L., io non conosco nessuna L...Poi piano piano i banchi di nebbia cominciano a diradarsi, e una voce lontana lontana di fa strada verso di me, flebile e indistinta.
Heaaaathcliiiff!
O meglio - Sfolliiiiii, il corso pre paaartooooooo
C@zz0 il corso preparto
Si, ma e' sabato sera, io stavo per mettermi a mangiare le stelline in brodo, che cosa vuole questa?!
La voce incalza, sempre piu' distinta - Sfolliiiii, la visita alla sala partoooooo. LA catena di messaggi con le tue compagne di corsoooo...Tra un'ora devi essere all'Ospedale-in-Cima-ai-Monti-che-puoi-raggiungere-solo-a-Dorso-di-Muuuuloooooooo

Alleluja, Alleluja, grazieiddio per questa rivelazione.
Non che io volessi rimuovere dalla mia mente questo immancabile appuntamento - lungi da me.
Panico.
Dear Husband, attenzione attenzione, questa e' una simulazione di corsa all'ospedale -
Ni-no-ni-noooo, fai che mi si sono rotte le acque, esci dalla doccia e portami in sala parto, NOW!
E insomma, alla fine arriviamo, trafelati e all'ingresso sbagliato, ma ci accodiamo a L., anche lei gnorrissima nonostante sia gia' alla sua seconda prova nell'ambito pupi.
Finalmente troviamo il nostro gruppo pronto a partire per la gitarella scolastica piu' inquietante che io abbia mai vissuto.
A parte l'imbarazzo, che io come sempre vengo presa di mira dall'istruttrice di turno. Si vede che ho proprio la faccia da secchiona, o di quella che non vede l'ora di farsi umiliare. Per cui l'ostetrica, che ci sta illustrando le stupefacenti prestazioni dei super lettini specialmente progettati per la donna in agonia, mi punta con lo sguardo e mi fa
"Sfolli, si, tu, che ti stai nascondendo dietro quella bottiglia di succo da dieci litri, non fare la timida, su, vieni che mi aiuti a dimostrare le mille mirabolanti posizioni che consente di prendere questo super lettino.
Ecco, vieni vieni. Mettiti a carponi. Sai cosa vuol dire carponi?"
Si, lo so cosa vuol dire carponi: vuol dire A PE-CO-RI-NA.
Do you know pecorina?
Ecco, tu vuoi che io mi metta a pecorina davanti non solo alle mie compagne di corso (con le quali si e' condiviso ben altro, diciamocelo), ma anche i loro mariti e partner?
Massi', dai, facciamoci del male, tanto siamo qui per questo, no?
Che in piu', nella fretta, non sono neanche riuscita a cambiarmi, e ho ancora su sto paio di leggings sdrusciti che fanno molto Jane Fonda dei poveri. Tanto non e' che Dear Husband poi me la mettte giu' dura, che sono mesi che non perde occasione di farmi notare come i leggings (che io porto senza casacca sopra) non siano abbigliamento appropriato per una donnina per bene. Va bene. Mettiamoci a pecorina e non se ne parli piu'.
Dopo dieci minuti di spiegazione delle virtu' di questa posizione, con Dear Husband colto da improvvisa sindrome di primo della classe che fa domande su domande, mi si mette A Riposo.
Prossima posizione: lo sgabello/vasino per la fase espulsiva.
E qui ho finto un improvviso attacco di pipi' e sono scappata.
Ma il senso del dovere mi ha richiamata in tempo per assistere alla dimostrazione della posizione in piscinetta, ossia accovacciata, e appesa alle liane. Si, appesa alle liane, gentilmente offerte dall'Ospedale-in-Cima-ai-Monti-che-puoi-raggiungere-solo-a-Dorso-di-Mulo. Che culo. No, davvero, tra tutte mi e' sembrata la posizione piu consona alla mia natura di scimmia/gallina.
Poi ci puo' entrare anche Dear Husband, nella piscinetta, per farmi forza in queste ore di dolore.
Anche se, conoscendomi, ho come la sensazione che il suo ruolo principale sara' quello di non parlare, non toccarmi, non muoversi, non fiatare. Che io mi ci vedo, a comportarmi come un animale in pena, che si trova il suo angolino e se la smazza come meglio puo'.
No, comunque devo dire che la visita in sala parto mi ha rassicurata davvero tanto.
Infatti e' da tre giorni che la notte fisso il soffitto con occhio vitreo, incapace di dormire.

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