immagine tratta da qui
Oggi mi sono rimessa a correre.Lo so, non dovrei, esattamente come non dovrei scofanarmi una confezione di Canestrelli qui sul divano, ma tant'è, non ho ancora fumato, fatemi almeno mangiare.
Dicevamo di correre. Non dovrei (come un mucchio di altre cose che non sto qua ad elencare sennò mi dicono che vado sempre a parare lì).Sono arrivata a casa verso le 4, ho fatto un po' di faccende ed altre cose fondamentali per l'equilibrio cosmico, tipo smaltarmi le unghie di Dior tonalità Lucky.
Mi sono infilata le mie vecchie Adidas rosse ed ho detto a Ciccio, dai che usciamo! Nooo, ha detto il figlio più sportivo del mondo tranne quando si tratta di camminare con me. "Dai stiamo a casa" ha implorato, "vado io, ho detto" - "nooo, stiamo a casa insieme" non ho avuto cuore di insistere e così me ne sono andata di la ed ho riesumato quel misterioso oggetto che sta a prender polvere in un angolo, il tapis roulant. E sono partita.
Mi piace correre perché ti concentri sul ritmo, sul respiro, sulle braccia e non pensi ad altro (io non penso ad altro). Non mi serve la musica, mi piace il silenzio. Il silenzio esteriore che corrisponde al silenzio interiore.Ho spalancato la finestra sul verde che ci circonda ed ho sincronizzato il respiro. Ed ho continuato a correre.
Lo diceva anche la mamma di Forrest, devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti.