Goddess Summoning Series di P.C. Cast [Il libro segreto delle Sirene]

Creato il 24 febbraio 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

P.C. Cast, premiata autrice di fantasy e urban fantasy, è cresciuta tra l’Illinois e l’Oklahoma e, dopo il diploma, si è arruolata nell’Aeronautica militare statunitense, pur continuando a coltivare la passione per la scrittura, cui oggi si dedica a tempo pieno. Insieme con la figlia Kristin ha scritto la serie La casa della notte, che ha riscosso un grande successo internazionale. Il libro segreto delle sirene è il primo episodio di una nuova entusiasmante saga.

Sito ufficiale: pccast.net

Goddess Summoning Series

1. Il libro segreto delle sirene (isbn:9788854135727)
2. Goddess of Spring
3. Goddess of Light
4. Goddess of the Rose
5. Goddess of Love
6. Warrior Rising (ripubblicato come Goddess of Troy nel 2011)
7. Goddess of Legend

 Negli abissi dell’oceano sta nascendo un amore

Titolo: Il libro segreto delle Sirene
Autore: P.C. Cast
Serie: Goddess Summoning Series, 1
Edito da: Newton&Compton
Prezzo: 9,90€
Genere: Young Adulti, Storico, Sirene, Paranormal Romance
Pagine: 352 p.
Voto:

Trama: Christine Canady, detta CC, sergente dell’Aeronautica militare statunitense, vorrebbe tanto un pizzico di magia nella sua normalissima, monotona vita. Così, la sera del suo venticinquesimo compleanno, mentre festeggia da sola nel proprio appartamento, non si limita a esprimere il classico desiderio, ma, per gioco, si spinge fino a improvvisare un misterioso rituale, invocando niente meno che l’intervento di una dea. Di certo non si aspetta che la sua richiesta venga esaudita…
E invece, durante il trasferimento per una missione, l’aereo del sergente Canady precipita nell’oceano e la vita di Christine cambia per sempre. La ragazza, infatti, si risveglia incredula nel corpo di Ondina, la leggendaria sirena figlia del re del mare. L’oceano però si rivela ben presto un luogo molto pericoloso, e sua madre Gea, la dea della terra, decide di trasformarla in una fanciulla, permettendole di trovare rifugio sulla terraferma. Ma è al mare che Ondina desidera tornare, e all’affascinante Dylan, creatura degli abissi, che le ha rubato il cuore…

Si alzò e fissò il mare, immobile come una statua, ignorando i rumori che il cavaliere stava facendo mentre gettava gli avanzi alla rinfusa nel cestino. CC si sentiva fuori posto e sola. Ogni fibra del suo corpo agognava il mare. Per un attimo le parve di scorgere al largo un riflesso dorato e arancione, appena sotto il pelo dell’acqua cristallina, e fu costretta a chiudere gli occhi. Se lo avesse visto veramente sarebbe riuscita a trattenersi dal raggiungerlo? A quel punto che ne sarebbe stato di loro?
Con gli occhi ancora chiusi si concentrò e inviò due parole all’oceano. Mi dispiace, pensò sconsolata. Non sapeva se stesse inviando il messaggio al delfino o a Dylan.
Quando accettò con stanchezza il braccio che Andras le offriva e a malincuore si staccò di nuovo dal mare, in mente aveva un solo pensiero. Doveva parlare con Gea.

Recensione
di Nasreen

Primo libro della serie Goddess Summoning, scritto da sola da P.C. Cast che, in assenza della figlia Kristin, dopo la serie House of Night tutta vampiresca, si cimenta con le sirene.

Mentre nella serie House of Night possiamo sempre trovare una concretezza di base (trama e personaggi) unita a una buona dose di ironia generale che coinvolge il lettore pagina dopo pagina, con “Il libro segreto delle sirene” tutto è più zoppicante, spesso perfino assurdo.

La trama e l’intreccio creato dalla Cast aveva del potenziale pressoché infinito ma, purtroppo, non è stato gestito al meglio, e questo ci porta a credere che, madre e figlia, abbiano in realtà ruoli ben precisi nel loro processo di produzione: P.C. Cast deve essere senza dubbio il vulcano d’idee, come testimoniato da questo romanzo e Kristin, invece, la scrittrice in grado di razionalizzare e arricchire con particolari le idee lanciate.

Il libro segreto delle sirene ha un che di fiabesco, di favoleggiante, fin dalle sue prime pagine e CC (Christine) risulta subito simpatica con la sua mania di parlare da sola, o con il telefono, e la sua paura di volare nonostante il suo essere Sergente dell’Aereonautica militare statunitense. I suoi genitori sono partiti per l’ennesima crociera scordandosi del suo compleanno e lei, da brava single del 2000, decide di aprirsi una bella bottiglia di champagne e festeggiare a modo suo.

Sarà la luce della luna, l’alcool in eccesso e un forte desiderio di cambiar vita aggiungendoci un pizzico di magia, che la spingerà fuori dalla terrazza, quella sera, in preda ad una frenesia mai vista, a ballare e cantare sotto il frastornate richiamo della luna invocando la Madre Gea e pregandola di regalarle un po’ di magia.

È così che ha inizio la sua avventura perché, a quanto pare, Gea decide di accogliere questa sua figlia nelle sue grazie e le regalerà proprio quello che desidera…

L’indomani, in preda all’imbarazzo per la sbornia presa ma anche felice di aver deciso – nonostante il balletto sotto la pioggia – di cambiare vita, CC si accinge a finire i suoi preparativi per la sua missione di nove mesi con l’aereonautica in zona di guerra. Solo che, in tutto quell’ultimo giorno passato a preparare le valigie, non farà altro che sentirsi euforica, vedere donne che in realtà sembrano non esserci e ricevere particolari talismani d’ambra portafortuna. Inquietante e magico, proprio quello che aveva chiesto.

Ebbene, la trama da questo punto procede spedita, mentre il lettore continua a chiedersi cosa c’entrino le sirene o, meglio, quando sarebbero entrate in “campo”. Arriveranno, ma – e in questo dobbiamo essere onesti, l’autrice ha una gran fantasia – in modo totalmente inaspettato.

Il romanzo ingrana e finalmente il lungo prologo ci porta al primo incontro di CC con queste creature mitologiche… diventerà una di loro, questo è ovvio, ma quanto le costerà questo? E perché deciderà di scambiare la sua esistenza – letteralmente – con quella della principessa Ondina?

Come già detto il potenziale di questo romanzo era veramente enorme, soprattutto perché vengono coinvolte le creature del mare e una mitologia veramente interessante ed affascinante, il problema è che per quasi 400 pagine tutto quello che ci viene mostrato è lo stesso scenario (neanche fossimo a teatro) con la stessa manciata di personaggi che si intercambiano di volta in volta; avrebbe potuto portare almeno lo scontro finale nelle profondità marine, per lo meno!

La figura che certamente spicca maggiormente è Gea, la Dea Madre, è innegabilmente la figura più affascinante e meglio tratteggiata, assieme a CC, di tutto il romanzo. Bellissimi i richiami al femminino, alla Vergine Maria e alla sorellanza fra donne, della fiducia, dell’amore e speranza.

È stato tratteggiato bene, e forse volutamente esasperato, la sua controparte ottusa e rabbiosa che è rappresentata dal Padre William, uomo di Chiesa e rigidamente contrario ad ogni forma di bellezza, femminilità e leggerezza. Padre William viene innalzato a simbolo di tutto ciò che, nel mondo, cerca di sopprimere l’individualità e la bellezza delle donne perché, in realtà, ne hanno paura.

Piuttosto sentiti anche i richiami alla stregoneria, anche se la Cast ha preferito rimanere sul tono favoleggiante piuttosto che addentrarsi molto in questo aspetto cupo.

Ciò che ha smorzato molto l’entusiasmo per questo romanzo sono state le evoluzioni sentimentali umane. L’autrice ha curato molto più il rapporto di amicizia fra CC e la donna, Isabel, che doveva occuparsi di lei al monastero che di quello fra CC e Dylan, il tritone di cui si innamora!

Il loro incontro poteva essere una buona idea, peccato che i due nel giro di due pagine si baciano e si innamorano e Dylan non fa altro che girare intorno all’isola, aspettarla, fare sesso con lei e poi tornare ad aspettarla. Neanche una scena di gelosia come si deve, quando la vede in compagnia – obbligata – con il Cavaliere del monastero, che sembra aver deciso di farla sua.

È bello, il rapporto fra CC e Dylan, e ad alcuni tratti perfino coinvolgente, ma troppo “deciso a tavolino”, poco spontaneo e assolutamente ed irrimediabilmente assurdo quando si tratta di contatti intimi. Umana e Tritone. Provate ad immaginare una scena di sesso fra i due. Non ci riuscite? Tranquilli, neanche io senza scendere nel ripugnante.

E, successivamente, anche quando i due si incontrano e hanno rapporti come esseri marini, o come umani (è giusto provare in tutte le circostanze, mi sembra ovvio, no?), l’autrice semplicemente glissa e se non glissa s’impantana nell’impossibile. Tutti abbiamo visto la Sirenetta da bambini e, no, i tritoni non erano muniti di organi maschili belli in vista come potevano essere i seni umani delle sirenette, poveri tritoni!

Tralasciando l’aspetto “sessualità” che ha dato una scossa, negativa, allo stato di fantastico rilassamento mentale in cui ci aveva trascinato l’autrice, ecco che ci scade nuovamente quando CC spiattella ciò che è a un gruppo di donne che, benché siano diventate sue amiche, sono pur sempre un gruppo di donne indottrinate da decenni dalla Chiesa e che provengono da un periodo storico di grande timore per tutto ciò che è pagano. Il fatto che abbiano accettato la sua condizione di Principessa del Mare, pinne, tritoni e tutto il resto con il sorriso sulle labbra è quanto meno sconcertante.

In definitiva l’idea era buona ma l’autrice l’ha gestita davvero malino, soprattutto perché tutte le vicende sembrano gettate su carta senza un minimo di valore introspettivo da parte dei personaggi. Ti ritrovi una sirena, da un momento all’altro, non tanto ma un minimo di confusione, di dolore per la sua famiglia umana, per il mondo che aveva faticosamente conquistato con anni di lavoro militare… Tutto perso e CC non fa nemmeno una piega.

Ma soprattutto se Ondina e CC si sono scambiate di posto – nel vero senso della parola visto che si sono scambiate il corpo  ed i mondi – cosa accade a Ondina quando CC torna nel suo mondo e nel suo corpo? Diventa schiuma? Torna ad essere la principessa del Mare?

I buchi temporali, logici, caratteriali del personaggi sono veramente numerosi e stare ad elencarli tutti porterebbe solo a raccontare l’intero libro ed è un peccato perché, di base, la Cast ha una scrittura che affascina.

Bellissima cover, ottimo prezzo (stiamo parlando di un hardcover a 9,90€, praticamente un miraggio), buona la traduzione ma pessimo il titolo: che senso ha? Il libro segreto delle sirene. Eredità della Smith? Ormai ogni libro della Newton&Compton sembra dover essere intitolato “Il libro di…” o il “Diario di…”. E basta!


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