Vi proponiamo questo episodio con i versi dello stesso Goethe:
[…] Ch’oggi veder la Bella mi date, a cui scorta è lo zio,
ch’ella sovente, per possedermi, inganna.
Avea la mensa nostra corona d’amici tedeschi;
ella cercò di fronte, presso la madre, un posto.
Smosse più volte il banco, e far lo dovette con arte,
poiché mezzo il suo volto e il collo io guadagnai.
Ella parlava forte, ben più che romana non soglia;
mescea, volta a guardarmi; sgarrò, cadde il bicchiere.
Scórse sul desco il vino, ed ella col dito sottile
Segnò sul ligneo piano umidi cerchi intorno.
Intrecciò poi col mio il nome suo dolce; lì fiso
Io quel ditin seguìa, e bene ella m’intese.
Svelta compose alfine il segno d’un cinque romano,
posevi un’asta innanzi; tosto, com’io lo vidi,
cerchi tracciò su cerchi a sperdere lettere e cifre.
Ma il prezioso quattro mi restò qui negli occhi.
Muto a seder rimasi, mordendomi il labro infocato,
qual per malizia o gioco, ma pur di voglia ardente.
Pria tanto tempo a notte! Poi altre quattr’ore d’attesa!
Almo sole, tu indugi e la tua Roma ammiri.
Mai nulla di più grande vedesti, mai nulla vedrai,
te ‘l predisse, ne l’estro, tuo sacerdote, Orazio.
[…]
Tratti da un’edizione italiana del 1993, edita da Newton Compton, con l’introduzione di Italo Alighiero Chiusano e nella traduzione di Pirandello, nelle Elegie Romane Goethe canta dunque la sua avventura erotica e il fascino che la città eterna esercita su di lui. Sono di tutt’altro tenore gli Epigrammi veneziani, contenuti in questo stesso volume, nella traduzione del noto germanista Andrea Landolfi, scritti in occasione di un secondo viaggio in Italia a cui Goethe fu costretto e di cui avrebbe preferito fare a meno, quasi a mettere ulteriormente in evidenza l’intensità dell’esperienza romana.
Per chi volesse approfondire, consigliamo di visitare la casa di Goethe a Roma, unico museo tedesco all’estero con una mostra permanente dedicata al suo viaggio in Italia e alla sua attività di scrittore a Roma:
in Via del Corso 18
(Piazza del Popolo)
L’immagine presente in questo articolo ritrae Goethe affacciato dalla sua casa, opera dell’ amico pittore Tischbein con cui condivise l’esperienza del viaggio italiano.