(e restiamo sempre in attesa di qualcuno che ripubblichi il magmatico Correzione, indegnamente
English: REFLECTION Thomas Bernhard Bernhard house (Obernatal Ohlsdorf) and photographer, taking the photo of a painting; Upper Austria Austria. Composerbook Austria Forum Deutsch: SPIEGELUNG Thomas Bernhard Bernhardhaus (Obernatal bei Ohlsdorf) und Fotograf, Aufnahme vom Foto eines Gemäldes; Oberösterreich Österreich. Autorenbuch Austria Forum (Photo credit: Wikipedia)
fuori catalogo!)
In libreria, Goethe muore, del grandioso Thomas Bernhard, un grandioso esempio della sua bravura!
Goethe muore, Thomas Bernhard, Adelphi
Traduzione di Elisabetta Dell’Anna Ciancia
n questo piccolo gioiello c’è in nuce tutto Bernhard: qui si ride, ci si commuove e si pensa. Il racconto che dà l’irriverente titolo al volume vede il Titano, ormai allo scorcio della vita, in fase di bilanci: ha capito che la letteratura non conta nulla, e non gli resta che un unico desiderio: incontrare Wittgenstein. Lo convoca dunque a Weimar, innescando così una serie di esilaranti peripezie. Figura centrale nell’opera di Bernhard, Montaigne svetta nella seconda prosa, dove vediamo un giovane angariato rifugiarsi nella torre avita e trovare lì l’unica alternativa agli orrori della famiglia: i libri, e nella fattispecie i libri di Montaigne. Se la famiglia è il luogo del castigo, della reclusione, dell’odio, della distruzione psicofisica, la torre, la biblioteca, i filosofi offrono l’unica salvezza. Ilare e insieme straziante è anche il terzo racconto, in cui due amici si incrociano per caso in una stazione ferroviaria. Uno dei due si lascia andare a un continuo e trascinante «ti ricordi…?»: ed ecco risorgere l’infanzia e genitori sadici amanti della montagna che costringono la prole ad arrampicarsi a ora antelucana, bardata con calzettoni e berretti rossi (perché non sfuggano al soccorso alpino…). E se la madre, dispensatrice di ceffoni fisici e morali, suona sulla vetta la sua ridicola cetra, il padre affida a un album da disegno oscene vedute alpestri. A suggellare il congedo dai genitori sarà un grande falò di calzettoni rossi. E in un immane autodafé culmina l’ultima prosa, resoconto di un sogno apocalittico, in cui l’Austria cattolico-nazionalsocialista-antisemita va finalmente in fiamme: di quell’universo resterà soltanto un cumulo di ceneri. Salvo poi svegliarsi dal sogno in un felice altrove e accorgersi che quelle fiamme hanno risparmiato ciò che più conta: il ricordo.