In questa pagina parleremo di :
Goji pianta
Il termine “goji” si riferisce sia a dei frutti che alla pianta che li produce. Lo stesso termine è il più cercato nel web, per via della fama di cui godono le omonime bacche. Il nome “goji” sembra molto datato, mentre in realtà e piuttosto recente. Venne coniato, infatti, agli inizi degli anni Settanta, dai ricercatori Tibetani che studiavano le proprietà delle bacche di goji. Il termine, dunque, è di origine asiatica ed anche se ha quasi 40 anni , per tutti noi è un termine nuovo, anzi piuttosto moderno e attuale, visto che si riferisce alle ormai famosissime bacche di goji, piccolissimi frutti rossi dalle accertate proprietà antiossidanti. Le bacche di goji vengono prodotte da un piccolo albero spinoso che viene coltivato in Tibet, in Cina e in Mongolia. L’habitat ideale di questo albero sono le valli dell’Himalaya, imponente catena montuosa asiatica dove il clima rigido favorisce la sopravvivenza della pianta di goji e la maturazione delle bacche.
Caratteristiche
Coltivazione
La pianta di goji, o lycium barbarum cresce spontaneamente in Asia. In Occidente, la stessa si trova in vaso nei vivai. Queste piante sono coltivate con lo scopo di realizzare la produzione in proprio delle bacche di goji ( il cui costo è a volte molto elevato). In alternativa alla pianta si possono anche interrare i semi, anche se questi ultimi sono un po’ più difficili da reperire. In assenza dei semi, la pianta di goji si può trovare proprio nei vivai. Per favorire la maturazione dei frutti, si consiglia di acquistare piante già mature, perché le piante giovani fruttificano solo dopo qualche anno dalla messa a dimora. Anche la semina rischia di dilatare troppo i tempi della fruttificazione. Dall ‘interramento dei semi, alla crescita della pianta, fino alla maturazione dei frutti, possono passare anche quattro o cinque anni. Meglio, dunque, scegliere piante di goji già adulte. Una volta acquistate, queste piante devono essere rinvasate. La massa radicale si estirpa delicatamente dal vaso e si bagna in acqua tiepida. Subito dopo, si effettua il rinvaso in un contenitore più grande che possa ricoprire tutta la massa radicale della pianta. Il terreno ideale alla coltivazione della pianta di goji deve essere fertile, sabbioso e ben drenato, ma non umido. Sul fondo del vaso è meglio inserire un po’ di argilla espansa che eviti gli accumuli di umidità. La pianta si può coltivare sia in casa che all’aperto. Per stimolare la fruttificazione è però consigliabile esporla all’esterno e in prossimità della luce del sole. Il lycium barbarum non teme il freddo e può resistere anche a temperature inferiori allo zero.
goji pianta: Cura
La pianta di goji si cura come le altre piante: si innaffia quando il terreno è troppo asciutto e subito dopo il trapianto in vaso. Le annaffiature devono essere più frequenti a fine estate, periodo in cui avviene la maturazione dei frutti. Le bacche di goji si raccolgono solo quando sono completamente mature. La pianta di goji può essere potata verso la fine di maggio, per garantire la produzione di frutti più grandi. I tagli non devono essere effettuati durante la fioritura, che normalmente avviene tra aprile e maggio. Durante lo sviluppo dei fiori è meglio collocare la pianta all’aperto, in modo da stimolare la fecondazione da parte degli insetti e una maggiore quantità di frutti. Il lycium barbarum si può riprodurre per talea. Per evitare l’attacco degli afidi, si consiglia di mettere, accanto al goji, un vasetto di basilico, pianta che svolge un effetto repellente su questi parassiti.