Il ricco montepremi darà sicuramente motivazioni anche a coloro che non lottano più per il titolo, impegnati comunque a risalire la graduatoria: il danese Thomas Bjorn e il sudafricano Ernie Els, 16.i con 206 (-10), il francese Victor Dubuisson, 24° con 208 (-8), lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, 27° con 209 (-7), il thailandese Thongchai Jaidee, che affianca Edoardo Molinari, lo scozzese Stephen Gallacher e l’inglese Ian Poulter, 42.i con 213 (-3). Più rilassato l’irlandese Paul McGinley, 55° con 215 (-1), capitano della compagine continentale di Ryder Cup, per il quale non mancano applausi. Levy, in grande spolvero, ha siglato birdie su metà percorso e anche Donaldson ha condotto sotto par nove delle 18 buche, ma con un eagle e otto birdie.
Edoardo Molinari, che nel primo giro ha realizzato una “hole in one” centrando direttamente dal tee la buca 4 (par 3, metri 194) utilizzando un ferro 4, dopo un birdie e un bogey ha cambiato marcia nel rientro con tre birdie per il parziale di 69 (-3). Francesco Molinari e Manassero sono partiti dalla 10ª. Il torinese ha sofferto fino al giro di boa con due bogey, poi ha fissato il 71 (-1) con quattro birdie e un bogey. Manassero ha tenuto un buon passo per 15 buche con tre birdie e un bogey, quindi il blackout finale con due doppi bogey per il 74 (+2). Il montepremi è di sette milioni di dollari.