Degli altri giocatori più attesi, oltre a Kaymer, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e l’inglese Danny Willett sono 13.i con 135 (-9), lo statunitense Stewart Cink è 25° (137), il coreano Y.E. Yang 48° (139), il nordirlandese Darren Clarke e l’irlandese Padraig Harrington sono rimasti dentro con l’ultimo punteggio utile (63.i con 140).
Le interviste – Quanto mai felice Andrea Perrino: “Davvero fantastico. Sono ancora elettrizzato dalle ultime nove buche, che ho disputato sotto gli occhi di tantissimo pubblico, ma soprattutto delle telecamere della TV. Dal punto di vista emotivo, è stata un po’ dura: tante volte ho tirato giusto per limitare i danni, cercando di non fare errori. Ma è andata benone. Mi era già capitato una volta di essere così in alto: sono stato in vetta dopo due giri a St Omer, di certo non un evento importante come l’Open, non nel mio Paese. Ammetto però che in certe situazioni il bastone comincia a pesare”. Nel suo 67 (-5) sei bridie e un bogey.
Francesco Molinari ha spiegato così i sette colpi di differenza tra i due giri: “La verità è che il golf non è una scienza esatta: se realizzi un “meno 7” oggi non necessariamente lo farai anche domani. Non sono riuscito a trovare il ritmo come era successo ieri, sono stato meno preciso: è stata una di quelle giornate in cui era complicato tutto, imbucare un putt, mettere un drive in fairway o un ferro vicino alla buca. Ho cercato di restare calmo il più possibile, provandoci fino alla fine, ma non sono riuscito a dare una svolta. Mi è successo altre volte durante l’anno: sicuramente è qualcosa su cui devo migliorare, se voglio vincere più tornei. Ho bisogno di continuità nelle quattro giornate”. Nel suo score due birdie e un doppio bogey (72, par).
Martin Kaymer è salito in alta classifica, ma con qualche problema: “Rispetto a ieri, ho giocato un po’ peggio, specie dal punto di vista dell’impatto con la pallina. Sono riuscito comunque a gestire bene i par 5, giocandoli in 5 colpi sotto il par. In più, ho concluso il giro con un birdie, che mi ha messo in un’ottima posizione per il weekend. Queste sono le tipiche giornate in cui devo essere soddisfatto, perché il mio punteggio è migliore rispetto alla qualità di gioco che ho offerto”. Per il tedesco (66, -6) un eagle, cinque birdie e un bogey.
Stefano Mazzoli sta facendo tirocinio in attesa di cambiare categoria: “E’ molto bello e gratificante vedere il mio nome tra così tanti campioni. Aldilà del posizionamento finale, considero molto formativa questa esperienza. Dei professionisti oltre alla qualità del gesto tecnico, mi ha impressionato la serenità che trasmettono in ogni fase della gara. Anche dopo un errore non si scompongono e restano concentrati”. La partenza non è stata brillante con due birdie e quattro bogey a metà tracciato, poi quattro birdie per il 70 (-2)
Edoardo Molinari, sebbene abbia effettuato un buon giro in 67 (-5), non è apparso soddisfatto: “Sto colpendo bene con i ferri, ma continuo a fare fatica dal tee. Tiro dei buoni drive, poi all’improvviso la palla va a destra o a sinistra di 40 metri e quindi diventa difficile fare un buon punteggio No, la mano devo dire che va bene. Sinceramente mi è difficile capirne il motivo perchè dopo sei o sette buche perfette ne arrivano due o tre in cui il bogey è già un miracolo”.
Matteo Manassero, out al taglio, ha comunque trovato aspetti positivi: “Mi sono espresso abbastanza bene, forse un po’ meglio ieri, ma anche oggi mi sono dato tante opportunità di birdie che nelle prime nove buche non sono riuscito a convertire, mentre nelle seconde invece ho imbucato qualcosa di più, però alla fine un paio di putt non sono entrati. Comunque posso prendere del buono da questi due giorni. Ho giocato bene, ho sbagliato poco”
Rocca day – E’ stato l’ultimo Open di Costantino Rocca che, alla fine, ha ricevuto una autentica ovazione e naturalemnte si è molto emozionato, sul campo e nel corso delle interviste.“Non immaginavo una cosa del genere. Ho visto tanti miei amici sul campo e questo mi ha fatto molto piacere. Però non mi attendevo questa bellissima accoglienza. E’ stato emozionante e auguro ai miei colleghi di poter avere questo. Ho disputato trenta Open, sono andato vicino alla vittoria che non è mai arrivata. Comunque ho partecipato a tre Ryder Cup, ho conquistato cinque titoli nell’European Tour con un PGA Championship e pertanto giungere terzi all’Open d’Italia lo prendo tra i buoni risultati”. Poi ha aggiunto: “E non ho nessun rimpianto, perché io l’Open d’Italia l’ho vinto oggi”.