Ilonen, 34enne di Lahti, ha conquistato il terzo titolo nel circuito, a distanza di sei anni dai primi due ottenuti entrambi nel 2007 (Indonesian Open, Scandinavian Masters), battendo con “meno 21” il record del torneo stabilito nel 2012 dall’inglese Lee Westwood (269, -19). Ha preceduto lo svedese Jonas Blixt (270, -18) e l’austriaco Bernd Wiesberger (271, -17), mentre Manassero ha condiviso la quarta piazza con il danese Thomas Bjorn e con gli svedesi Rikard Karlberg e Alexander Noren. Ottavo con 273 (-15) Ross Fisher e noni con 274 (-14) il cileno Felipe Aguilar e il francese Julien Quesne. Al 14° posto con 276 (-12) lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, al 30° con 280 (-8) il connazionale Alvaro Quiros, e al 52° con 285 (-3) l’inglese Paul Casey, che ha avuto il merito di lasciare l’ultima posizione che occupava dopo tre turni.
Manassero, dopo essere stato al comando nei primi due giri, ha iniziato l’ultimo con quattro colpi di ritardo da Ilonen, avendo avanti di due anche Noren. Il leader ha subito messo a segno due birdie e ha allontanato decisamente gli avversari, compreso Manassero (un birdie). Il veronese in questa fase ha avuto qualche problema dal tee, con palline nel rough, ha segnato un bogey alla 8 e con un secondo alla 12 ha praticamente dato via libera a Ilonen, che ha messo nello score altri due birdie, insieme a un bogey, e poi se n’è andato in par fino al traguardo, approfittando anche di errori clamorosi di Blixt e Noren, gli unici che avrebbero potuto insidiarlo. Dopo il secondo bogey Manassero ha avuto la tipica reazione del campione: non poteva più vincere, ma nemmeno accettare il nono posto dove era finito. Così ha cambiato passo e sono arrivati tre birdie in quattro buche che lo hanno fatto stazionare in terza posizione, pari merito, fino a quando Wiesberger se l’è assicurata in solitudine con un birdie a chiudere.
Da ricordare di Manassero la straordinaria sequenza con cui ha cominciato il torneo: sei birdie di fila che si sono aggiunti ai quattro con cui aveva vinto il playoff a Wentworth contro lo scozzese Marc Warren e l’inglese Simon Khan (usciti al taglio nell’occasione) per un totale di dieci consecutivi a cavallo tra le due gare. E’ la seconda volta che il veronese si classifica quarto dopo aver vinto la gara precedente: era già accaduto lo scorso anno nel Singapore Open (1°) e nell’Hong Kong Open (4°) Con i 59.025 euro guadagnati Manassero, 20 anni e quattro successi nell’European Tour, ha consolidato la leadership nell’ordine di merito (E 1.114.516). Ilonen ha percepito 250.000 euro su un montepremi di 1.500.000 euro ed è quinto nella money list (E 788.486)
Francesco Molinari ha avuto un discreto avvio e poi si è espresso ottimamente nel secondo giro (67, -5), ma sull’esito finale hanno pesato i 73 (+1) colpi del terzo. Nel quarto è tornato ai livelli del secondo turno confezionando un 68 (-4) con sei birdie e due bogey. Comunque, come detto, prestazione positiva e un buon seguito al brillante nono posto maturato nel BMW PGA Championship. Per lui 16.275 euro. Nella money list è 36° (E 374.943).
Ha chiuso al 44° posto con 282 colpi l’australiano Andrew Dodt. La sua prestazione sarebbe rimasta nell’anonimato se non avesse segnato ben due “hole in one”, primo giocatore a compiere la prodezza nel circuito, nel secondo giro centrando con un solo colpo le buche 7 (par 3, metri 190) e 11 (par 3, metri 160). Combinazione che ha una probabilità su 67 milioni di verificarsi, secondo i calcoli degli esperti.
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